Paolo
Saporiti
album
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Alone
Oscar Piaggerella e Paolo Saporiti
davanti al Feelin' Blue - Chiavari
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- Alone
(2010) Universal 273 0621 - cd
1. I Could Die Alone 3.40 -
2. A Real Love 4.12 - 3. Rotten Flowers 3.00 - 4. Woe 2.39 - 5. They're Comin' To Take Me First 3.40
- 6. Haven't You Heard? 3.00
- 7. Love Radio 4.00 - 8. Fever 4.33 - 9. Talk To The Devil 2.25 -
10. Look Into My Eyes 3.37 -
11. Wishing 3.10 - 12. Gelo 4.08
Musicians:
Paolo Saporiti, Teho Teardo, Martina Bertoni, Luca Bolognesi,
Christophe Anče, Remy Dault, Susan Rosenthal, Zed Carbotti, Rossella
Miscea
Produced by Teho Teardo
Recorded at Natural Head Quarter, Ferrara (Italy)
Engineering by Gianluigi Battistini
Photos by Paolo Villa
Alone andrebbe
registrato alla voce piccoli miracoli. Come altro spiegare l'interesse
di una major per uno sconosciuto cantautore indie i cui esordi su
Canebagnato Records sono stati ascoltati nella pių rosea delle
ipotesi solo dai soliti addetti ai lavori? Sarā stata una delle
centocinquanta date in giro per l'Italia ad illuminare uno dei
cervelloni della Universal, a convincere qualche attempato produttore
esecutivo ad investire tempo e denaro nel talento di uno sconosciuto
cantautore milanese. Ma non solo. Fortuna ha voluto che alla Universal
si siano accorti, con vent'anni di ritardo e solamente grazie alle sue
meravigliose colonne sonore, di un musicsta come Teho Teardo e gli
abbiano chiesto di arrangiare e produrre le nuove canzoni di Saporiti.
Teardo ha accettato la sfida e per l'occasione ha messo su un gruppo
di tutto rispetto in cui non poteva mancare la fidata Martina Bertone.
Il risultato č un disco di folk come se ne sentono pochi in giro,
arrangiato con l'eleganza degli strumenti a corda e sporcato dagli
strumenti elettrici ed elettronici dello stesso Teardo. In primo piano
restano comunque sempre la voce e la chitarra acustica di Saporiti:
anche quando Teardo trasporta idealmente il suo studio romano a
Brooklyn, come nella graffiante Haven't You Heard?.
Non č cambiata nel passaggio su major la capacitā di Saporiti di
scrivere canzoni d'amore strazianti che colpiscono fin dal primo
ascolto: č il caso delle due tracce che aprono il disco, I Could
Die Alone e A Real Love, e pių avanti in scaletta della
meravigliosa Fever.
Roberto Mandolini
da RockeRilla n° 355 marzo 2010
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