Max
Richter
- The
Blue Notebooks
- Songs
From Before
- 24
Postcards In Full Colour
- Memoryhouse
- Infra
- Nosedive
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- The Blue Notebooks
(2004) Mute Song cd 13-04 - cd
1. The Blue Notebooks - 2. On The Nature Of Daylight - 3. Horizon Variations - 4. Shadow Journal - 5. Vladimir's Blues - 6. Arboretum - 7. Old Song - 8. Organum - 9. The Trees - 10. Written On The Sky
Musicians:
Max Richter, Louisa Fuller, Natalia Bonner, John Metcalf,
Philip Sheppard, Chris Worsey, Tilda Swindon
Produced by Max Richter
Recorded at Eastcobe and Hear No Evil Studios
Engineering by Philip Bagnel and Steve Parr
Cover photo by Paul Spencer
"Era timido, timoroso,
delicato e buono, ma i suoi libri sono crudeli e dolorosi. Nel mondo
scorgeva invisibili demoni, che straziano e distruggono l'essere umano
indifeso. Era troppo perspicace per poter vivere, troppo debole per
lottare, debole come lo sono le creature nobili". Con queste
poche lucide parole, Milena Jesenkà dava testimonianza, all'indomani
della scomparsa di Franz Kafka, dell'eccezionalità umana dello
scrittore boemo. La fragilità del suo genio alberga nelle caverne
sconfinate dell'anima e l'Arte assurge a flebile luce insicura che
procede a tentoni in cerca di perimetri comprensibili.
Il pianista-compositore Max Richter prende spunto da una delle opere
più enigmatiche ed ambiziose di Kafka, ovvero Gli Otto Quaderni In
Ottavo, per dare vita ad un'opera di raggelante bellezza,
dall'allure decadente, dolorosamente introspettiva, tesa a
circoscrivere l'ineffabile solitudine, il vuoto pneumatico in cui si
agitava la quotidianità sofferta, nevrotica dello scrittore praghese.
Austere composizioni classiche in equilibrio tra espressività
cameristiche e fughe orchestrali. Una scrittura intrisa di afflato
romantico, sorretta nella sua meditabonda crepuscolarità da partiture
pianistiche evanescenti e da violini e violoncelli dal suono solenne,
che si innalzano drammaticamente a gloria e a memoria. Una malinconica
"calligrafia delle passioni", vicina a certe emotività di
Arvo Part, Rachel's e Tim Story, che fa uso di accorti
espedienti cinematici come riverberi di organo, timidi field
recordings, spoken words, manipolazioni elettroniche varie. Basta
ascoltare la magnificenza di due brani su tutti, On The Nature Of
Daylight e Horizon Variations per rendersi conto
dell'eccezionalità di questa musica del tormento.
Cristiano Rinaldi
da Rockerilla n° 284, aprile 2004
- Songs From Before
(2006) Mute Song cd13-05 - cd
1. Song -
2. Flowers For Yulia -
3. Fragment -
4. Harmonium -
5. Ionosphere -
6. Autumn Music 1 -
7. Time Passing -
8. Sunlight -
9. Lullaby -
10. Autumn Music 2 -
11. Verses -
12. From The Rue Vilin
Musicians:
Max Richter, Louisa Fuller, Natalia Bonner, John Metcalf, Chris Worsey,
Rick Costa,
Robert Wyatt
Produced by Max Richter
- 24 Postcards In Full Colour
(2008) FarCard 13-07 - cd
1. The Road Is A Grey Tape -2. H In New England
- 3. The Picture Of Us, P.
- 4. Lullaby From The Westcoast Sleepers -
5. When The Northen Lights/Jasper And Louise -
6. Circles From The Rue Simon-Crubellier -
7. Cascade NW by W -
8. A Sudden Manhattan Of The Mind -
9. In Louisville Ar 7 -
10. Cathodes -
11. Is Was Just Thinking -
12. A Song For H/Far Away -
13. Return To Prague -
14. Broken Symmetries For Y -
15. Berlin By Overnight -
16. Craddle Song For A (Interstar
B3) - 17. Klerdinf/Doubt -
18. From 553 W Elm Street, Logun Illinois (Snow)
- 19. Tokyo Riddle Song -
20. The Tartu Piano -
21. Cold Fusion For G -
22. 32 Via San Nicolò -
23. Found Song For P -
24. H Thinks A Jouney
Musicians:
Max Richter, Louisa Fuller, Natalia Bonner, Robert Mc Fall, Alison Dodds,
John Metcalfe, Ian Burdge,Chris Worsey, Su-A-Lee, Francis McDonald,
Preston Reed, Zack Ware
Produced by Max Richter
Recorded at Abbey Road, Cava Studios, Castesound Studios, Eastcote
Studios
Engineering by Mandy Parnell
Cover photos by Max Richter and Nyika Jansen
L'opera ha una concezione
particolare: si vuole una raccolta di suonerie per cellulare, da
attivare tramite sms durante le performances.
I 24 brani sono pertanto molto brevi e concisi (in media un minuto
circa) e trasmette nell'insieme una sensazione di continua revisione
degli scenari nella continuità stilistica.
I modelli musicali sono: innanzitutto, bozzetti pianistici classici,
alla Wim Meterns, spesso molto suggestivi (da H In New England
a The Tartu Piano), occasionalmente sporcati dal rumore (When
The Northen Light); poi, violini raminghi che ricordano assai le
atmosfere di Blaine L. Reininger ( A Sudden Manhattan Of The Minf,
I Was Just Thing), pezzi più costruiti che sconfinano
nell'orchestrale, un po' alla Jim O'Rourke (l'ottim A Song
For H/Far Away, le chitarre arpeggiate di In Louisville At 7):
e altri soundscapes talvolta elettronici, talvolta classicheggianti, o
formati da glitch e scratch.
