Bauhaus
album
in pagina:
- Stairway
To Escher
Per poter comprendere
il percorso formativo di questa interessantissima band romana, bisogna
necessariamente tracciare un quadro storico-musicale dell'epoca in cui
svolse la sua breve ma intensa attività. Per far questo bisogna
innanzitutto far riferimento ad una figura seminale di uno dei più
grossi cambiamenti socio-strutturali della storia della musica
moderna, ovvero Miles David. Dalla mente creativamente fertilissima di
questo gigante del Jazz è infatta nata la felice fusione di due dei
generi più diffusi della musica popolare, il Rock ed il Jazz. D'altronte,
stiamo parlando del 1969, la musica jazz non godeva già più di un
largo seguito popolare, con un pubblico in maggioranza orientato al Be
Bop ed all'Hard Bop, ed una ristretta cerchia di cultori interessati
al Free Jazz, che movimenti politici sopratutto americani come le
Black Panthers avevano eletto a strumento di lotta e protesta sociale
dei neri contro l'Apartheid crudele forma di ghettizzazione del secolo
scorso.
Davis, dimostrando una superiore capacità di vedere
"oltre", creò così una forma di espressione come il
Jazz-Rock, poi ribatezzato Fusion, che fosse in grado da un lato di
avvicinare i giovani alle atmosfere ed alle tematiche del Jazz, e
dall'altro che fosse in grado di far uscire il linguaggio del Jazz
stesso fuori delle pastoie espressive in cui si era autoconfinato
nell'ultimo periodo, donandogli nuova linfa e nuove voci. L'impatto fu
scioccante per l'epoca, attirando su Miles gli strali della critica e
dei musicisti più reazionari, ma dischi come In
A Silent Way, Bitches
Brew, o i doppi live Live
Evil e Miles
At Filmore furono il vero e
proprio spartiacque tra la musica che ascoltiamo oggi e quella del
recente passato. Inoltre tutti i più importanti solisti dei gruppi di
Davis divennero presto dei leaders di gruppi seminali della fusion,
come Herbie Hancock (Mvandishi, Headhunters e V.S.O.P.), John
McLaughlin (Mahavishnu Orchestra) Chick Corea (Return To Forever e
Chick Corea's Electric Band), Larry Coryell (Eleventh House), Tony
Williams (Lifetime e New Lifetime), Joe Zawinul e Wayne Shorter (Weather
Report) o artisti di valore mondiale come Stanley Clarke, Miroslav
Vitous, Jan Hammer, Alphonse Mouzon, Lenny White III°, Billy Conham,
solo per fare qualche nome. Questa ampia parentesi storica per
spiegare quanto Luigi Calabrò, Rino Sangiorgio e Paolo Damiani, tutti
e tre ex Buon Vecchio Charlie fossero affascinati da una rivoluzione
di linguaggio di questa portata.
I nostri si trovarono di fronte ad una miriade di nuove opportunità
in un periodo, (siamo nel 1974, nel quale il progressive stava
lentamente ma inesorabilmente declinando, almeno rispetto alla sua
fase di massimo fulgore. Determinante fu l'incontro con Claudio
Giusti, sassofonista e ricercatori di suoni ed atmosfere antelitteram,
il quale già possedeva un repertorio di pezzi propri in perfetta
linea con le nuove tendenze dell'epoca. Al quartetto si aggiunse
Alberto Festa, tastierista allora giovanissimo, che prese il posto di
Sandro Centofanti, entrato già da allora a far parte del mondo della
discografia italiana come prestigioso arrangiatore e turnista.
Oltre a Davis ed ai suoi discepoli i Bauhaus, questo il nome del nuovo
complesso, amavano molto anche la produzione dei Blood Sweet &
Tears, tra i primissimi a compiere il percorso inverso e complementare
a quello davisiano,, avvicinando non il jazz al rock, ma il rock al
jazz.
La breve ma intensa attività del gruppo li vide suonare al mitico
Music Inn di Pepito Pignatelli, vero tempio del jazz romano, ed
esibirsi al Secondo Festival pop di Villa Pamphili, dove vinsero il
premio come miglior gruppo emergente.
Di tutta questa gloriosa stagione resta questa registrazione,
effettuata dal fido Mario Buffa, unica testimonianza di un repertorio
davvero interessantissimo, l'unica a poterci offrire una fedele
immagine di questi pionieri del rock tricolore.
Giorgio Meloni
dalle
note di copertina
Ottobre 2003
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- Stairway To Escher
(1974) Akarma ak 1043 - cd
1. The Lonious Gropious -
2. Modulor -
3. Bijoux -
4. Section Aurea -
5. Stairway To Escher -
6. Ri-Fusion -
7. Tipi Di Topo!
Musicians:
Rino Sangiorgio, Paolo Damiani, Luigi
Calabrò, Claudio Giusti, Alberto Festa
Recored at Festa Garage Studio, Rome on April 1974
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