Laraaji
album
in pagina:
-
Essence/Universe
- Day
Of Radiance
collabora
in:
- Music
For Film III
(Brian Eno)
Il newyorkese
Laraaji (Edward Larry Gordon) esegue musica da trance mistica per cetra
amplificata, che Brian Eno tentò di vendere come una branca della musica
ambientale.
Celestial Realms
e Celestial Vibrations
sono le prove più sublimi nella sua vena per meditazione.
Day Of Radiance
è l'album che lo accomunò alla scuola di Eno, ma
Essence/Universe
è migliore in quella direzione.
Sun Zither sono degli
assoli allo strumento.
La suite Being Here,
su Flow Goes The Universe,
è sopratutto un pretesto per giocare con i timbri dell'amplificazione,
trasforma la cetra in arpa o dulcimer. Sullo stesso album
Zither Dance
e Laughling In Tongues
segnalano anche una variante più giocosa della sua arte.
Laraaji è anche titolare di una serie di cassette di musica vocale.
Piero Scaruffi
da:
Enciclopedia della Musica New
Age, Elettronica etc
ed. Arcana (1996)
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- Essence/Universe
(1987) Audion SYN 310 - vinile
1. Essence 29.00 - 2. Universe 29.00
Laraaji solo
Produced by Laraaji and Richard Ashman
Recorded in March 1987, Washington, D.C. USA
Engineering by Richard Ashman
- Day Of Radiance
(1980) EG egs 203 - vinile
1. Part One 9.04 - 2. Part Two 9.46 - 3. Part Three 3.18 - 4. Part Four 18.38 - 5. Part Five 7.58
Laraaji solo
Produced by Brian Eno
Se
anzichè strillare in copertina la "produzione"
di Brian Eno (e che produzione potrà mai essere, poi?)
ci si fosse impegnati a fornir dati e dritte intorno al
protagonista... Di Laraaji, invece, autore esecutore di
quest'albo, sappiamo poco, pochissimo; che è persiano, o
comunque dell'area mediorientale, che suona uno strumento
a corde, un salterio o un'arpa, con appassionata
determinazione.
Eno ha voluto che fosse lui a seguitare la serie
"ambientale" (dopo Music For
Airports, dopo The
Plateaux Of Mirror); si può discutere
di una simile scelta. Innanzitutto una qual eccessiva
"presenza" della musica, fatta di pasta solida,
non disposta a sfaldarsi come il canone della
"discrezione" vorrebbe; poi, la sottile
debolezza del progetto, una certa dispersività del
materiale che la suggestione timbrica e ritmica vale
appena a dissimulare.
Due i temi che si sviluppano, nel disco, Dance
e Meditation; come i
titoli stessi illustrano, è la forbice del corpo e dello
spirito, il movimento e la stasi, il tempo che scorre e
la vertigine del presente. Il maggior fascino viene dai
tre "quadri" di Dance,
un impeto sonoro che a tratti, sconcerta, polluzione di
gioia, ebbrezza, trasporto assoluto nel gioco della
musica.
Riccardo
Bertoncelli da Musica 80 n° 8 ottobre 1980
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