Catapilla
album
in pagina:
- Changes
Natale 1970: nei
sobborghi ovest di Londra, viene alla luce una delle formazioni più
originali e misteriose del catalogo Vertigo: Catapilla.
Il suo stile verte su un'inusuale formila prog-jazz sperimentale,
caratterizzata da una vistosa sezione di fiati e da inquietanti
atmosfere dark, sulle quali si erge la spettrale voce di Anna Meek,
che per fortuna dei Catapilla sostituì il fratello Jo (un cantante di
studio), prima dell'incisione dell'album d'esordio, diventandone
elemento focale. Forse i toni crepuscolari del suono colpirono Pat
Meehan, manager di Black Sabbath e Black Widow, che si offerse di
produrre l'omonimo Catapilla
(1971), l'album più riuscito della formazione. Il canto lugubre e
lacerante della Meek ed i serrati riffs del chitarrista Graham Wilson
sembrano oscillare sull'onda del misticismo occulto che sommerge
l'underground inglese nell'iniziale Naked
Death, poi la musica si
estende in libera improvvisazione strumentale, segno di distinzione
dei Catapilla.
Le stesse coordinate si riconoscono nella titanica suite Embryonic
Fusion di ventiquattro
minuti, mentre Tumbleweed
e Promises
hanno un'impronta R&B più ortodossa, con echi di Affinity e
Graham Bond, un'artista con il quale andranno in tour dopo l'uscita
dell'LP.
Divergenze musicali constringono però il gruppo a rivoluzionare
l'organico in prospettiva del secondo album, attorno a Wilson, Meek e
al sassofonista Robert Calvert, solo omonimo del mitico Capt.
Lockheed di fama Hawkwind.
Nonostante la contaminazione dei fiati sia ridotta al solo Calvert, le
fasi strumentali jazz-rock sono ulteriormente accentuate, anche il
tocco del nuovo tastierista Ralph Rolison, specie al piano elettrico;
anche la voce della Meek spesso concorre a creare l'atmosfera, usando
i suoi registri vocali come un vero e proprio strumento in Reflection,
ed anticipando quei modi di inserimento di eteree voci soprano, tipici
del rock gotico contemporaneo.
It Could Only Happen To Me
è indice del tono celebrale e melanconico delle composizioni, che a
tratti avvicinano i King Crimson di Lizard,
ma subito dopo l'uscita di Changes
(1972), forse strozzati dall'insuccesso della loro opera, i Catapilla
spariscono dalle scene, privandoci di una formazione unica nel suo
genere.
Beppe Riva
da:
Rockerilla n° 245 gennaio 2001
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- Changes
(1972) Akarma ak 132 - cd
1. Reflections
12.06 - 2.
Charing Cross 6.45 - 3.
Thank Christ For George 12.07 -
4. If Could Only Happen To Me 6.45
Musicians:
Graham Wilson, Ralph Rolinson, Carl Wassard, Brian Hanson, Robert
Calvert, Anna Meek
Produced by Excellency
Insolita formazione del panorama
progressivo, originaria di Londra, che schiera una coraggiosa
formazione a sette elementi (con due fiatisti) e mostra un suono
particolarmente originale e distintivo, fatto di brani lunghi senza
una struttura prefissata, atmosfere inquietanti, a tratti mistiche, su
cui si innalza la raccapricciante voce della Meek, una delle più
belle e sottovalutate di tutto il periodo.
E' uno stile essenzialmente jazz rock, con qualche divagazione
sinfonica e ritmi quasi funky di grande effetto, sosenuti da lunghi
assoli di chitarra e sax, particolarmente riusciti nei due brani più
estesi: Naked Death e Embryonic Fusion (24 minuti,
l'intera seconda facciata), che vanta una delle più laceranti
prestazioni vocali di tutto il progressive. Di puro contorno gli altri
due brani, con i toni divertiti e più lievi di Tunbleweed e
l'atipico r&b di Promises.
Cesare Rizzi
da Progressive & Underground, ed. Giunti
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