The Album Leaf
album
in pagina
- In
A Safe Place
- Into The
Blue Again
- A Chorus
Of Storytellers
- One Day I'll
Be On Time
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- In A Safe Place
(2004) City Slang 7243 571428 - cd
1. Window - 2. Thule - 3. On Your Way - 4. Twentytwofourteen - 5. The Outer Banks - 6. Over The Pond - 7. Another Day (Revised) - 8. Streamside - 9. Eastern Glow - 10. Moss Mountain Town
Musicians:
Jimmy LaValle, Gyda Valtysdottir, Kjartan Sveinnson,
Matthew Resovich, Pall Jemkins, Orri Pall Dyrason, Maria
Huld Markan Sigfusdottir, Jon Thor Birgisson, Scott
Mercado
Produced by Jimmy LaValle
Recorded at Sundlaugin Studio, Mosfellsbaer, Iceland on
August, September, October 2003
Cover painting by J. Dornhege
Un po'
sarà senz'altro anche la nostalgia dell'aver appena
rimesso mano, in blocco, sui primi quattro dischi da poco
ristampati di Brian Eno. Un po', appunto, il riconoscerne
la spaventosa grandezza e l'anticipo giocato sui tempi.
Un po' il fatto che quell'isolazionismo pop ha poi avuto
tanti allievi, ma da qualche anno ha cominciaton a
stancarci. Perchè quasi tutte le forme di spazialità
ricercato dentro il suono post o avant o come volete
chiamarlo delle chitarre sembrano ormai aver investigato
tutte le derive possibili. E poco resta da aggiungere.
Insomma, mettiamoci assieme tutti questi fatti e poi
mettiamoci all'ascolto del secondo album di The Album
Leaf e restiamo a bocca aperta. E orecchie spalancate.
Un bel po' che non si sentiva un disco in grado di
coniugare avanguardia e pop senza sbilanciarsi mai
troppo. E non si tratta di indecisione, ma di scelta
precisa, sia chiaro. Lo diciamo perchè l'autore -
trattasi del solo Jimmy LaValle, già nei mansueti
post-rockers Tristeza - sembra un po' aver seguito il
percorso suddetto. Con i Tristeza le chitarre si erano
fatte talmente rarefatte e languide da lambire il confine
della new age. Qualcosa non andava nelle ultime uscite,
chiaro. Quindi occorreva un ripensamento.
The Album Leaf non è mai stato un semplice progetto
parallelo, ma certo è che alla luce di questo disco
(dichiarazioni sottostanti a parte...) rischia di
diventare l'impegno in cui LaValle investirà le migliori
energie. Come del resto ha già fatto per In
A Safe Place. Perchè questo disco e
non altri, si dirà? Perchè sin dal principio si
percepisce la sensazione che rappresenti un passo oltre
la ricercata tristezza dei Tristeza, sapendo al contempo
recuperare quella dimensione diremmo sacra e isolata del
primo Eno.
Già tutto molto chiaro nell'incipit Window,
tra archi e punteggiature di feedback, e nella chiusa
quasi speculare, Moss Mountain Town.
Per non dire di quel Fender Rhodes ineluttabile che si
affaccia da Thule. E
fino a qui siamo al suono. Ma uno come Eno ha anche
saputo scrivere canzoni meravigliose. Cosa che
puntualmente accade anche con LaValle. Che, per la
verità, qui si fa spalleggiare da Pall Jenkins dei Black
Heart Procession (come avviene in On
Your Way) e da Sigur Ros e Mim, visto
che buona parte delle registrazioni è stata effettuata
in Islanda (sentire a tal proposito che prodigi glitch si
nascondono dietro Over The Pond
e Eastern Glow).
Meno technoide rispetto al debutto dei Postal Service, ma
in qualche modo affine a quel paesaggio di assoluta
malinconia, In A Safe Place ha
tutti i mezzi per diventare nel 2004 ciò che Give
Up è stato l'anno passato.
Rossano
Lo Mele da Rumore n° 150 luglio 2004
- Into The Blue Again
(2006) City Slang 1042592 - cd
1. The Light
- 2. Always For You
- 3. Shine
- 4. Writing On The Wall
- 5. Red-Eye
- 6. See In You
- 7. Into The Sea
- 8. Wherever I Go
- 9. Wishful Thinking
- 10. Brokem Arrow
Musicians:
Jimmy LaValle, Ryan Hadlock, Mattew Resovich, Joshua Eustis, Drew
Andrews, Pall Jenkins
Produced by Jimmy LaValle
Recorded at Bear Creek Studios, Woodinville on December 2005
Engineering by Ryan Hadlock
Cover by Andy Ward
Jimmy LaValle è una macchina liquida
con un cuore che batte, i Sigur Ros sono nel suo subconscio come
l'alito alieno di Brian Eno, materia fluida da manipolare a suo uso e
consumo.
