Throbbing Gristle
album
in pagina
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20
Jazz Funk Greats
- D.o.A.
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Thee
Psychick Sacrifice
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Mission
Of Dead Souls
"...Può
il mondo essere cos' deplorevole come sembra?.
Heathen
Earth,
ardimentosa prova su vinile, sfrutta la trama multiforme
e prismatica dell'intreccio sonoro con un gusto per
l'agile eleganza svincolata, sia pure parzialmente, dalle
ulcerate ricerche introspettive. Throbbing Gristle
1976-1980: l'ammasso viscoso e biogenetico che affida ai
sordi commenti della materia indeterminata il compito di
esprimere l'incombenza e la continua presenza del
"negativo" nell'uomo conteporaneo, socialmente
annientato, e la dispersione esistenziale dell'individuo
ridotto a mezzo e non fine dell'ingranaggio sociale, ed
al quale quindi la realtà si presenta come dimensione
interiore. Throbbing Grisle conosce le mille ed una
maniera che la volontà conciliativa ha escogitato per
alludere agli stili decaduti, ai "maesri"
morti, o morenti, le abili dimostrazioni sfiorano le
soglie di rare costruzioni "emozionali",
gocciate di strane luminosità, ma immediatamente
riconoscibili come rivelazione definitiva, affatto
parentoria, di un "musicale" ignoto, immerso in
una declamazione angosciosa, straniata, vorticosa...
Le strutture valgono in sè, e non cedono all'ammiccante
vezzo di simulare morfemi estini: in questo Throbbing
Gristle parte da zero, scartando, con speculazione
infallibile, l'eleganza ed il culto del gusto in cui,
infine, si è andata impantanando l'originaria pureszza
istruttiva "dell'emozione pura"; un fluire fangoso,
quando i nodi vengono al pettine, ed una metromanzia
dubbia. Quando altri cercano violentemente di ottenere
"mantenendo" o affastellando, Throbbing Gristle
elimina con cortese ma decisissimo rifiuto; dai
contemporanei gli perviene l'insegnamento sublime:
l'eliminazione, l'elisione, il comporre "per
scavo". La forma pertanto si contrae al mero
enunciato strutturale (Slug Bait) ed esatta com'è, pur
nella sua indiscutibile "Chaos-mania", la
musicalità non apparirà mai teorematica, e la sua
estrema modernità non parrà dedursi da una
predeterminata escogitazione. Il "suono nativo"
manifesta la grazia concezionale (Dead Ed), musica assoluta, non
assolutista, esiliante di ogni disgiunta, di ogni
ountello spazializzatore. I testi, precisi e calibrati,
rappresentano l'opposto dell'ingenuo on le armi del
primitivo (We
Hate You) ed oserei dire che Genesis P-Orridge
subisce, e controlla, la provocazione del vuoto tramite
il violino sospinto rudemente verso le più ardue ed
ardite sonorità, senza mai indugiare troppo in un pacato
lirismo.
In Throbbing Grisle si scopre la promessa dell'ascetismo
ed insieme il richiamo, o l'intimazione di resa
nichilista. The
Best Of Vol. 11, primo documento sonoro s'affidava ad
un'intermessa scissione, che elideva sistematicamente i
nessi, costringendo gli oggetti sonori a saldarsi secondo
simpatie immediate, mai secondo piani o progetti
discorsivi, aprioristici. Throbbing Gristle non appiccica
certo ideologie contorte a quelle partiture inesorabili
ma bensì impara a districarne ben delimitati grumi
armonici; da Eno apprende, massimamente, la vanità di
ogni "scientifico" scrutinio dei fatti; la
scelta, e cioè la fatalità dell'opera, è determinante
nei brani per sole percussioni e chitarra, in cui si
esaustora l'esperienza traumatologica. Music From The Death
Factory Second Annual Report presenta una intelaiatura
financo inconsueta nella prima parte, sia pure mai
compiaciuta od ostensiva; ogni emissione di After Cease To Exist si avvale di modi d'attacco
differenziati, in cui prevale, sulla delineazione quasi
catalogica degli eventi sonori, il principio statistico
dell'individuale liberazione emotica.
D.o.A.
(Dead On Arrival), sia liberando la
vibrazione simultanea di registri successivamente invasi,
che svolgendo una precipua funzione "siderale",
nasce con il deliberato desiderio di lanciare l'immagine
ai suoi limiti, quasi per bruciarne ogni possibilità
futura. Ed effettivamente D.o.A. pare segnare il confine tra
i mezzi "temperati" del post-Coum Transmission
e le frequenze variabili della tecnica elettronica agenti
ib 20
Jazz Funk Greats, con conseguenze realmente
frantumate; e tutto verrà dedotto, come un sistema
logico, dai postulati che costituiscono il punto di
partenza, oltre i quali non vi sarebbe che il silenzio.
