This Mortal Coil
album
in pagina:
-
It'll
End In Tears
- Filigree
And Shadow
- Blood
Agli inizi degli anni '80 la 4AD
riesce a costruire un sound particolare tramite la scelts di scuderia
di produrre gruppi fautori di una new wave dai suoni eterei e dalle
tonalità grigie, capaci di affreschi sonori che muovono verso
ricerche di musica colta. Cocteau Twins, Modern English e Dead Can
Dance sopratutto, ma anche Wolfang Press e Xmal Deutschland, sono le
band che forniscono i musicisti di base per il progetto sonoro This
Mortal Coil, caratterizzato da una ricerca sonora sempre orientata
verso sonorità scarne, malinconiche e misticheggianti, spesso solo
strumentali.
Simone Arcagni
da New Wave,
ed. Giunti
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- It'll End In Tears
(1983) 4 AD CAD 411 - vinile
1. Kangoroo (A. Chilton) - 2. Song To The Siren (T. Buckeley) - 3. Holocaust (A. Chilton) - 4. Fyt (This Mortal Coil) - 5. Fond Affections (Rema-Rema) - 6. The Last Ray (I. Watt.-Russell/S.
Raymonde) - 7.
Another Day (R.
Harper) - 8.
Waves Become Wings (L. Gerrard) - 9. Barramundi (S. Raymonde) - 10. Dreams Made Flesh (L. Gerrard) - 11. Not Me (C. Newman) - 11. A Single Wish (S. Raymonde/S. Young/G.
Sharp)
Musicians:
Gordon Sharp, Simon Raymonde, Martin McGarrick, Elizabeth
Fraser,
Robin Guthrie, Howard Devoto, Steven Young, Gini
Ball, Mark Cox, Martyn Young, Lisa Gerrard, Brendan Perry, Robbie Grey, Manuela
Rickers
Produced by Ivo Watt-Russell
Recorded at Blackwing Studios, London
Engineering by John Frayer
Un
capolavoro assoluto. Uno di quei dischi che incantano sin
dalla copertina e celano per l'ascoltatore appassionato
delizie sorprendenti, cesellate con rigore e
raffinatezza, accostate in arazzi risplendenti, esplorate
in termini di squisita ed emozionante sensibilità. This
Mortal Coil è una formazione estemporanea, ed
"aperta" che raggruppa musicisti di gruppi
legati alla 4AD (ma non solo, vedasi i casi di Howard
Devoto e della violoncellista Gini Ball, moglie del buon
Dave). Il cast comprende: i Cocteau Twins al completo, la
superlativa Lisa Gerrard (Dead Can Dance), Steven e
Martin Young (Colour Box), Gordon Sharp (Cindy Talk),
Mark Cox (Wolfang Press), Robbie Grey e manuela Rickers
(rispettivamente Modern English ed Xmall Deutscheland,
presenti però in un solo brano.
Dodici composizioni, metà delle quali sono delle covers
versions (da Tim Buckley ad Alex Chilton, da Roy Harper
ai Rema Rema, a Colin Newman). E' un disco che privilegia
le atmosfere della più profonda oscurità, della
nostalgia, dell'isolamento. Si alternano, quasi fossero
rotoli di antiche pergamene gotiche, le narrazioni sonore
più intimiste e suggestive che mi sia capitato di
ascoltare da molto tempo a questa parte.
Piccole porzioni di vita e di amore sprofondate nei
vortici di nebbie eterne, echeggianti rintocchi di
campane marine, richiami di volatili oceanici,
celebrazioni extraumane di sentimenti profondissimi e
alieni. Stpende le voci di Elizabeth Frazer e Lisa
Gerrard, le uniche - forse - in grado di raccoliere
l'eredità di Siouxie Sioux (anche se questo non vuole
essere un paragone, stupido ed inutile, ma un
riconoscimento delle enormi potenzialità espressive di
Elizabeth e Lisa). La spontaneità con cui si avvicendano
limpidissimi accordi di chitarra, poderose ondate di
synths, vocalizzi trascendenti, definisce senza forzature
il vividissimo talento di un gruppo di musicisti degno di
essere annoverato tra i più ispirati e capaci
compositori di musica della scena attuale.
So che moltissimi di voi già conoscono l'incredibile
versione che TMC fornì, circa un annofa, di Song
To The Siren di Tim Buckley: è
senz'altro tra i brani che preferisco in questo primo 'Lp
del gruppo, ma vorrei segnalarvi anche Kangoroo,
lo strumentale Fyt, Dream
Made Flesh e Another
Day, la formidabile "cover"
di una canzone di Roy Harper stilizzata in modo sublime
da Elizabeth Frazer. Penso, però, che ciascuno dei
dodici brani abbia fascino ed eleganza in proporzioni
entusiasmanti e fiabesche.
...e tutto inizierà dalle lacrime...
