Branca Glenn
album
in pagina
- The
Ascension
- Symphony No. 3
(Gloria)
Considerabile per certi
versi come l'anello mancante tra le sperimentazioni minimaliste di John
Cage e La Monte Young e il rumorismo dei Sonic Youth, Glenn Branca nasce
ad Harrisburg, Pennsylvania, il 6 ottobre 1948. I primi contatti con la
musica avvengono quando, a quindici anni, comincia a suonare la
chitarra. Inizialmente attivo in ambito sia musicale sia teatrale, il
compositore opera prima a Boston e quindi a New York, dove si
trasferisce nel 1976. Qui da vita a due band di area no wave: i
Theoretical Girl (autori -in vita- di un solo singolo) e gli Static
(anche per loro un solo 45 giri): la produzione di questo periodo sarà
successivamente documentata nella raccolta
Songs '77-79. Nello stesso periodo
entra a far parte del Guitar Trio di Rhys Chatham, esperienza
fondamentale per quelle che saranno le sue prime opere a proprio nome,
ovvero Lesson NO. 1,
Ascension
e Indeterminate Activity Of Resultant
Masses, uscita su disco soltanto nel
2006.
A metà tra rock e musica colta, le sue composizioni -per strumenti
elettrici e orchestrali insieme- si muovono in territori vicini al
minimalismo e all'atonalità, suonando minacciose e affascinanti al tempo
stesso. Tra i musicisti che collaborano con lui in questo periodo ci
sono i futuri Sonic Youth, Thurston Moore e Lee Ranaldo e Page Hamilton,
in seguito leader degli Helmet. In parallelo, Branca inizia anche a
occuparsi di colonne sonore, la più famosa delle quali è probabilmente
quella di The Belly Of An Architect di Peter Greenaway, nella quale le
sue composizioni sono affiancate a quelle di Wim Mertens. Nel 1989,
Branca compone la Symphony NO. 7,
la sua prima opera pensata per un'orchestra tradizionale; da quel
momento in avanti la sua produzione si sdoppia: da un lato quella
orchestrale, dall'altro quella degli ensamble di chitarre. Tra le sue
creazioni più celebri, la Symohonya NO.
13 per cento chitarre elettriche, messa
in scena ai piedi delle torri del World Trade Center di New York nel
giugno del 2001,
da Enciclopedia del Rock
ed. Arcana
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- The Ascension
(1981) 99 Records 212 777 4610 - vinile
1. Lesson N° 2 4.59 - 2. The Spectacular Commodity 12.41 - 3. Structure 3.00 - 4. Light Field (in consonance) 8.17 - 5. The Ascension 13.10
Musicians:
Glenn Branca, Ned Sublette, David Rosembloom, Lee
Ranaldo, Jeffrey Glenn, Stephan Wischerth
Produced by Ed Bahlman
Recorded at The Power Station
Engineering by James Farber
Cover art by Robert Longo
Anche se
il disco non è nuovissimo, risale infatti all'anno
scorso, merita di essere ripreso dallo scaffale e posto
sul piatto del giradischi, tanto il personaggio, o meglio
i personaggi, si elevano al di sopra della media.
L'originalità sta ovunque, tra le pieghe o messa in
evidenza; dalla formazione atipica, che si avvale di ben
quattro chitarristi (Branca, Ned Sublette, David
Rosembloom, Lee Ranaldo) oltre al bassista Jeffrey Glenn
ed il batterista Stephan Wischerth, giù fino all'idea
che sta alla base del far musica in questa maniera,
passando attraverso la struttura dei brani per forza di
cose insolita.
Le scarse notizie su questa formazione formazione le
attingiamo al resoconto, fatto da Massimo Buda, del loro
unico concerto italiano tenuto a Ravenna circa un anno fa.
