Basta!



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- Elemento Antropico
 

- Elemento Antropico
(2018) Lizard 0128 - cd

1. Entro Nell'Antro
- 2. Il Muro Di Ritmini Strambetty - 3. Doombo (l'elefante del destino) - 4. Zirkus - 5. Entro L'Antro II - 6. B Alla D - 7. Intro - 8. Schiacciasassi - 9. Countdown - 10. L'Uomo Cannone - 11. Esco Dall'Antro

Musicians:
Damiano Bondi, Roberto Molisse, Saverio Sisti, Giacomo
Soldani, Andrea Tinacci, Riccardo Sati (voce narrante) , Alessandro Giglioli, Fabio Zuffanti

Engineering by Luigi Chelli
Cover photo by Celeste Messina

   In una ancora fresca sera d'aprile capitai in un noto locale genovese dove si teneva una piccola rassegna sulle giovani band di Musica Progressive organizzata da Marina Montobbio (alis Lady Prog). Sentivo odore di Musica nell'aria quella sera. Salirono sul palco i componenti di una giovane band della provincia fiorentina: i Basta! Come questi ragazzi cominciarono a suonare sobbalzai dalla sedia fin dai primi minuti: riff fantastici, intesa strumentale fra loro, larghe tastiere e assoli chitarristici di precisione estrema. Era do molto tempo che non mi succedeva questo anche percè la vita, mi ha dato la fortuna di vivermi la stagione della Musica Prog negli anni giusti e nei posti giusti.
Ovviamente, concettualmente, nulla di nuovo sotto il sole. In quella musica erano evidenti reminescenze di Camel, Stormy Six, Henry Cow, Banco del Mutuo Soccorso e molto altro. D'altra parte, in un'epoca post modern come la nostra, l'unico modo per essere innovativi e originali sta nell'essere eclettici facendo tesoro delle grandi pagine di quella Musica che ormai si studia anche nelle Accademie.

   Son saltato dalla sedia guardando i Basta! Non solo per la loro preparazione compositiva, esecutiva e la loro giovane età, ma anche e, sopratutto, per il loro senso ludico verso il fare Musica e il porsi scherzoso verso il pubblico. Qualità, quest'ultima, molto rara da trovare a differenza di quei musicisti "seriosi" che, sul palco, sembra dicano "guardate come sono bravo". Bellissima l'improvvisata parodia della nota canzone dei '60 "Marina Marina" dedicata alla promotrice dell'evento con grande humor e spirito di gioco, Non sono riuscito a trattenere la mia risata...

   A fine concerto mi sentii in dovere di comprarmi il loro cd e, nel fascino del buio della notte, li trovai fuori dal locale dove mi misi a fare quattro chiacchiere, sempre con tono molto scherzoso, dove mi raccontarono un po' di loro e dell'antica amicizia che legava i componenti del gruppo.

   Come tradione del progressive vuole, Elemento Antropico (titolo del cd, edito dalla Lizard Record) è un concept album ispirato alla storia di un ragazzo (Samuel) che lavora in un circo (Circo Farini realmente esistito). Veniva vestito da donna per essere poi sparato in aria da un cannone ma, un bel giorno, lo sparo fu così potente che egli finì in un universo parallelo. Ma non voglio dire di più... Il suggeguirsi dei testi (narrati facendo da intermezzo alla musica) sono tutta una sorpresa!

   Il cd si apre con un accordo di tastiera "buio" di qualche secondo (Entro Nell'Antro), un accordo elettrico e potente di chitarra irrompe per dare poi spazio ad un arpeggio morbido e alla prima breve narrazione.. Accordi larghi di fisarmonica e tastiere vengono interrotti da slanci di riff per dipanarsi poi in uno splendido assolo di chitarra alla Andy Latimer dei Camel. Meravigliosi e perfetti i riff del brano successivo: Il Muro di Ritmin Strambetty i quali, a loro volta, vengono inframezzati da atmosfere alla Henry Cow per tornare a spazialità elettriche alla Camel. La seconda narrazione viene introdotta da una chitarra frithiana in Zirkus e i fiati (clarinetto basso e sax) si inseriscomo magistralmente per poi tornare a planare su grandi tappeti sonori di tastiere. Atomosfere akka Caravan riprendono Dentro L'Antro (II). Una fisarmonica che ci regala ricordi  felliniani, chiude il brano. Ed ecco ricomparire le atmosfere primi Henry Cow in Ballad e i fotogrammi di Fellini racchiusi in pochi secondi. In Intro, tratta da una poesia di Ian Bell, troviamo come ospite alla narrazione Fabio Zuffanti. Dopo Schiacciasassi ecco comparire,, nella narrazione, il presentatore del circo (Countdown) che presenta agli spettatori Lulù (Samuel vestito da donna) pronto allo sparo pronunciando parole che inneggiano alla Vita: "... la Vita è un grande circo amici miei, dobbiamo stare allegri!". E così, si apre nell'aria, una danza travolgente. A chiudere l'album sono L'Uomo Cannone ed Esco Dall'Antro; brani strumentali di forte stupore emotivo e per la loro esecuzione tecnica.

  Un disco meraviglioso, fresco e fragrante. A me, dopo l'ascolto del cd, è successo di sentirmi un po' come Samuel, il ragazzo del Circo, trovandomi catapultato in un universo parallelo senza tempo e, nel fascino del buio della notte, ho portato via con me il sorriso radioso di questi ragazzi.

  I Basta!, dopo una travagliata esperienza in una band metal, si formano nel 2013 nella stupenda cornice della Valdarno. Andrea Tinacci, maestro di clarinetto, ha fatto studi di conservatorio e continua a studiare direzione d'orchestra, Saverio Sisti (chitarre) sta per concludere gli studi all'Accademia Lizard, Roberto Molisse (batterista molto preciso ed impeccabile), Damiano Biondi: fisarmonica e tastiere (sempre pronto nei tappeti sonori di alta classe) e Giacomo Soldani al basso (bassista corposo) sono invece autodidatti. Tra gli ospiti per le narrazioni, oltre al già citato Fabio Zuffanti, troviamo Riccardo Sati.
Oscar Piaggerella