Robert Ashley



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- In Sara, Mencken Christ And
  Beethoven There Were Men And
  Women
- Automatic Writing
- Private Parts


- In Sara, Mencken Christ And Beethoven There Were Men And Women
(1972) Cramps crs 103 - cd

1. In Sara - 2. Mencken - 3. Christ And Beethoven There Were Men And Women

Musicians:
Robert Ashley and Paul De Marinis

Recorded at Center For Contemporany Music Mills College, Oakland, California

L'idea è nata da un testo di John Barton Wolgamot scritto nel 1944 e pubblicato, in forma privata, in due edizioni diverse sia nel titolo che nella punteggiatura e nella lunghezza. Qui è stata usata la seconda versione. E' un poema di 128 stanze. Ogni stanza è formata dalla stessa frase nella quale sono introdotte quattro variabili, tre delle quali sono nomi o gruppi di nomi o costruzioni di nomi, la quarta dall'avverbio del verbo attivo. Il risultato è una texture linguistica fra le più insolite e difficili della lingia inglese. Ecco un esempio: <<In its very truly great manners of Ludwing Van Beethoven very heroically the very cruelly ancestral death of Sara Powell Haardt had very ironically come amongst his very really grand men and women to Rafael Sabatini, Geroge Ade, Margaret Storm Jameson, Ford Madox Hueffer, Jean-Jacques Bernard, Louis Bromfield, Friedrich Wilheim Nietzsche and Helen Brown Norden very titanically>>.
Le permutazioni delle quattro variabili nelle 128 stanze danno al poema una forma simile ad una sonata in fuga, forma che lega insieme i vari fonemi in una serie di "temi" che sono ovvi e allo stesso tempo difficili da parafrasare al pari della musica. Quattordici nomi riappaiono raggruppati in ordine diversi per tutta la durata del poema. Questi sono, in un certo modo, gli eroi e le eroine della favola. Gli altri nomi sono quelli dei grandi della cultura occidentale a cominciare dalla filosofia greca e la lista diviene più completa ed enigmatica quando entra nell'area della cultura americana dei primi anni del ventesimo secolo. Dalla partitura si possono estrarre due modi diversi di organizzare l'electronic environment nel quale l'opera può essere letta.
Questi si distinguono nella velocità della lettura e nell'effetto degli strumenti elettronici sul suono e sull'ambiente vocale. In questa registrazione i suoni della voce vengono filtrati e poi usati per tracciare la frequenza con la quale si succedono sette componenti diversi del suono (attacchi vocali, frequenze fondamentali e cinque suoni armonici) ognuno dei quali guida il sintetizzatore in sincrono con la lettura del poema.
Le sette tracce incise con il sintetizzatore vengono poi mixate con la voce e distribuite in tutti i quattro canali della matrice.
L'ambito sonoro entro cui la struttura delle stanza del poema si svolge può essere in vario modo condensato lasciando lo spazio necessario, in caso di esecuzione dal vivo, per l'accompagnamento con strumenti, le elaboarazioni vocali, ambientali e al limite tattili.

- Automatic Writing

(1979) Lovely Music vr 1002 - vinile

1. Automatic Writing (part one) 18.00 - 2. Automatic Writing (part two) 22.58

Musicians:
Robert Ashley and Mimi Johnson

Recorded at Center For Contemporany Music Mills College, Oakland, California
Produced by Center For Contemporany Music Mills College, Oakland, California, The American Cultural Center, Paris, France and Mastertone Recording (New York City) by Robert Ashley
Cover by Patrick Vitacco and Ken Cornet

- Private Parts

(with setting for piano and orchestra by "Blue" Gene Tyranny
(1977) Lovely Music lml 1001 - vinile

1. The Park 21.32 - 2. The Backyard 23.56

Musicians:
Robert Ashley, "Blue" Gene Tyranny, Kris

Recorded at The Recording Studio, Center For Contemporany Music Mills College, Oakland, California
Engineering by Robert Ashley
Cover by Ariel Peeri