Sade



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- Diamond Life


- Diamond Life
(1984) CBS Records 481179 - cd

1. Smooth Operator
4.58 - 2. Your Love Is King 3.40 - 3. Hang On To Your Love 5.54 - 4. Frankie's First Affair 4.38 - 5. When Am I Going To Make A Living 3.25 - 6. Cherry Pie 6.20 - 7. Sally 5.20 - 8. I Will Be Your Friend 4.43 - 9. Why Can't We Live Together 5.27

Musicians:
Sade Udu, Stuart Matthewman, Andrew Hale, Paul S. Denman, Dave Early, Martin Ditcham, Paul Cooke, Terry Bailey, Gordon Matthewman


Produced by Robin Millar
Recorded at Power Plat Studio
Engineering by Ben Rogan
Photos by Chris Roberts

Le prime uscite di Sade Udu alcuni mesi fa avevano già attirato la mia attenzione, la voce calda e suadente di questa affascinante anglo-nigeriana in brani dalla raffinata timbrica jazz come Your Love Is King e Smooth Operator, mi avevano invitato a seguir meno scetticamente i passi di questa ennesima promessa d'oltre Manica, ma, credetemi, mai e poi mai avrei immaginato che questo suo Diamond Life sarebbe diventato la colonna sonora di gran parte della mia estate.
Ad ascoltar le ritmiche aggraziate di questo splendido 'Lp si rivela ancor più esigua, se non addirittura inesistente, la possibilità di eventuali paragoni con l'altra grande girl britannica del momento: Carmel. Se è vero che entrambe sono accumunate da un'unica, grande passione per il jazz, è altrettanto vero che su strade ben diverse si sviluppa la loro musicalità: mentre la voce della "biondina" si dimena in varie tonalità tra le scoppiettanti e scarne musiche di Paris e Derby, quella di Sade si attorciglia dolcemente attorno al sax del bravissimo Stuar Matthewman, calda e rilassante, decisamente in antitesi con l'autrice di
More, More, More.
Quello che rende questo disco come una delle cose più belle di questa annata discografica è la disarmante semplicità con cui sembra stato fatto, il gusto innato per il "bello" che unisce i dieci brani che lo compongono, non una sbavatura e neanche un pizzico di impersonalità, cosa tutt'altro che rara, quest'ultima, in un'opera prima. L'equilibrio perfetto di cui gode l'opera e la mancanza di componenti "elitarie" solitamente presenti in molti capolavori discografici (il disco è, infatti, accesibilissimo a tutti), permetteranno a Sade e company di farsi presto conoscere in tutti i continenti. Per niente trascurabile anche la forte carica sensuale che trasuda da tutti i solchi ed in particolare in
Hang On To Your Love e nella particolarissima cover della Why Can't We Live Together di Timmy Thomas; in questo Sade si può già forse considerare la versione femminile di un Grande appena scomparso, quel Marvin Gaye che con albume come Let's Get It On o come l'ultimo Midnight Love ci aveva regalato brividi che oggi, grazie a questa principessa dal nome esotico, tornano ad incresparci la pelle.
Matthewman si rivela musicista di prim'ordine e attento rivelatore degli "umori" vocali di questa puledra di razza, altrettanto si può dire della sezione ritmica formata da Paul Denman e dal session-man Dave Early, non ultimo il tastierista Andrew Hale capace di grandi cose in brani come
Frankie's First Affair e sopratutto Sally, da regalare alle notti più intense e colorate, dolci melodie da ascoltare all'infinito. Laddove la ritmica si fa più sostenuta, come in Smooth Operator o in When Am I Going To Make A Living, il discorso qualitativo non muta di una virgola e anzi regala forse la cosa più bella in assoluto con quella Cherry Pie che è perfetta sintesi delle enormi e intrinseche capacità di tutto il gruppo.
Per concludere, quaranta minuti di relax musicale che non trovano, al momento, paragone, grazie a questa già grande artista dal volto dolce come una "torta di ciliege" e dalla voce splendidamente calma.
Roberto De Benedetto da Buscadero n° 41 orrobre 1984