Emerson, Lake &
Palmer
album
in pagina:
- Emerson,
Lake & Palmer
- Tarkus
- Trilogy
Ad
Emerson, Lake & Palmer è universalmente riconosciuto
il titolo di supergruppo per eccellenza degli anni '70, e
questo basterebbe per garantire al trio inglese una
posizione di privilegio fra gli "intoccabili"
del rock, ma è altrettanto vero che ELP hanno
rappresentato la principale forza trainante dell'intero
movimento progressive nei suoi anni di maggior fulgore,
fra il 1970 ed il 1975.
Portarono per la prima volta ai vertici delle classifiche
uno stile rivoluzionario, fondato sull'egemonia delle
tastiere, avvicinando e talvolta eguagliando i record
delle maggiori attrazioni live del rock'n 'roll, ossia
Led Zeppelin, Rolling Stones e The Who; solo
successivamente Pink Floyd, con il "best
seller" The
Dark Side Of The Moon e Genesis, dopo la svolta
impressa da Phil Collins, li superarono in popolarità,
ma entrambi con un taglio più commerciale, che prendeva
le distanze dall'originaria matrice progressive. Ed in
quest'ambito, è arduo riscontrare una sequenza di albums
altrettanto sensazionali come i primi cinque di ELP,
dall'omonimo, epocale Emerson, Lake & Palmer a Brian Salad Surgery, con la sua impronta
gotico-futurista adorata dai fans.
Non sorprende pertanto che alla riapparizione sulle scene
della leggendaria Trilogia negli anni '90, abbia fatto
seguito un imponente programma di ristampe del classico
repertorio, che ha coinvolto le etichette Victory, Caste
e Rhino; inoltre ELP sono stati fra i primi grandi del
rock a beneficiare della geniale istituzione giapponese
nel rirpodurre in miniatura le originali copertine degli
'Lp, adattandole al formato Cd.
Con le ristampe della discografia di ELP del 1996, la
Castle- Sanctuary aveva deluso le attese del pubblico,
perchè le presunte edizioni limitate in
picture-(compact)disc non potevano giustificare
l'inconsistenza dei booklets, privi di qualsiasi nota
informativa, e la totale assenza di bonus-tracks.
Ma il costante appeal esercitato dai titani del
progressive sul pubblico adulto, appassionato di
collezionismo e disposto ad investire sulla musica di
qualità, ha spronato la label inglese e rivedere i suoi
piani, e a distanza di un solo lustro, a rilanciare una
nuova offensiva sul fronte ELP, colmando le lacune della
precedente riedizione. Le puntuali note biografiche sono
stavolta curate dai superesperti Bruce Pilato e Martyn
Hanson (co-autore del volume The Show That Never Ends),
inoltre la documentazione fotografica, il pur limitato
valore aggiunto delle bonus, sono di indubbio interesse
per i fans. La risposta del pubblico è stata
estremamente lusinghiera anche in Italia, come conferma
la Edel; infatti il nostro paese, particolarmente amato
dagli stessi musicisti, resta una storica
"roccaforte" di "tifosi" di ELP,
piaccia o meno ad "affabulatori" trendisti...
In crisi rispettivamente con The Nice e King Crimson, le
maggiori istituzioni pioneristiche del nascente fenomeno
prog, Keith Emerson, indiscusso fuoriclasse delle
tastiere, e Greg Lake, cantante e bassista fra i più
stimati dell'epoca, s'incontrano nel dicembre 1969 in un
concerto che accomuna i loro gruppi al Fillmore West di
an Francisco, e decidono di stringere alleanza... Viene
vagheggiata persino la fondazione di una vera e propria
superpotenza rock con Jimi Hendrix e Mitch Mitchell, ma
l'ipotesi più percorribile resta una formazione
triangolare sul modello dei Nice, con doti individuali
sensibilmente superiori.
