The Trip



album in pagina

- Caronte
-
Atlantide
- Times Of Change
- The Trip



La storia dei Trip ha inizio in Inghilterra nella seconda metà dei '60, quando Ricky Maiocchi, appena uscito dai Camaleonti andò per scovare un nuovo gruppo di accompagnamento. In questa occasione prese vita la prima incarnazione del gruppo, che comunque non prevedeva la presenza del suddetto Ricky, e che iniziò a muoversi autonomamente.

Nella formazione originale dei Trip figurava anche una delle leggende viventi del rock, il futuro Deep Purple Ritchie Blackmore, all'epoca ancora semi sconosciuto. Costui declinò l'invito a trasferirsi in Italia e il suo posto venne preso da Billy Gray, insieme ad Arvid "Wegg" Andersen, bassista cantante, Jan Broad, batterista (presto sostituito da Pino Sinnone, ex beat con Pirati e Teste Dure) e Joe Vescovi tastierista, costituiscono la prima line up dei Trip, i quali esordirono al Piper di Roma e ottennero immediatamente un contratto con la RCA che garantì loro la produzione di tre album,
The Trip del 1970, Atlantide del 1972 (in quest'ultimo non compare già più la chitarra e il batterista viene sostituito da Furio Chirico). Con la formazione a tre, basso, batteria, tastiere, formula già adottata in Inghilterra da Emerson, Lake & Palmer, il suono si fa decisamente progressivo, e in questo periodo anche l'aspetto scenico del gruppo assume caratteristiche ben precise, con Joe Vescovi che spesso sfoggia sgargianti costumi del '700.


- Caronte
(1971) RCA nd 74209 - cd

1. Caronte I 6.45 - 2. Two Brothers 8.15 - 3. Little Janie 4.00 - 4. L'Ultima Ora E Ode A J. Hendrix 10.18 - 5. Caronte II 3.32

Musicians:
Joe Vescovi, Pino Sinnone, Arvid "Wego" Andersen, William Grey

Engineering by Enzo Martella

La bellissima illustrazione raffigurante l'epico nocchiero dantesco tra le acque dell'Acheronte introduce anche una configurazione intelettuale che prende forma nei gruppi più propriamente progressivi, con frequenti citazioni letterarie (vedi i Metamorfosi, i Latte e Miele o i Jet, solo per citarne alcuni).
Rispetto al precedente lavoro, qui gli episodi sono nettamente più decisi e le tematiche prog e classicheggianti hanno il sopravvento sui residui blues e psichedelici che pure si avvertono in Caronte I, il brano introduttivo. Qui vengono messe in risalto le doti hard del chitarrista Grey, il quale duetta abilmente con le tastiere di Vescovi. Prende sempre più corpo la sezione ritmica che con il suo incedere sicuro sostiene a meraviglia le raffinate evoluzioni inserite in Two Brothers.
La seconda parte viene introdotta da Little Janie, brano presente anche nel retro del singolo con l'inedito Believe In Yourself. Cantata in inglese, la canzone è avvolta da un romantico classicismo, forse un po' lontano dall'usuale schema articolato della musica dei Trip ma reso comunque godibile dal validissimo arrangiamento, Segue L'Ultima Ora, pezzo ad effetto nella parte cantata e vincolato ad uno stile più tipicamente anglosassone che naturalmente emerge, viste le radici dei Trip. Senza pause si arriva a Ode A Jimi Hendrix, che tocca livelli di intensa emozione: un brano teso e drammatico, così come in fondo è stata la vita del grande chitarrista. Chiude Caronte II, che si riallaccia al tema iniziale, seppure in una forma diversa, per poi creare un tessuto sonoro multiforme. Nel settembre del '71 esce sul mercato il singolo Believe In Yourself, canzone briosa senza pretese che si distacca decisamente dal contesto musicale di Caronte.
Franco Brizi da Raro n° 169 settembre 2005


- Atlantide

(1972) Ricordi 82876544122 - cd

1. Atlantide: indietro nel tempo/mare/alba sul continente (J. Vescovi) - 2. Evoluzione: presenze di vita/civiltà modello (J. Vescovi/A. Andersen) 3. Leader: il popolo crede nel Capo/promessa di una vita migliore con il dominio dell'Energia (J. Vescovi/A. Andersen) - 4. Energia: Energia è nelle mani del capo/la follia del leader esplode/gli uomini saranno schiavi (Joe Vescovi) - 5. Ora X: "Io dominerò per tutta l'eternità/energia irrompe/il popolo, ma anche il suo leader, viene disintegrato (J. Vescovi/A. Andersen) - 6. Analisi: crolla l'illusione di comandare la Natura/energia distrugge l'uomo (J. Vescovi/A. Andersen) - 7. Distruzione: anarchia, cataclisma (Joe Vescovi) - 8. Il Vuoto: scompare il continente/la Natura ha vinto (Joe Vescovi)