Alessandro
Calovolo da Rockerilla n° 51 novembre 1984
- Filigree And Shadow
(1986) 4 AD dad 609 - vinile
1. Velvet Belly - 2. The Jeweller - 3. Ivy And Neet - 4. Meniscus - 5. Tears - 6. Tarantula - 7. My Father - 8. Come Her My Love - 9. At First And Then - 10. Streght Of String - 11. Morning Glory - 12. Inch-Blue - 13. I Want To Live - 14. Mama K I - 15. Filigree And Shadow - 16. Fire Brothers - 17. Thais I - 18. I Must Have Been Blind - 19. A Heart Of Glass - 20. Alone - 21. Mama K II - 22. The Horizon Bleeds And
Sucks Its Thums - 23. Drugs - 24. Redrain - 25. Thais II
Musicians:
Dominic Appleton, Simon Raymonde, Richard Thomas, David
Curtis, John Turner, Deidre Rutkoski, Louise Rutkoski,
Alison Limerick, Keith Mitchell, Peter Ulrich, Nigel K. Hine, Chris Pye,
Caroline Seaman, Mark Cox, Andrew Gray, Steven Young,
Tony Waerea
Produced by Ivo Watt-Russell
Recorded at Blackwing Studios and Palladium Studios,
London
Engineering by John Frayer and John Turner
Due anni
sono lunghi da passare, sopratutto se ciò che si attende
è un evento che si sa emozionante e dal quale si è
sicuri di poter estrarre essenze magiche altrove
irripetibili. Eppure, dopo che la puntina dello stereo ha
diffuso con semplicità e grazia le prime note di Filigree
And Shadow, secondo album portante la
superba firma This Mortal Coil, ci si scorda d'incanto la
lunga attesa perchè nulla conta di più, solo il
presente e quasi non si riesce ad assorbirlo er farlo
proprio completamente. Trabocca e straripa.(...)
Nell'arco di quattro facciate infatti, i This Mortal
Coil, si sbizzarriscono più che altro nella costruzione
d'innaturali strumentali che dipingono una metafisica
paradossale dai tratti a volte nevrotici (Mama
K e A Heart Of Glass)
ma per il resto sempre tesa alla rarefazione, alla
dispersione delle cose in minuscole particelle che
quindi, sospese su un soffio musicale, vagano lente tra
splendidi riflessi, accompagnate da malinconia e dolcezza
senza confini. Ma anche i brani che vengono ripresi dal
gruppo in questo lavoro restano del tutto invischiati di
tali armonie vacue e sognanti che, senza alcun clamore,
aprono una finestra sul nostro cuore per poter nutrirsi,
e nutrirlo, di nuove emozioni; e se può, tale pensiero,
apparire naturale, quasi consequenziale, quando si tratta
di una song di Tim Buckley come Morning
Glory o di una My
Father di Judy Collins o, ancora, di
una The Jeweller per
Tom Rapp cantautore di fine '60 la cui fama e bravura
erano sconosciute anche alla sottoscritta, altrettanto
non si può dire quando i brani sono dei Quicksilver (Fire
Brothers, cantata da Richenel) o dei
Wire (Alone) o,
infine, dei Talking Head (Drugs,
tratta da Fear Of Music),
quest'ultima reinterpretata comunque con piglio già più
secco e deciso.
Grande assente, ammettiamolo, anche se nulla v'è da
rimproverare a questo eccellente Filigree
And Shadow il cui ascolto impegna e
distende ma sopratutto impressiona, commuove, è
senz'altro Elizabeth Frazer della cui splendida voce
comprendiamo l'importanza e l'unicità proprio ora che
non l'ascoltiamo ma l'immaginiamo soltanto.
Vi sarebbero tanti altri punti su cui spendere parole a
fiumi
Clara
Cortellazzi da Buscadero n° 64 novembre 1986
- Blood
(1991) 4 AD dad 1005 - cd
1. The Lacemaker 4.06
- 2. Mr. Somewhere 2.52
- 3. Andialu 3.03
- 4. With Tomorrow 2.40
- 5. Loose Joints 2.26
- 6. You And Your Sister 3.14
- 7. Nature's Way 3.19
- 8. I Come Stand At Every Door 3.54
- 9. Bitter 6.25
- 10. Baby Ray Baby 2.13
- 11. Several Time 3.12
- 12. The Lacemaker II 1.24
- 13. Late Night 3.03
- 14. Ruddy And Wretehed 3.15
- 15. Hel Me Lift You Up 5.06
- 16. Carolyn's Song 3.47
- 17. D.D. And E. '47
- 18. 'Till Again Control Again 4.43
- 19. Dreams Are Like Water 8.37
- 20. I Am The Cosmos 4.05
- 21. Blood 4.04
Musicians:
Caroline Crawley, Deidre Rutkoski, Louise
Rutkoski, John Fryer, Martin McGarrick, Kim Deal, Alison Limerick, Tim
Freeman, Ikuko Kozu, Gini Ball, Jim Williams, Anne Guarigues, Jon
Turner, Rain Parade, Heidi Berry, Dominic Appleton
Produced by Ivo Watt-Russell
Recorded at Blackwing Studios, London and Palladium Studios, London
Engineering by John Frayer and Jon Turner
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