Nella primavera 1970, nonostante incessanti audizioni, il
drummer ideale manca ancora all'appello, finchè la
scelta ricade sul 19enne Carl Palmer, inizialmente
riluttante all'idea di lasciare i promettenti Atomic
Rooster. Poteva sembrare un ripiego rispetto ai ventilati
nomi dello stesso Mitchell e di John Hiseman, inceve
l'enfant prodige si inserisce con estrema autorità al
fianco dei più rinomati compagni, rivelandosi
altrettanto fenomenale: il suo stile combina intricate ed
agilissime dinamiche jazz con una "force de
frappe" degna del nascente hard rock, risultando il
perfetto completamento delle strategie ultra-eclettiche
del trio. Alla seconda apparizione live, ELP si
confrontano già con le acclamate superstars dei Festival
dell'Isola di Wight (Hendrix, The Who, Free...); la loro
esibizione, esplosiva come il boato dei cannoni che ne
saluta la fine, li consegna subito ad un futuro da
protagonisti assoluti. Così il debut-album, Emerson, Lake and
Palmer,
uscito nel novembre 1970 sulla pink label Island,
raggiunge senza indugi il quarto posto in Inghilterra, ma
al di là dell'ascesa in classifica, è la stupefacente
qualità della musica ad impressionare.
Emerson riparte dalla "contaminazione" fra
musica classica, rock e jazz che l'ha reso celebre con i
Nice, riappropriandosi del suo ruolo di artista
d'avanguardia che ha contribuito come nessun altro a
spezzare le barriere accademiche fra musica
"colta" e popolare; rivisita Bartok in Barbarian e cita Janacek in Knife Edge, ma con un'inaudita energia
espressiva e forgiando un organismo heavy-progressive
sconosciuto ai tempi dei Nice. Lake esibisce la sua
composizione più preziosa, Take A Pebble, instaurando la grandezza
evocativa dei King Crimson ma con l'originale apporto dei
nuovi partners; il lussureggiante pianismo di Emerson ed
il raffinato accompagnamento ritmico di Palmer, alternati
alle eteree soluzioni acustiche di Lake ed al suo
vellutato timbro vocale, illustrano una delle più
sofisticate pagine rock di ogni tempo.
Se la prima facciata dell'album è una superba
prestazione del gruppo, la seconda lascia libero
esercizio a tendenze più individuali, caratteristiche
che ELP tenderanno a conservare negli anni: The Three Fates è il supremo festival delle
tastiere emersoniane, introdotto dal maestoso cerimoniale
dell'organo a canne; Tank prepara il terreno
all'assolo di batteria di Carl, svelando la sorprendente
influenza di Frank Zappa (riconoscita da Emerson nella
composizione di Tarkus) e Lucky Man è una sublime ballata
concepita da Greg all'età di 12 anni (!), fra i più
memorabili temi acustici della storia del rock.
Avvolto da un clima di assoluta magia, insito nella
suggestiva estetica della produzione curata da Lake con
il tecnico del suono Eddy Offord, Emerson, Lake &
Palmer,
è a mio avviso il più grande disco di rock progressivo
di sempre, lo specchio fedele delle ambizioni di un'epoca
irripetibile.
Con queste premesse, il successivo Tarkus (giugno 1971) diventa
l'album più atteso dell'anno, ed irrompe al primo posto
della classifica inglese. La suite che occupa la prima
facciata, una sfida ricorrente in tema di prog-rock,
rimarrà la più celebre nel suo genere insieme ad Atom Heart Mother dei Pink Floyd. Il suo
complesso sviluppo compositivo, basato sullo stile
"tecnologico" sperimentato da Emerson al Moog
(che spesso avvicenda il classico organo Hammond nella
leadership strumentale) causerà attriti fra il massimo
stregone delle tastiere e Lake, che incoraggiato dal
successo di Lucky
Man,
avrebbe gradito un ritorno alla forma-canzone più
tradizionale. In quest'ottica, e non erroneamente come
"riempitivo", va interpretata la formula più
concisa del secondo lato dell'album, che include episodi
immediati quali Bitches Crystal e A Time And A Place.
