Raffaele Califano



album in pagina:

- Horizontal Dialogues


- Horizontal Dialogues
(2017) AlfaMusic afm 204 - cd

1.
A Bettle Romantic 5.52 - 2. Baron And Pres 4.49 - 3. Damiani Tres Duo 9.27 - 4. Tune Up 6.00 - 5. New Life 5.18 - 6. Week Work 7.35 - 7. Out Of The Loop 3.49 - 8. Onin 2.20

Musicians:
Raffaele Califano, Seamus Blake, Antonio Magli, Francesco Pierotti


Produced by Raffaele Califano
Recorded at The AlfaMusic Studio, Rome on 2017
Engineering by Alessandria Guardia
Photos by Danilo D'Auria
Cover painting by Riccardo Gola

Quello che ho sempre amato nell’ascoltare jazz, è stato il piacere di assaporare il divenire dell’interplay tra i musicisti a dare così corpo a quelle intuizioni improvvise che segnano profondamente questa corrente musicale.
Se Miles Davis asseriva che il termine jazz era un termine inventato dai bianchi per dare un “nome” alla musica nera, senza togliere nulla a questo grande colosso del ‘900, con estrema umiltà, nel presentare questa fatica discografica di Raffaele Califano, aggiungo che il jazz è la trasposizione musicale della mutabilità che ci circonda. Anche un altro colosso del jazz come Charlie Mingus, amava cambiare più volte i tempi all’interno di brano per creare e sviluppare insieme agli altri musicisti del gruppo nuove situazioni musicali. Ecco allora, fin dal suo nascere, il dialogare tra i musicisti come asserisce lo stesso autore nelle note di copertina in Horizontal Dialogues (AlfaMusic, 2017). Nel jazz, metaforicamente, c'è molta comunicazione. I musicisti creano degli interplay facendosi guidare dalle emozioni inconsce che scaturiscono al momento, sopratutto nella fase dell'improvvisazione. Così  nasce il linguaggio, in questo caso sonoro, che funge da rappresentazione delle esperienze di ogni musicista, ossia: il dialogo.

Prendendo in mano Horizontal Dialogues, saltano subito agli occhi i profili umani speculari che si guardano come se volessero sottolineare il titolo. Uscito nel 2017 dopo Brush Up del 2015, questa “morbidissima” testimonianza discografica al nome di Raffaele Califano Quartet, ha un’ospite d’onore: Seamus Blake. L’ospite viene accolto, oltre che da Califanio stesso alla batteria, anche da Antonio Magli al pianoforte (di cui ho già parlato su Mat2020 nel numero di maggio in occasione del disco Le Visioni di Sylvian realizzato insieme ad Andrea Polinelli), e da Francesco Pierotti al contrabbasso. A quell’epoca Blake si trova in Europa in tournèe e viene contattato da Califano per partecipare al suo nuovo progetto. Anche se Seamus Blake credo non abbia bisogno di presentazione, per dovere di documentazione, introduco una piccola nota biografica  dicendo che nasce a Londra nel 1970. Qualche anno dopo la famiglia si trasferisce in Canada, più precisamente a Vancouver. Fin da bambino viene introdotto nel mondo del jazz dalla madre. Successivamente frequenterà la Berkley School of Music a Boston. Conseguita la laura si trasferisce a New York. Nel 2002 viene insignito del premio Thelonious Monk International Saxophone Competition. Immensa è la sua discografia considerando anche le varie collaborazioni.