Il disco è pieno di belle intuizioni ma la sua brevità è talvolta
eccessiva: molti pezzi avrebbero meritato sviluppi più estesi:
peccato.
Bizarre
da BlowUp n° 125 Ottobre 2008
- Memoryhouse
(2009) Fat Cat 13-09 -cd
1. Europe, After The Rain -
2. Maria, The Poet (1913)
- 3. Laika's Journey -
4. The Twins (Prague)
- 5. Sarajevo -
6. Andras -
7. Untitled (figures)
- 8. Sketchbook -
9. November -
10. Jan's Notebook -
11. Arbenita (11
years) - 12. Garden (1973)/Interior -
13. Landscape With Figures (1922)
- 14. Fragment -
15. Lines On A Page (one
hundred violins) - 16. Embers -
17. Last Days
- 18. Quartet Fragment (1908)
Musicians:
Max Richter and BBC Philarmonic Orchestra:
Rumon Gamba, Sarah Leonard,
Alexander Balanescu, Levine Andrade, Phillip Sheppard, Judith
Herbert, Kirsteen Davidson Kelly, Kate Heath, Michael Haslam, Sarah
Sutcliffe
Produced by Jane Carter
Recorded at Black Saloon Studios, London
Engineering by Mandy Parnell
Cover photo by Ania Piesiewicz
Richter è conosciuto al grande
pubblico come autore di colonne sonore, in particolare per Walzer
Con Bashir il film di animazione del regista israeliano Ari Folman.
Considerati i temi del film e la sensibilità del pianista-compositore
tedesco l'incontro era quasi obbligato. Nella poetica di Richter
infatti, ricorre il tema della memoria, sia come luogo di superamento
dei traumi sia come esigenza di testimonianza.
Memoryhouse (già uscito su Late Junction nel 2002) trasla al
meglio questo tarlo emotivo-esistenziale in forma di sinfonia-excursus
ch si sviluppa attorno ad un tema di viscerale semplicità e che viene
lavorato in variazioni tematiche e di genere che stemperano la rigidà
dello schema minimalista. La cifra stilistica dell'opera -Gladd e
Nyman piuttosto che Reich- è corretta da stimoli provenienti da altri
contesti e il trasporto emotivo non s'incaglia sulle secche della
maniera ma rimonta ad ondate attraverso sezioni di archi ed orchestra
(November, Last Days), trattenute variazioni per
clavicembalo (Jan's Notebook), canti sospesi per voci bianche (Arbenita-11
Years), notturni pianistici (Andreas), arrangiamenti
elettronici quasi glitch (Untitled-Figures).
Musica che ha il coraggio dei sentimenti e della passione civile.
Dionisio Capuano
da Blow Up n° 140 gennaio 2010
- Infra
(2010) Mute Song cd 13-11 - cd
1. Infra I
- 2. Journey I
- 3. Infra II
- 4. Infra III
- 5. Journey II
- 6. Infra IV
- 7. Journey III
- 8. Journey IV
- 9. Journey V
- 10. Infra V - 11. Infra VI
- 12. Infra VII
- 13. Infra VIII
Musicians:
Max Richter, Louisa Fuller, Natalia Bonner, Nick Barr. Ian Burdge, Chris
Worsey
Produced by Max Richter
Recorded at Air Studio on October 2009
Engineering by Nick Wollage
Sono passati poco meno di dieci anni da quando Max
Richter ha abbandonato i suoi Piano Circus per intraprendere una
brillante carriera solista. Un percorso che lo ha portato dal mondo
della classica ad attraversare i labirinti della musica elettronica
sperimentale per emergere, infine, con il successo mondiale della sua
ultima colonna sonora per il film Waltz For Bashir.
Il nuovo album, Infra, nasce da musiche commissionate
inizialmente per accompagnare un balletto della Royal Opera House di
Londra (coinvolti nell'operazione anche il coreografo Wayne McGregor e
l' artista di casa alla Tate Gallery: Julian Opiel). Venticinque minuti
che Richter ha in seguito sviluppato fino a raggiungere la "lunghezza"
di un disco. Per costruire le tredici tracce dell'album, che si
mescolano l'un l'altra senza soluzione di continuità -Richter ha
utilizzato un quartetto d'archi, in aggiunta al suo pianoforte e alla
caratteristica elettronica di raccordo.
Le tracce si dividono tra passaggi più romantici e suggestivi,
influenzati tanto da Schubert quanto da Nyman (le Infra), ad
altri più sperimentali e altrettanto efficaci (i Journey). Sono
in questi ultimi brani che il compositore tedesco mostra la sua abilità
nel costruire il senso del racconto con atmosfere sgretolate e quasi
impalpabili.
Ispirato più che mai Richter regala quaranta minuti di suggestioni
ricche dipathos, per uno dei suoi dischi più struggenti.
Roberto Mandolini da Rock&Rilla n° 361 settembre 2010
-
Nosedive
(2017) Deutsche Grammophone 470 6959 - cd
1. On Refection
- 2. Dopamine One
- 3. The Sorrow Of Young Laeje - 4. Dopamine Towo
- 5. The Journey, Not The Destination
- 6. Nocturne
- 7. The Consolations Of Philosophy
Musicians:
Max Richter, Louisa Fuller, Natalia Bonner, John Metcalf,
Caroline Dave. Will Schofield, Andy Massey
Produced by Max Richter
Engineering by Rupert Coulson
Cover photo by Cally
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