Andrea Polinelli
album
in pagina:
- Visions Of
Sylvian
-
Saxomancer
-
Echi Di Pace
collabora in:
- Poliales Nicandre
(Nicola Alesini)
- Live At Acuto Jazz
(Lucia Ianniello)
|
- Visions Of Sylvian
(2017) Alèhamusic afpcd 174 - cd
1. Forbitten Colours
4.30 - 2. Orpheus 5.37 - 3. Every Colour You Are
4.19 - 4. Come Morning
6.19 - 5. Midnight Sun
6.43 - 6. Wanderlust
5.00 - 7. Godman 4.05 - 8. Pollen Path
6.07 - 9. Darkest Dreaming
3.25 - 10. Messenger
3.00
Musicians:
Andrea Polinelli, Antonio Magli,
Nicola Alesini
Produced by Andrea Polinelli
Recorded at Alpha Music Studio, Rome
Engineering by Alessandro Guardia
Cover by Alessandro Guardia
Sono stati spesi fiumi di parole sull’opera di David Sylvian, autore a
me molto caro. Quella voce calda e dalle grandi possibilità tonali,
ricca di soluzioni, di emozione. Quella musica che ti coccola nella
nostalgia dei testi, quell’artista che ha sempre voluto sentirsi vero in
quel sentimento che ti chiede solo di essere vissuto fino in fondo. La
nostalgia, prima di manifestarsi come un sentimento, è l’emozione che ti
fa sentire felice di essere triste per qualcosa che non hai vissuto.
La pregevole biografia scritta da Christopher Young, dal titolo “Alla
Periferia” (2015 ed. Malin Publishing Limited), testimonia l’aspetto
umano e musicale di David Sylvian in maniera più che soddisfacente.
Quando nel 2014 lo scrittore inglese venne in Italia, a Roma, incontrò
l’amico Andrea Polinelli il quale , a sua volta gli presentò Antonio
Magli. I due musicisti italiani in quell’occasione eseguirono brani del
musicista inglese, adottandoli al sassofono e al pianoforte. Così nacque
l’idea, poco dopo, di pubblicare il cd Visions Of Sylvian.
L’album edito per la AlfaMusic e distribuito dall’Egea nel 2017, non
vuole essere assolutamente un disco di cover ma bensì un contributo
all’immenso catalogo discografico di Sylvian da parte di artisti
italiani che non avevano mai partecipato alle sue incisioni.
E’ notorio, per chi come me, segue Sylvian fin dai suoi esordi con i
Japan (Richard Barbieri, Mick Karn al basso e alla batteria il fratello
Steve Jansen), come le sue composizioni miscelino magistralmente il pop
con la sperimentazione, l’improvvisazione, l’elettronica e l’avanguardia
storica. Infatti, nella sua discografia, spesso collaborano artisti di
altissimo livello di tutte queste tendenze, quali Jon Hassell, Robert
Fripp, Holger Czukay, Ryuichi Sakamoto, David Torn.
Di conseguenza, affrontare un disco di “rilettura compositiva” del
lavoro del’artista inglese, per Polinelli e Magli non è stata cosa
facile per non cadere nella banalità di esecuzione di cover. Si è
trattato dunque, a detta degli esecutori italiani nelle note di
copertina del cd, di non ridurre o adattare qualcosa di preesistente, ma
di rielaborare il contenuto dandogli una nuova forma sonora pur
mantenendo intatto il messaggio emotivo.
