Camel



album in pagina:

- Camel
-
A Live Record
- Moonmadness
- Mirage
- Rain Dances




Tra i gruppi di prima fila della cosidetta Scuola di Canterbury, i Camel sono forse quelli che hanno avuto minor riscontro di critica e pubblico, e una carriera sempre lontana dalle luci della ribalta, seguita però fedelmente da un discreto gruppo di appassionati. Pressochè l'intera produzione è degna di ascolto, sempre gradevole, in uno stile pieno di idee piccole ma interessanti, che promettono molto ma non danno mai l'impressione di poter arrivare a compimento: il suono dei Camel pare non aver nè inizio nè fine, il che non è necessariamente un difetto.

Nel 1972 Peter Bardens (con trascorsi nei Them) e tre musicisti della band di Philip Goodhand-Tait si uniscono con una comune passione per le classiche atmosfere strumentali della scena di Canterbury, rielaborate però in una chiave molto personale, arricchita di tematiche concept di ispirazione storico/fantasy. Arrivano in scena in netto ritardo rispetto ai tempi del progressive ma dimostrano maggior solidità e armonia interna, un suono più sfuggente e quasi dimesso e la mancanza di un vero cantante, che in qualche modo condiziona gli esiti artistici e commerciali del gruppo.

Da un punto di vista strettamente progressivo, gli albums con Bardens sono i più interessanti, per il deciso orientamento tastieristico di gran parte del repertorio e lo splendido affiatamento con il chitarrista Latimer. Molto belli gli sviluppi strumentali e le emozioni che evocano, meno efficaci le parti vocali, almeno fino all'ingresso di Richard Sinclair, i cui timbri rimandano però forse troppo alle sonorità dei Caravan.

Paradossalmente, quando lo stile pare prossimo alla maturità, dopo l'ultimazione di
Breathless (1978), Bardens abbandona, condizionando con il suo gesto tutta la successiva produzione. Latimer assume la direzione del gruppo ed è ancora in grado di completare due album interessanti come I Can See Your House From Here (1979) e Nude (1981), prima di partire un inarrestabile declino che porta i Camel sempre più ai margini della scena, fino all'odierna produzione discografica autogestita.

Bardens muore nel 2002, dopo una carriera solistica singolare.

Cesare Rizzi da: Progressive & Underground, ed. Giunti

- Camel
(1973) MCA Records 250 634 - vinile

1. Slow Yourself Down
(A. Ward/A. Latimer) 4.46 - 2. Mystic Queen (P. Bardens) 5.37 - 3. Six Ate (A. Latimer) 6.02 - 4. Separation (A. Latimer) 3.56 - 5. Never Let Go (A. Latimer) 6.06 - 6. Cuoriosity (P. Bardens) 6.01 - 7. Arubaluba (P. Bardens) 6.28

Musicians:
Andy Ward, Doug Ferguson, Peter Bardens, Andy Latimer


Produced by Dave Williams
Recorded at Morgan Studio
Engineering by Roger Quested

Come molti episodi discografici è un lavoro interessante ma incompleto, ancora in cerca di una precisa direzione ma che fa tesoro degli esperimenti progressivi dei primi '70 e sopratutto fornisce spunti per il futuro Camel (Sic Ate, per esempio). Never Let Go è il primo classico, con un inizio lento e improvvisi slanci strumentali che affioreranno spesso nel repertorio.
Sin dall'inizio è un suono sobrio ed elegante, senza strappi o slanci virtuosistici (Mystic Queen, per esempio), misurato ed equilibrato tra canzoni e strumentali, dominato dai toni solenni dell'organo di Bardens ma anche da certe malinconiche armonie di scuola Caravan. Meno efficaci le parti vocali, spesso dimesse e quasi inserite a forza, e certe indecisioni tra jazz e improvvisazione.
Cesare Rizzi da Progressive & Underground, ed. Giunti

- A Live Record
(1978) Decca dbci 7 - vinile

1. Never Let Go
- 2. Song Within A Song - 3. Lunar Sea - 4. Skylines - 5. Ligging At Louis - 6. Lady Fantasy - 7. The Great March - 8. Rhayader - 9. Rayaser Goes To Town - 10. Sanctuary - 11. Fritha - 12. The Snow Goose - 13. Friendship - 14. Migration - 15. Rhayader Alone - 16. Flight Of The Snow Goose - 17. Preparation - 18. Dunkirk - 19. Epitaph - 20. Fritha Alone - 21. La Princesse Perdue - 22. The Great March

Musicians:
Andy Ward, Doug Ferguson, Peter Bardens, Andy Latimer, Mel Collins, Richard Sinclair


Produced by Camel, Rhett Davis and David Hithcock
Record One recorded at Odeaon Hammersmith, London, October 1977, at Colston Hall, Bristol, September 1977, Leed University, October 1977 and Marquee, London, October 1974
Record Two recorded at Royal Albert Hall, London, October 1975 with The London Symphony Orchestra conducted by
David Bedford
Cover art by Terry Pastor