Tarkus, la saga dell'armadillo-tak
nato da un'eruzione vulcanica wd ucciso nella battaglia
finale da un mostro della mitologia greca, Manticore
(diventerà il simbolo della label di ELP) è un
colossale tour de force dove l'approcio aggressivo di
Emerson appare in perfetto equilibrio con i toni
epico-melodici dei contributi di Lake (Stones Of Years, Battlefield), fino alla solenne marcia
funebre di Aquatarkus.
Secondo lo stile simbolico perseguito
dal progressive, Tarkus rappresenta inoltre un
messaggio pacifista contro la Guerra nel Vietnam, che
Emerson aveva già aspramente contestato all'epoca dei
Nice.
In origine doveva uscire come doppio 'Lp, includendo Pictures At An
Exibition, un adattamento dell'opera del compositore
russo Modesto Mussorgky, che aveva concluso lo show di
ELP al Festival di Wight, ma l'ipotesi fu scartata dalla
casa discografica perchè ritenuta troppo rischiosa per
un gruppo al secondo album. Registrato dal vivo a
Newcastle nel marzo '71, Pictures At An
Exibition venne comunque edito in forma autonoma nel
novembre dello stesso anno, giungendo al terzo posto in
U.K. e nei Top in USA, dove Atlantic decise di
pubblicarlo solo dopo il clamoroso successo delle copie
d'importazione. Sicuramente il più importante album live
del progressive, ben superiore a Earthboud del Crimson o a Genesis Live, Pictures At An
Exibition, è un imprescindibile punto di riferimento
per il rock sinfonico, osando alternare le parti di
musica classica a composizioni e testi originali (come il
capolavoro acustico The Sage) che non tradiscono affatto
lo spirito dell'opera, sino al finale ad altissima
tensione emotiva di The Great Gates Of Kiev. Nella nuova riedizione
Caste figura come un bonus la versione in studio del '93,
già apparsa nel box The Return Of The Manticore.
Dopo tre albums per molti aspetti rivoluzionari e
dall'eccezionale fervore creativo, i "Grandi
Eretici" ormai entrati di diritto nell'Olimpo del
rock, rinunciano temporaneamente alle spinte innovative
per formulare un album che definirei di "classica
compostezza", Trilogy (giugno '72), figlio delle
più moderne tecnologie di studio e rifinito in ogni
dettaglio. Incorniciato da una copertina nello stile
della scuola inglese Pre-Raffaellita, che ritrae i
profili dei musicisti, il nuovo album di ELP conferma la
loro parabola ascendente in termini commerciali; include
statuari, sofisticati brani come The Endless Enigma e la stessa Trilogy, l'abituale ballata di
Lake, From
The Beginning, ed altre efficaci testimonianze della
versatilità del gruppo, dal clima western di Hoedown (dal Rodeo di Copland), all'hard rock
di Living
Sin,
per finire nel crescendo sinfonico di Abaddons Bolero.
Impegnati in estenuanti tours mondiali contraddistinti da
un mastodontico apparato scenico, ELP riescono comunque a
rendere operativa la loro etichetta Manticore, per la
quale pubblicano il quinto album: Brain Salad Surgery (novembre '73) esce ad un
anno e mezzo di distanza dal precedessore, finora il
lasso temporale più lungo fra gli appuntamenti
discografici del trio. Risulterà in assoluto il loro
album di maggior successo, gettando un ponte fra passato
e futuro, dall'austera atmosfera gotica dello storico
inno religioso Jerusalem, con liriche di William
Blake, all'arrangiamento di Toccata, del compositore argentino
Ginastera, plasmato da ELP in autentico disco modernista.
Dal punto di vista della sperimentazione, Brain Salad Surgery è l'opera più avanzata
del trio: Emerson collauda un'altra creazione del Dr.