In Heathern
Earth
scaturisce la vertigine musicale e conseguentemente la
stravolta comunicazione di contenuti eversivi,
traumatizzati e traumatizzanti. Una materia stravolta in
un'espressività turbolenta e fuori d'ogni norma: Side One: 23'33, il cui straniamento, la
conturbata figurazione timbrica, la coscienza
congestionata da emissioni frastagliate, si avvale di
ogni risorsa alternandosi alle grottesche deformazioni di
una gravosa irregolarità sonora. Apoplettiche pulsazioni
patogene, asprigni ingranaggi siderurgici, deliranti
respirazioni industriali, e si ha così la conferma di
quel suo tipico procedere per espansioni progressive del
tessuto sintetico a partire da cellule germinali
caratterizzate; il canto di Genesis, affidato a frammenti
tematici sospesi in una condizione di impossibile
comunicazione discorsivamente pregnante, è ovunque
pertinente al materiale sonoro trattato, entro un ambito
di possibilità reso necessario dalle interrelazioni di
tutti i parametri ipersensibili. Side Two: 21'32, simile a pulviscolo di
plutonio, presenta alcune parti ben distinte ma
ricollegabili "orchestralmente": dapprima una
guarnizione elettronico-arenaria, trasmettitrice di
intuizioni acido-carboniche, poi il commento
anestetizzante ai rumori sinistramente infiltratisi, con
un parlato elicoidale e freddo, imperturbabile, ilare e
feroce, caricaturale ed abbietto; quindi, la suppurazione
cerebro-spinale per effetto di microrganismi irrequieti,
inseriti in un dispositivo di sicurezza armonica, più
che realizzati seguendo una sollecitazione specifica, che
incanalano le sonorità cromatiche entro i sicuri argini
di forme che si stagliano secondo una visione che si
fonda sull'unità omogenea. Così, solo l'interezza del
sistema throbblingsteriano e l'interna coerenza
debellatrice, giustificheranno le singole deerminazioni;
l'attesa non sarà lunga, tutto lascia crederlo, ma non
possiamo rinunziarvi perchè nulla potrebbe compensarci
di "quella" inquietante presenza sonora.
Maurizio
Bianchi da
Rockerilla n° 7 settembre 1980
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- 20 Jazz Funk Greats
(1979) Industrial 1 r 0008 b - vinile
1. 20 Jazz Funk Greats 2.44 - 2. Beachy Head 3.37 - 3. Still Walking 4.44 - 4. Tanith 2.12 - 5. Convincing People 4.48 - 6. Exotica 2.50 - 7. Hot On The Heels Of Love 4.20 - 8. Persuasion 6.34 - 9. Walkabout 3.00 - 10. What A Day 4.35 - 11. Six Six Sixties 2.04
Musicians:
Peter Christopherson, Chris Carter, Genesis P-Orridge,
Cosey Fanni Tutti
Produced by Throbbing Gristle
Recorded at the Sudios of Industrial Record in the week
ending September 3rd, 1979
La
concezione seriale moderna di Throbbing Gristle. Dal
vigoroso passato di D.O.A.,
dimostrazione di una qualità segnatamente dinamica. Sono
trascorsi esattamente quindici mesi. E' la più diretta
premessa all'affermazione sicura di 20
Jazz Funk Greats, Lo stesso
"segno" arso, la stessa implacabile brutale
esaperazione plastica. Alle spalle di questo dettato
esecrante, la deformazione arroventata dalla figura
propria al delirio espressionistico. Scompaiono i suoni
alonati e trasparentemente feroci; gli strumenti
garantiscono un'unità grezza, nuda, terrea, arida. Che
cancelli ogni progetto di divagazione, di gioco, di
esteriorità piacevole o brillante, e sia capace di
risalire all'intreccio vitale della coscienza indolente.
Quegli stessi "abituali" strumenti suggestivi,
che possono venire spinti nelle inconsuetudini
integralmente indifferenti, mutate nel sepolcro
dell'intelletto.