Di loro sappiamo che provengono da New York e che fanno
parte della miglior intellighenzia di quella città, in
un rapporto di interscambio culturale che li porta ad
evidenziare matrici e frequentazioni paradossali ed
anomale. L'avanguardia che ha espresso la no-wave non è
a loro estranea attraverso l'apporto di un uomo come Rhys
Chartham amico/collaboratore di Rosembloom e animatore
del Kitchen uno dei locali più importanti di New York,
nella direzione della sperimentazione audiovisiva. La
factory warholiana nella figura dei Velvet Underground,
suoi figli illuminati e talume forme di avanguardia
acustica (Peter Lang, Tim Buckley, Bruce Palmer) e di
jazz preso per i capelli (mi viene in mente il triplo Solo
Concert di Keith Jarrett), fanno parte
del bagaglio consueto.
Se questi sono i punti di riferimento più precisi della
loro musicalità (altri lo sono in modo più indefinito:
Fripp,Eno, Byrne), non manca l'elemento che conferma e
conforta la devianza, tale elemento si ritrova laddove il
tessuto connettivo delle sonorità si insinua sul terreno
della forma compositiva classica, fatta di crescendo e
calando, di pianissimo e fortissimo; una dimensione nella
quale le quattro chitarre spesso suonano come una vera e
propria orchestra di archi. Se questa è una peculirità
delle chitarre è altrettanto vero che la batteria suona
con la martellante ossessività di una punk band e che il
basso è maestro di jazz-funk alla stregua dei
Contortions e affini.
Le prime avvisaglie discografiche della Branca wave si
hanno nel 1980 con la pubblicazione sempre per la 99
Records di un maxi 45 giri intitolato Lesson
N° 1 che già mostrava tutta la
simbologia insita nel prodotto, specialmente il lato B Dissonance
fatto di acrobazie chitarristiche, di ritmo spezzato, di
dissonanze. La conferma di un così valido progetto si fa
attendere non più di un anno e The
Ascension corona una delle prove più
interessanti nel campo dell'art-rock, vuoi per un
minimalismo che non perde la misura dei fatti reali, vuoi
per il lodevole entusiasmo, per il calore, per la gioia
che questa musica interpreta ed emana, lontano dai freddi
meccanismi di espressioni consimili.
Il disco si divide in cinque parti, strutturalmente
complementari, che proseguono il discorso intrapreso con Lesson
N°1. Da una introduzione in chiave
espositiva (Lesson N° 2),
si passa al nucleo centrale della prima facciata: The
Spectacular Commodity, dodici minuti di
armonie sovrapposte, di stacchi temporanei, di suoni che
salgono e scendono verso Structure
quello che definirei il muro sonoro per eccellenza, per
la mastodontica forza che le quattro chitarre esprimono,
spingendo la musica senza soluzione di continuità. Il
secondo lato aperto da Light Field (in
consonance) alterna
soluzioni di accordi armonici ed altre decisamente nel
campo della dissonanza. Il finale affidato alla title-track
è un'orgia ritmica, pulsante, carica anche di una
tensione che sfocia in crescendo micidiali, che si
rincorrono paradossalmente quasi a costituire
un'immaginaria spirale. L'impressione generale è di
cascate di suono metallico (niente a che fare con l'heavy
metal) che si succedono in sequenze prestabilite, anche
se l'improvvisazione sembra regnare sovrana. Per ottenere
sonorità di questo tipo era necessario adottare tutti
gli effetti che le'elettronica mette al servizio del
musicista, ma la timbrica doveva essere perfetta, per
questo essi fanno ricorso a quattro chitarre degli anni '60:
due Fender Strato una Telecaster ed una Gibson "diavoletto".
Il risultato finale è assolutamente imperdibile per
coloro che non hanno rinunciato ad ascoltare musica fatta
con il cervello per chi ha cuore e nervi saldissimi e
mente sgombra da falsi miti e illusioni.
Gino
Tozzini da Rockerilla n° 22 marzo 1982
- Symphony No. 3 (Gloria)
(1984) Base twi 151 - vinile
Musicians:
Glenn Branca, Craig Bromberg, Margaret DeWys, Barbara
Ess, Michael Gira, Alex Gros, Jeffrey Glenn, Greg Letson,
Amanda Linn, Thurston Moore,, Lee Ranaldo, Arleen
Schloss, Stephan Wischerth, Dan Wits.
Produced by James Farber
Recorded live at Brooklyn Academy of Music on January 16th
1983
Engineering by Randy Ezratty and Gary Geller
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