Musicians:
Joe Vescovi, Furio Chirico, Arvid "Wego" Andersen

Recorded at Ricordi Studios, Milano
Engineering by Enzo Martella
Cover by Up & Down

Ridotto a trio, a causa della dipartita del chitarrista Gray e con Chirico al posto di Sinnone, il gruppo affronta il mito di Atlantide che, secondo la leggenda, era posizionata a ovest delle Colonne d'Ercole, nello stretto di Gibilterra, e che fu fatta inghiottire da una catastrofe voluta dagli Dei nel momento in cui gli atlanti, abitanti del luogo, avevano raggiunto grande ricchezza e potere.
Oltre la mitologia, i Trip portano a compimento un lavoro che è frutto di una perfetta intesa maturata tra i musicisti, con lunghe trame strumentali di Vescovi che diviene l'assoluto punto di riferimento.
I temi di Atlantide e della seguente Evoluzione vivono di momenti di alto spessore artistico, mentre in Leader è la voce di Andersen a porsi in evidenza. Energia è uno strumentale con cui si conclude la prima facciata del disco mettendo in primo piano il tecnicismo ed i ritmi eloquenti di Furio Chirico alla batteria. Nella seconda parte, quando arriva L'Ora X, si accenna una suspance tra la potente ritmica ed il piano elettrico che prosegue anche nella successiva Analisi, resa quasi imperiosa dal canto enfatico di Andersen. La Distruzione è annunciata da un boato, seguito da un percorso fragoroso in cui eccelle l'assolo di batteria di Chirico. La conclusione è Il Vuoto, che in pochi secondi annuncia la definitiva scomparsa del continente di Atlantide.
Franco Brizi da Raro n° 169 settembre 2005

- Time Of Change
(1973) Akarma ak 1013 - cd

1. Rapsodia (Vescovi/Andersen) - 2. Formula Nova (Vescovi) - 3. De Sensibus (Vescovi) - 4. "Corale" (Vescovi/Chirico) - 5. Ad Libitum (Vescovi)

Musicians:
Joe Vescovi, Furio Chirico, Arvid "Wego" Andersen

Produced by Maurizio Salvadori
Cover by Guido Danieli and Patrizia Brambilla

In Time Of Change, quarto album uscito originariamente su Trident, con la produzione di Maurizio Salvadori, e da noi finalmente ristampato, i riferimenti al progressive inglese, e in particolare agli Yes, si fanno ancora più espliciti (Corale).
Il disco è il frutto di mesi di prove nella villa di Joe Vescovi a Savona, registrato con maggiore disponibilità di mezzi tecnici, e mette in luce più che mai la padronanza di Vescovi al pianoforte (De Sensibus), nonchè della sezione ritmica, in perfetta sintonia con i frequenti interventi jazzati dalle tastiere.
Il gruppo prova formule musicali nuove (in Corale, unico brano uscito anche come singolo, è presente anche l'organo a canne), inserisce all'interno dei brani stacchi improvvisi e cambiamenti di atmosfera che rendono il disco uno fra i migliori prodotti del progressivo made in Italy anni '70.
Dopo questo lavoro il gruppo decise di porre fine a questo meraviglioso viaggio durato circa quattro anni, Furio Chirico si unì agli Arti e Mestiere, mentre Joe Vescovi continuò l'attività di tastierista e di produttore sino ai giorni nostri con vari artisti italiani.

- The Trip

(197o) Ricordi 88697343572 - cd

1. Prologo (J. Vescovi) - 2. Incubi (J. Vescovi/B. Gray) - 3. Visioni Dell'Aldilà (J. Vescovi/B. Gray) - 4. Riflessioni (J. Vescovi/B. Gray) - 5. Una Pietra Colorata (J. Vescovi/P. Sinnone)

Musicians:
Joe Vescovi,  Arvid "Wego" Andersen, Billy Gray, Pino Sinnone

Engineering by Enzo Martella
Cover by Up & Down Studio

Un debutto piuttosto ingenuo quello dei Trip, che non manca però di buoni spunti, sopratutto sul piano strumentale.
I testi sono ancora troppo legati al passato beat, un aspetto che emerge sopratutto nel pezzo conclusivo Una Pietra Colorata, in cui il cantato è quasi fastidioso. Va comunque sottolineato il valore storico di un album protoprog in cui compaiono anche reminescenze del british blues. Curioso anche il fatto che alcuni pezzi con titolo in italiano vengano poi cantati in inglese.
Degna di nota infine la copertina in stile psichedelico, realizzata dal prestigioso studio Up & Down: il pregevole lavoro grafico risulterà essere un valore aggiunto in tutti i dischi successivi.
Alessandro Gaboli e Giovanni Oddone da Progressive Italiano ed. Giunti