Moog, il sintetizzatore polifonico Apollo, e Palmer suona
per la prima volta la batteria elettronica. Perfetta
trasposizione musica-immagine dell'Lp è la copertina
dell'artista svizzero H.R. Giger, scoperto da Keith che
lo "impone" ai compagni; sarà buon profeta,
perchè Giger diventerà celeberrimo disegnando le
scenografie e la terrificante creatura del film Alien.
Altrettanto profetiche appaiono le tematiche di 3rd Impression (dall'imponente suite di
trenta minuti, Karn
Evil 9):
Lake coinvolge il paroliere-visionario dei Crimson, Pete
Sinfield, immaginando un futuro dove i computers
domineranno la vita dell'uomo... (...)
L'apogeo della gloria di ELP viene celebrato nel live Welcome Back My
Friends To The Show That Never Ends (1974), summa del trionfale
Get
Me A Ladder tour del 1973-74, culminato nel ruolo di
headlines nella sconfinata arena di California Jam.
Nessun altro triplo album dal vivo raggiungerà mai i
record di vendita di Welcome Back My Friends To The Show
That Never Ends, piena dimostrazione della superiorità di
ELP in concerto rispetto alla concorrenza progressive,
nell'ambito della quale solo gli Yes potevano reggere il
confronto. Il trio si esalta nella riproposizione delle
più impegnative pièces de resistence, Tarkus e Karn Evil 9, mentre Lake si ritaglia il
suo suggestivo spazio unplugged, introducendo Still... You Turm Me
On
e Lucky
Man
nell'esecuzione di Take A Pebble.
L'ultima grande opera degli ELP è il doppio Works Volume I del '77, che pur segnato da
conflitti interni, include episodi di rilievo: su tutti
la straordinaria Fanfare For The Common Man, il canto del cigno dei
classici ELP, indicata da Ian Anderson (insieme ad America dei Nice) fra i suoi
top-ten del rock progressivo(...)
Si dice che il punk abbia "giustiziato" le
ambiziose bands dei primi anni '70, riportando il rock
sulle strade e riconsegnandolo alla gente comune: niente
più eroi? Non proprio, finchè esisterà un pubblico che
rivendica il proprio diritto a sognare, a tramandare le
magie di musicisti eletti ed inarrivabili, come Emerson,
Lake & Palmer.
Beppe
Riva
da Rockerilla
n° 254 ottobre 2001
|
- Emerson, Lake & Palmer
(1970) Atlantic 781 519 - cd
1. The Barbarian 4.27 (E.L. & P.) - 2. Take A Pebble 12.32 (Greg Lake) - 3. Knife-Edge 5.04 (E.L. & P.) - 4. The Three Fates 7.46 (Keith Emerson)
a. Clotho (Royall Festival Hall Organ)
b. Lachesis
c. Atropos
5. Tank 6.49 (Emerson/Palmer) - 6. Lucky Man 4.36 (Greg Lake)
Musicians:
Keith Emerson, Greg Lake, Carl Palmer
Produced by Greg Lake
Recorded at Advision
Engineering by Eddie Offord
Cover art by Nic Dartnell
Quando salirono alla ribalta, nel 1970 (complice una
esibizione shock al festival di Wright), il concetto di
supergruppo non era ancora entrato a far parte
dell'immaginario collettivo del rock.
Keith Emerson era un virtuoso delle tastiere e aveva
lasciato una traccia indelebile nella storia della musica
insime ai Nice (Ars Longa
Vita Brevis può essere considerato uno
dei dischi chiave nell' evoluzione del progressive
britannico); Greg Lake era stato un elemento determinante
dei primi King Crimson; Carl Palmer aveva mostrato
il suo talento percussivo con Arthur Brown e con gli
Atomic Ruster.