Il primo e unico disco dal vivo dei Camel classici è un doppio album che testimonia delle esibizioni tra il 1974 e il 1977 e vorrebbe essere una storia della prima stagione. Da Never Let Go (versione dal vivo del 1977) si passa per Song Whitin A Song, Lunar Sea e la suite Lady Fantasy per arrivare alla prima concertistica di Snow Goose (nel 1975, alla Royal Albert Hall), che occupa un intero disco: al contrario di altri maldestri esperimenti di progressive e orchestra, David Bedford offre un accompagnamento discreto ed efficace.
Cesare Rizzi da Progressive & Underground, ed. Giunti

- Moonmadness
(1976) Decca 8829312 - cd

1. Aristillus 1.56 - 2. Song Withing A Song 7.13 - 3. Chord Change 6.43 - 4. Spirit Of The Water 2.06 - 5. Another Night 6.55 - 6. Air Born 5.02 - 7. Lunar Sea 9.07
bonus tracks
8. Another Night (single version) 3.22 - 9. Spirit Of The Water (demo) 2.13 - 10. Song Within A Song (recorded live at Hammersmith Odeon, London 14th April 1976) 7.11 - 11. Lunar Sea (recorded live at Hammersmith Odeon, London 14th April 1976) 9.51 - 12. Preparation/Dunkirk (recorded live at Hammersmith Odeon, London 14th April 1976) 9.32


Musicians:
Andy Ward, Doug Ferguson, Peter Bardens, Andy Latimer


Produced by Rhett Davis and Camel
Cover painting by Field

Dietro pressioni superiori i Camel mettono in disparte gli acquarelli ambientali di Snow Goose e realizzano un disco molto più progressivo, con un più deciso tono di classico prog rock e incursioni jazz e fusion. Rimangono le lunghe divagazioni strumentali d'atmosfera e quando ci sono canzoni non sono mai convenzionali ma piuttosto sfuggenti e indefinite, così come i temi concept, vagamente ispirati alle personalità dei quattro musicisti.
Bella sopratutto la lunga Lunar Sea, che sull'Lp originale si conclude con un rumore di tuono che prosegue sul solco senza fine.
E' l'ultimo album del quartetto originario.
Cesare Rizzi da Progressive & Underground, ed. Giunti

- Mirage
(1974) Decca 8829292 - cd

1. Freefall 5.52 - 2. Supertwister 3.18 - 3. Nimrodel/The Procession/The White Rider 9.16 - 4. Earthrise 6.40 - 5. Lady Fantasy 12.43
bonus tracks
6. Supertwister 3.14 - 7. Mystic Queen 6.09 - 8. Arubaluba 7.44 - 9. Lady Fantasy 12.59


Musicians:
Andy Ward, Doug Ferguson, Peter Bardens, Andy Latimer


Produced by Mark Powell
Recorded at Morgan Studio

Lo scarso successo del primo album porta il gruppo verso la Decca, che mette a disposizione un produttore di nome, David Hitchcock (Caravan, Genesis).
Anche se l'idea iniziale era quella di un album live in the studio, il suono è più compatto e preciso, migliora l'affiatamento tra organo di Bardens e chitarra di Latimer, che offrono entrambi lunghissimi assoli, si fanno più forti le aspirazioni fantasy.
Un inizio più aggressivo del solito (Freefall), un brano per flauto (Supetwister) precedono una suite in the parti, ispirata a Tolkien, che riporta a più consuete atmosfere di grande serenità e abbandono.
Sulla seconda facciata, un brano più frenetico per organo e chitarra (Earthrise) e la composita suite Lady Fantasy, la parte più evocativa del disco.
Copertina ispirata alla celebre immagine delle sigarette Camel, sostituita nell'edizione USA per timore di azioni legali.
Cesare Rizzi da Progressive & Underground, ed. Giunti

- Rain Dances
(1977) Iberica Logos 799 23 - cd

1. First Light 5.01 - 2. Metrognome 4.15 - 3. Tell Me 4.06 - 4. Highways Of The Sun 4.29 - 5. Uneversong 5.33 - 6. One Of These Days I'll Get An Early Night 5.53 - 7. Elke 4.26 - 8. Skylines 4.24 - 9. Rain Dances 2.53 - 10. Highways Of The Sun 3.57


Musicians:
Andy Ward, Peter Bardens, Andy Latimer, Richard Sinclair,
Brian Eno, Mel Collins


Produced by Rhett Davis and Camel

Con la fine dell'era progressiva i Camel raggiungono paradossalmente la loro maturità artistica, destinata però a rimanere irrisolta.
La defezione di Ferguson in favore di Richard Sinclair (Caravan) risolve l'annoso problema di un cantante di ruolo e offre nuove aperture melodiche. Il sintetizzatore Moog aiuta a delineare piacevoli paesaggi sonori e romantiche melodie che scorrono senza strappi dall'inizio alla fine (Tell Me, per esempio, pare una canzone dei primi Caravan).
Oltre al fiatista Mel Collins, partecipa Brian Eno, le cui sperimentazioni ambientali sono idealmente in sintonia con le idee dei Camel: rilevante il suo contributo in Elke, delicata e soffusa melodia strumentale.
Cesare Rizzi da Progressive & Underground, ed. Giunti