Horizontal Dialogues si apre con A Bettle Romantic di cui in rete troviamo pure uno splendido video diretto da Ari Takahashi. Un fresco e “pungente” tempo in 7/4 permette al quartetto di inserirsi in maniera brillante e un po’ insolita. Il brano vede Blake proporsi in uno splendido  assolo al sax tenore, seguito da un accompagnamento al pianoforte di Antonio Magli che ammanta il brano di una atmosfera avvolgente. Nella seconda traccia a titolo Baron And Pres, che omaggia in qualche modo Charlie Mingus (Baron era il soprannome di Mingus nella west voast degli anni ’40) e Lester Young,  Blake si abbandona in una melodia per poi entrare magistralmente in una situazione dal sapore funky. Califano dedica al suo insegnate di composizione (Paolo Damiani) la terza traccia: Damiani Tres Duo, nel quale Antonio Magli esprime in maniera poetica il suo tipico e magico  tocco delicato  al pianoforte. Il brano inizia con un piccolo assolo di sax tenore, Califano nella sua raffinatezza percussiva invita il pianoforte e il contrabbasso di Francesco Pierotti i quali svilupperanno una sorta di “dialogo orizzontale” tra loro. Tune Up invece, è la rivisitazione di un classico di Miles Davis del 1953 a cui Califano cambia l’armonia e la forma secondo il suo sistema compositivo armonico. La delicatezza della batteria lascia fluire morbidamente le voci soliste degli altri componenti. Un altro omaggio viene fatto a Wayne Shorter nella ballad New Life. Brano in cui si evidenzia la poetica del sax di Seamus Blake. Segue Week Work dall’inizio melodico che sfocerà in fraseggi che esaltano la potenza espressiva del sax tenore. Antonio Maglia torna in Out Of The Loop, ad avvalersi della tastiera elettrica Roland xp-50 che conferisce al brano sfumature elettriche particolarmente dinamiche. In chiusura, il brano Onin, che vuole sottolineare come il tempo musicale possa essere sopra (ON) o dentro (IN) alla composizione. In questa incisione finale non è presente il contrabbassista Francesco Pierotti che ha fatto un lavoro eccezionale per tutto il resto del disco. E’ la tastiera elettrica di Magli ad assumere il ruolo di basso.

Ascoltando e riascoltando questa incisione mentre recensisco, riesco a comprende perfettamente l’intento di Raffaele Califano, nell’aver concepito questo disco, quasi come un ponte tra la visione del jazz della metà del secolo scorso e la sua evoluzione “corrente” del nostro tempo.

Il booklet del cd è molto ben curato nelle note di copertina (in bilingue) da David R. Adler e dalle fotografie in b/n di Danilo D’Auria che ritraggono i componenti del quartetto, in sala d’incisione.

Raffaele Califano nasce nel 1963. Fin dalla prima adolescenza si dedica alla studio della batteria. Nel 1986 lascia Castellamare di Stabia (NA) per stabilirsi a Roma dove vive tutt’ora. Inizia a suonare jazz nei vari club della nostra capitale, insieme a Pietro Condorelli, Marco Zurzolo e altri maestri del jazz italiano. Negli anni ’90 si dedica inoltre allo studio delle percussioni dedicandosi alla musica sudamericana, in particolare, a quella brasiliana, e si diploma in Storia della Musica. Numerose sono le collaborazioni discografiche ad iniziare da
Feijao Tropical di Paolo Baia e Boa Viagem di Ney Portilho e Irio De Paula. Seguiranno altre innumerevoli registrazioni con Paolo Di Sabatino, Eddy Palermo, Giò Marinuzzi, Pierpaolo Borgia.
Nel 2009/2010 consegue il diploma come Autore di testi presso il C.E.T. (Centro Europeo Toscolano) con Mogol, Divisione Spettacolo Musica e Cultura. Dal 2007 al 2011 insegna musica presso la scuola statale S. Quasimodo, Roma, e dal 2011 al 2013  alla scuola Ada Negri di Roma. Artista in continua evoluzione, continuamente alla ricerca di nuovi stimoli e sempre desideroso di specializzarsi ulteriormente, Raffaele Califano dal 2013 al 2016 frequenta il programma jazz e si laurea in batteria e percussioni jazz al Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Sempre in questo Conservatorio consegue la laura  in Didattica della Musica
Oscar Piaggerella da Mat2020 ottobre 2020