Il primo album del trio uscì nel novembre del 1970,
inaugurando di fatto la fase "monstre" del rock
britannico di quel decennio. Con loro prendeva forma
l'idea della spettacolarizzazione assoluta, già evidente
nei disci e messa in mostra in maniera clamorosa negli
spettacoli dal vivo, sovrabbondanti di effetti speciali,
di abiti vistosi (per loro si parlò di Glam-prog) e di
monumentali impianti scenografici. Ma se le conseguenze
di un simile progetto furono discutibili, l'album di
esordio degli Emerson, Lake & Palmer resta uno dei
maggiori prodotti del progressive di quegli anni,
perfetto per comprendere lo spirito del tempo: la formula
già sperimentata da Emerson ai tempi dei Nice (una
ardita fusione di rock e musica classica, caratterizzata
dal dominio assoluto delle tastiere) trovava nuovi
sbocchi, spaziando tra suite, divagazioni classiche e
improvvise folgorazioni melodiche. I sintetizzatori, il
pianoforte e l'organo di Emerson erano i protagonisti
assoluti (l'epico incedere di The Three
Fates, la notturna atmosfera di Lachesis,
l'enfatico inizio e la successiva "fuga" di The
Barbarian), ma nonostante tutto fu una
ballata tradizionale come Lucky Man,
un autentico capolavoro pop, a trainare il disco ai primi
posti delle classifiche.
Irresistibilmente attratti dal sogno di adattare il mondo
sinfonico al rock dell'epoca, gli Emerson, Lake &
Palmer ebbero comunque il merito di diffondere il verbo
del progressive a un pubblico vastissimo.
Andrea
Silenzi da Musiche di Repubblica
n° 290 - 28 giugno2001
- Tarkus
(1971) Atlantic 781 520 - cd
1. Eruption 2.43 - 2. Stones Of Years 3.43 - 3. Iconoclast 1.16 - 4. Mass 3.08 - 5. Manticore 1.49 - 6. Battlefield 3.57 - 7. Aquatarkus 3.54 - 8. Jeremy Bender 1.41 - 9. Bitches Crystal 3.54 - 10. The Only Way 3.50 - 11. Infinite Space 3.18 - 12. A Time And A Place 3.00 - 13. Are You Ready Eddy? 2.09
Musicians:
Keith Emerson, Greg Lake, Carl Palmer
Produced by Greg Lake
Recorded at Advision
Engineering by Eddie Offord
Cover art by William Neal
- Trilogy
(1972) Atlantic 781 522 - cd
1. The Endless Enigma -
Part One (K. Emerson/G. Lake) 6.37 - 2. Fugue (K.
Emerson) 1.57 - 3. The Endless Enigma -Part
Two (K. Emerson/G. Lake) 2.00 - 4. From The Beginning (G.
Lake) 4.14 - 5. The Sheriff (K.
Emerson/G. Lake) 3.22 - 6. Hoedown (take
from RODEO) 3.38 - 7. Trilogy (K.
Emerson/G. Lake) 8.54 - 8. Living Sin (K.
Emerson/G. Lake/C. Palmer) 3.11 - 9. Abaddon's Bolero (K.
Emerson) 8.13
Musicians:
Keith Emerson, Greg Lake, Carl Palmer
Produced by Greg Lake
Recorded at Advision
Engineering by Eddie Offord
Cover art by Hipgnosis
Se i dischi precedenti erano
fatti più che altro di contributi individuali riarrangiati da Emerson,
questo è forse il primo album di gruppo degli Emerson, Lake &
Palmer, un lavoro che attenua i toni grevi e inquietanti e raggiunge
qualcosa di brioso (Hoedown) e romantico (il primo atto di Trilogy).
I brani sono più brevi e meno impegnativi, Emerson fa un uso un po'
più misurato delle tastiere (ma scrive il suo prezioso Abaddon's
Bolero), Lake e Palmer ritrovano spazio e il successo rimane alto.
La title track è la solita suite in tre parti, The Sheriff un
inedito country prog con finale ragtime, From The Beginning una
ballata acustica di Lake, The Endless Enigma è ispirata a
Salvator Dalì, che avrebbe dovuto firmare la copertina se non avesse
chiesto troppi soldi.
Cesare Rizzi
da Progressive & Underground ed. Giunti
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