Nel caso specifico di Into The Blue Again è galvanizzata da
solide sequenze ritmiche che restituiscono movimento e misura pop al
colore narrativo dell'autore. Possiamo tranquillamente affermare che
questo quarto capitolo lungo degli Album Leaf configura la svolta
della pienaezza armonica se si prendono a paragone le evanescenze
atmosferiche di In A Safe Place, prodigo di slanci melodici e
stratagemmi propulsivi che creano dinamiche nuove pur senza rinunziare
all'epica dei grandi spazi mentali cara a LaValle.
Dieci suites elettroniche che allestiscono campi magnetici e danze
siderali in progressiva alternanza, come un mondo da viaggiare a tutto
campo, dal suo carezzevole respiro lirico alle nubi lisergiche che
aleggiano fra i timbri lowtech di ritmi e melodie. Specialmente
graditi i brani cantati, senza nulla togliere agli strumenti sempre
all'altezza della situazione, ma il fascino della voce (stile Arab
Strap) non si comanda quando come in Always For You e Writing
On The Walls ripristina gli equilibri del formato canzone e plana
su accattivanti terreni indie-rock.
Nel suo complesso Into The Blue Again è un disco che piace e
fa di tutto per farsi amare, sprigiona le sane vibrazioni do una
musica scritta con tutti i sentimenti della ballata spaziale che
suscita rapite emozioni.
Aldo Chimenti
da RockeRilla n° 314 Ottobre 2006
- A Chorus Of Storytellers
(2010) Sub Pop sp 805 - cd
1. Perro
- 2. Blank Pages
- 3. There Is A Wind
- 4. Within Dreams
- 5. Falling From The Sun
- 6. Stand Still
- 7. Summer Fog
- 8. Until The Last
- 9. We Are
- 10. Almost There
- 11. Tied Knots
Musicians:
Jimmy LaValle, Matt Resovich, Drew Andrews, Luis Hermosillo, Tim Reece,
Snorry Siguroarson, Tom Dziekonski, Walter Gray, Halldor Bjark
Produced by Jimmy LaValle
Recorded at Bear Creek Recording Studio, Woodville on February 2009
Engineering by Ryan Hadlock
Cover painting by Mat Trumbull
Jimmy LaValle si è innamorato
dell'Islanda al tempo delle registrazioni di In A Safe Place,
il suo primo album per Sub Pop del 2004. Buona parte di quel
strepitoso disco venne registrato all'interno degli studi dei Sigur
Ros -Jonsi prestò anche la voce per un paio di canzoni. Due anni
dopo, nei credits di Into The Blue Again, l'unico islandese
rimasto era l'ingegnere del suono dei Sigur Ros Birgir Jon Birgisson.
Lo stesso Birgir è responsabile del missaggio finale del nuovo A
Chorus Of Storytellers, un disco che risente solo in minima parte
dell'infatuazione di LaValle per la "desert iceland music".
Il disco è stato registrato tra San Diego e Los Angeles con un gruppo
fidato di musicisti. Le prime due tracce in scaletta sono strumentali
che mettono in mostra la languida elettronica di The Album Leaf: una
sorta di versione new age del posto rock catartico dei Mogwai. Con There
Is A Wind si entra nell'universo melodico di LaValle, capace di
scrivere canzoni emozionanti immergendole in un mare di profumi
inebrianti.
The Album Leaf fa della malinconia una ragione di vita: non c'è brano
tra gli undici di A Chorus Of Storytellers che non risuoni su
accordi in minore e non si rigeneri su strati di chitarre inebrianti.
Per qualcuno saranno i beats a non convincere del tutto, perchè
rubati ai Telefon Tel Aviv di parecchi anni fa.
Nel mondo del pop fermarsi troppo a lungo su un particolare vuol dire
perdersi. Non per LaValle.
Roberto Mandolini
da Rock&Rilla n° 354 febbraio 2010
- One Day I'll Be On Time
(2001) Tiger Style ts 011 - cd
1. Gust Of...
- 2. The Mp
- 3. Story Board
- 4. Wet The Day
- 5. The Audio Pool
- 6. Hang Over
- 7. In Between Lines
- 8. Last Time Here
- 9. Asleep
- 10. The Sailor
- 11. Vermillion
- 12. Glimmer
Musicians:
Jimmy LaValle, Rafter Roberts, Jason Soares, Christopher Sprague
Produced by Jimmy LaValle
Recorded Jimmy LaValle and Rafter Roberts
Cover painting by Christopher Sprague
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