Thomas Stronen



album in pagina:

- Quiet Inlet (with Iain Ballamy)


- Quiet Inlet
(2010) ECM  2163 - cd

1. Tobiko
7.08 - 2. Chimaera 5.00 - 3. Mictyris 5.41 - 4. Becalmed 7.51 - 5. Cirrina 6.16 - 6. Dweller 6.20 - 7. Fathom 8.39

Musicians:
Thomas Stronen, Iain Ballamy, Nils Petter Molvaer, Christian Fennesz


Produced by Manfred Eicher and Food
Recorded at Rainbow Studio, Oslo
Engineering by Simen Scharning and Thomas Hukkelberg
Cover photo by Eberhard Ross

Dopo tre dischi pubblicati dalla norvegese Rune Grammafon, il duo Iain Ballamy e Thomas Stronen cambia scuderia esportando il marchio Food in Germania, alla ECM, da quarant'anni punto di riferimento del jazz d'avanguardia europeo (e non solo). E alla label tedesca i due musicisti ci arrivano con l'ennesimo cambio di line-up, questa volta arricchita da un pioniere del nu jazz come Nils Petter Molvaer, già di casa alla ECM, e l'alchimista dell'elettronica Christian Fennesz.
Quella di Food è una formula ormai ben rodata, che ruota tutto attorno al sax di Bellamy, elemento distintivo, guida melodica alle esplorazioni ritmiche di Stronen. Il batterista, dal canto suo e con il supporto dell'elettronica, crea paesaggi sonori percussivi che sfociano nell'astrattismo. Il sound "cool", calmo, concentrato su ogni nota, che viene fuori da questo connubbio, nei momenti di dialogo tra il sax e la tromba di Molvaer sembra uscito direttamente da Kind Of Blue di Miles Davis.
A questa ossatura di matrice jazzistica, l'elettronica dona il suo contributo fondamentale. La chitarra di Fennesz si mimetizza dietro suoni sintetici che rappresentano la variabile più imprevedibile di una miscela stilistica fascinosamente ibrida, comune a molto avant-jazz proveniente dalla fredda Scandinavia. Un ambiente che negli ultimi anni ha prodotto gioielli della contaminazione come la collaborazione tra il sassofonista Mats Gustaffson e il jazz-noise-core dei romani Zu.
Daniele Follero da Roch&Rilla n° 358 giugno 2010