Beachy Head. Un'arida
distesa di ceneri organiche. Una deriva sonora del
"super-stress" fisico, dell'angoscia
subordinata: essa apre infine la via alle attuazioni più
ausiliarie. Il canto mestruale di Cosey Fanni Tutti
s'amalgama nel più accorto dei modi con emissioni
estranee, anomale. Tanith
persegue la stessa ineliminabile esigenza di interrompere
il carattere fisiologico di tale processualità
censurabile. L'accento generale del brano è uno
squallore livido, colore di alba gelida, oppressione
carceraria, da cui si levano, spire invincibili, le
fiamme dell'affermazione paranoica. Il grigiore del brano
strumentale d'apertura, con le trafitture allucinate di
una celebrazione elettronico-fascinosa, svela il proprio
incedere estremamente felice nelle divagazioni
rabbrividenti di Still Walking,
discesa cromatica nell'universo intimo-nucleare dei Neu,
Faust & Co. La ritmicità incestuosa vi si genera
quasi inconsciamente, ricoprendo ancorature tonali simili
a sussultazioni feticiste spiaccicate su una fantomatica
lastra elettro-cardiografica. L'accento
"vetroso" si sviluppa epozionalmente
nell'assorbimento sotterraneo di Convincing
People. Il rimpianto del mondo che si
sta esaurendo. Il fisico ribrezzo dell'estinzione.
La maschera della staticità elettronica. E Exotica,
allora? Montaggio rumoristico sul quale interviene lo
sparuto sibillatore della voce diretta, dalla
terrificante carica suicida.
Nel mondo throbbingrinstleriano, leziosa apocalisse senza
spiegazione di sorta, l'aspirazione al sociale rimane una
piaga aperta. Il secondo atto conferma superbamente il
carattere elettrico-meditativo dell'invenzione: il
sarcasmo, che si vuol sanguinoso e generatore di nuove
onde di sonorità indelebili, ben escogita la
tradizionale chiarezza metallica di Hot
On The Heels Of Love e Walkabout,
in cui il sintetico-ormonale viene flesso a densità
globali, alle diluizioni del "sound"
raggrumato, intorbidito da continui riverberi
geneticamente "critici".
Una stimolante emergenza di granulazioni sonore
scaturisce dalle minaciose Persuasion
e What A Day dotate di
un tracciato pungente, simile a profondi e stremanti
diagramma acustico.lapidari, sventagliatori di una follia
ascensionale repulsiva e drammatica: accalorante di
contatti fonici e di addensamenti dei quali era
prevedibile l'attesa. Ne nasce un libero avanzare di
elementi mossi in un contesto imperioso di fresca
ispirazione discorsiva. Una nostalgia assassina in tutto
consona al carattere della conclusiva Six
Six Sixties, ma tale da far inorridire
gli scettici e... gli ascettici. Zone di fluttuazione
tagliente, diretta ed inequivoca. E' il commiato. Sigilli
plastici dello squallore angoscioso.
Il limite è segnato, come in tutte le opere che non
sanno affrontare l'estremo, ma anzi lo attraversano
impunemente, in tutte le combinazioni, fino ad
annichilire il sogno del soggetto nell'uniforme sussurro
che si estingue. 20 Jazz Funk Greats,
sovrapposizione del caotico come contaminazione della
preposizione sacrilega. Anche per Throbbing Gristle, la
"libertà" avrà a fare i conti con se
medesima, ma anzitutto con le sue possibilità di durata,
reinventandosi costantemente.
Maurizio
Bianchi da Rockerilla n° 24 marzo 1980
- D.o.A.
(1981) Industrial ex 2 - vinile
1. I.B.M. - 2. Hit By A Rock - 3. United - 4. Valley Of The Shadow Of
Death - 5. Dead On Arrival - 6. Weeping - 7. Hamburger Lady - 8. Hometime - 9. AB/7A - 10. Death Threats - 11. Walls Of Sound - 12. Blood On The Floor
Musicians:
Peter Christopherson, Chris Carter, Genesis P-Orridge,
Cosey Fanni Tutti
Produced by Throbbing Gristle
- Thee Psychick Sacrifice
(?) Karnage kill 1 - vinile
1. Weapon Training - 2. Eeh Ahhooh - 3. Convincing People - 4. Chat Up - 5. Hamburger Lady - 6. Day Song - 7. Persuasion - 8. Five Knuckle Shuffle
Musicians:
Peter Christopherson, Chris Carter, Genesis P-Orridge,
Cosey Fanni Tutti
Produced by Throbbing Gristle
Recorded at the Ajanta Cinema, Derby October 4, 1979
- Mission Of Dead Souls
(1981) Industrial tgcd6 - cd
1. Dead Souls
- 2. Guts On The Floor
- 3. Circle Of Animals
- 4. Looking For he oto
- 5. Vision And Voice
- 6. Funeral Rites
- 7. Spirits Flying
- 8. Persuasion U.S.A.
- 9. The Process
- 10. Discipline
(reprise) - 11. Distat Dreams
(part one) - 12. Something Came Over Me
Musicians:
Peter Christopherson, Chris Carter, Genesis P-Orridge,
Cosey Fanni Tutti
Produced by Sinclair/Brooks Production
Recorded at the Kezar Pavillion, San Francisco CA on 29 may 1981
Engineering by Monte Cazazza
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