Benjamin
Lew
album
in pagina:
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Compiled
Electronic Landscapes
collabora in
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Pieces For Nothing
(AAVV)
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Pieces For Nothing
(Steven Brown)
Il compositore belga d'avanguardia Benjamin Lew
divenne celebre per due collaborazioni con il musicista rock Steven
Brown dei Tuxedomoon, Douzieme Journèe e
A Propos D'Un Paysage (quest'ultimo con anche Vini Reilly dei
Durutti Colum e Marc Hollander degli Aqsak Maboul, ma troppo
pretenzioso), Lew si alternava agli strumenti esotici e al
sintetizzatore, mentre Brown si prendeva carico di clarinetto e
sassofono. La musica era un derivatodell'ambientale leziosa di Harold
Budd, lenta e ciclica, speziata con motivi meriorientali.
Con Brown, Hollander e Blaine Reininger (altro Tuxedomoon) ha registrato
Nebka, affresco elletrro-acustico del deserto.
Lew ha in seguito musicato le dodici poesie di
When God Was Famous (con Sammy Birnbach al canto, Peter Principle
dei Tuxedomoon e Michael Bercksman degli Univers Zero).
Con un piccolo ensamble che comprende Principle e Malka Spiegel (Minimal
Compact) Lew ha infine dato vita alla piccola sinfonia ambientale di
Le Parfum Du Raki, una delle sue opere più eleganti e sfuggenti.
Lew ha messo a punto una tecnica per plasmare un suono i cui componenti
sono indistinguibili, un suono che non è più decifrabile razionalmente,
un suono che parla direttamente al subconscio.
Quel suono costituisce l'equivalente della radiazione cosmica di fondo
per le atmosfere delle sue composizioni: su quel ronzio indistinto
Les Versants D'Un Coteau erige anche uno strato di vorticoso
minimalismo elettronico e su quello si distende finalmente il canto
addolorato della tromba; Et Tout Est Parti De Là spalma "droni" intermittenti di oboe, una
figura minimalista dei fiati e un ticchettio di arpe esotiche (in
pratica tre sorgenti di ritmo).
In Ce Quelle Voulait Que J'Entende la radiazione prende corpo in un magma afono
di elettronica e percussioni ed è solcato dal respiro lentissimo di
un'armonica; in Ces Personages si dirada in un'atmosfera spettrale fino a
lasciare soltanto un coacervo di gocce e brezze e una melodia incompiuta
di fagotti; in Le Sol Noir muta in rumori di palude; e in
Un Mal Sourd diventa un tonfo metallurgico. Anche la world
music apparentemente banaledi
Que De Moments D'Alerte e
Sebkha nascondono una complessità inquietante nel
loro sottobosco percussivo, che in
Le Personage Principal ricorda le tecniche di Jon Hassell.
Altri brani sono costruiti attorno ad un evento sonoro, di cui viene
esaltata l'atipicità e aumenta la comunicatività collocandolo su uno
sfondo di quel genere. Ed è come se Lew lo dotasse di un'anima. Così
capita con la figura dissonante che il pianoforte ripete in
Le Magnifique Alcooloque e così capita la melodia al ralenti che l'oboe
canta nella title-track e così capita nel lentissimo verso bisbigliato
della tromba in Regardez Encore.
Le mille sorgenti tonali ed etniche della musica sono miscelate da Lew
in un flusso continuo dalle timbriche indefinibili. Tanto è gentile e
leggera la miscela, quanto è complessa la sua struttura.
Piero Scaruffi da:
Enciclopedia della Musica New Age,
Elettronica etc
ed. Arcana (1996)
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- Compiled Electronic Landscapes
(2003) Crammed Disc cram 104 -cd
1. Joyeux
Regrets Imprècis - 2. Une
Telle Richesse - 3.
Les Traces D'Un Pont - 4.
Dans Les Jandins - 5.
Ce Qu'Elle Voulait Que J'Entende -
6. Moments -
7. Passage -
8. La Manifique Alcoolique -
9. Bamako Ou Ailleurs -
10. Partout Du Sable
- 11. Le Sentiment De La Couleur
- 12.
Au Sujet D'Un Paysage - 13.
Wewak, Port Sur Le Pacifique -
14. Profondeur Des Eaux Des
Laques - 15.
Comme Tout Embuè, Tout Danse -
16. Tori, Près De La Soierie -
17. De L'Autre Cotè Du Fleuve -
18. Regardez Encore
Musicians:
Benjamin Lew, Gilles Martin,
Steven
Brown, Marc Hollander, Vini
Reilly, Luc Van Lieshout, Peter
Principle, Rami Fortis, Alain
Lefebvre, Blaine Reininger
Produced by Gilles Martin, Benjamin Lew, Steven Brown and Marc Hollander
Cover by Donuts
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