Prima però di passare al disco in se stesso voglio presentarvi i due
musicisti italiani: Andrea Polinelli nasce a Genova nel 1958. Per
motivi del lavoro del padre, passa l’infanzia e l’adolescenza in vari
stati europei e a vent’anni si trasferisce a Roma per studiare al
Conservatorio di Santa Cecilia diplomandosi in Sassofono, Jazz e
Didattica. Tutt’ora risiede nella capitale. Polinelli è un compositore e
solista molto eclettico in quanto ha suonato in gruppi jazz fino a
collaborare con le arti visive e la danza. E’ autore anche del film
documentario sulla carriera italiana della danzatrice americana Roberta
Garrison dal titolo: “Un Passo Avanti”, ed è stato curatore e traduttore
dell’edizione italiana della già citata biografia su Sylvian “Alla
Periferia”. E’ stato anche docente presso i Conservatori di Venezia,
Monopoli e Latina ed è tra i fondatori della Fonderia delle Arti a Roma,
e sempre in questa città ha insegnato Storia del Jazz presso la Casa del
Jazz. Nella primavera scorsa, durante un soggiorno a New York ha suonato
con il Scott Reevers Quintet, tenendo poi, al City College Of New York,
una masterclass sulla Storia del Jazz Italiano. Antonio Magli,
invece, nasce a S. Vito dei Normanni nel 1965 e oggi vive a Brindisi.
Pianista elegante e sopraffino, studia anche lui al Conservatorio di
Santa Cecilia a Roma. Anch’egli, nella sua peculiarità eclettica di
esecutore e compositore, si è rivelato tale in diversi generi musicali.
Già tastierista del gruppo Indaco, ha collaborato con gli storici
musicisti del Banco del Mutuo Soccorso, con Mauro Pagani della Premiata
Forneria Marconi e con tantissimi altri del panorama musicale italiano.
Ha fatto anche parte dell’organico Ars Ludi & Ready Made Ensamble
diretto da Gianluca Ruggeri e Steve Reich, occupandosi della regia del
suono presso l’Auditorium Parco della Musica in Roma. E stato inoltre
co-fondatore del gruppo Altraforma incidendo accanto al sassofonista
Xavier Girotto, oltre a collaborare in diversi progetti musicali per
l’etichetta discografica AlfaMusic. Con Raffaele Califano Quinter nel
2015 incide Brush Up in cui è stato ospite il trombettista
Fabrizio Bosso. E sempre con Raffaele Califano partecipa a Horizontal
Dialogues (2017) che vede ospite il sassofonista americano Seamus
Blake. Magli e Polinelli suonano insieme da più di venti anni, la loro
esperienza è ricca di collaborazioni live e in studio effettuate con
numerosi artisti e organici strumentali che vanno dalla big band a
formazioni più ridotte fino al consolidato duo jazz con il quale i due
musicisti riescono a esprimere tutta la loro musicalità, liberi da
strutture precostituite,, dando vita ad interessanti momenti di
interazione improvvisativa.
Tornando al cd, fu Christopher Young a suggerire ai due musicisti
italiani di seguire un ordine cronologico nella rielaborazione dei brani
di Sylvian. Si parte con Forbitten Colours, brano molto noto in
quanto venne inserito nella colonna sonora del film Merry Christams Mr.
Lawrence e co-firmato con Ryuichi Sakamoto. Per sottolineare la maturità
raffinata e compositiva dell’ autore inglese, per la seconda traccia
viene scelta Orpheus che troviamo nell’album Secrets Of The
Beehive del 1987. Poi gettano uno sguardo sull’improvvisata reunion
notturna dei Japan di Rain Tree Crow (in cui tra l’altro
partecipò anche un meraviglioso Michael Brook ideatore della “infine
guitar”) scegliendo il brano Every Color You Are. Nel 1995 David
Sylvian inizia tutta una serie di collaborazioni considerate minori;
considerazione che io, personalmente, non concordo: il musicista inglese
ebbe collaborazioni, a mio avviso di tutto rispetto, anche con
strumentisti italiani. Ecco allora che in Visions Of Sylvian di
Polinelli e Magli compare una splendida “reinterpretazione” di Come
Morning (co-firmata con Nicola Alesini) tratta dall’album Marco
Polo. Unico brano eseguito qui in trio, dove viene chiamato a
partecipare Nicola Alesini al folk clarinet e al sax soprano. L’album,
sopra citato, nel titolo fa riferimento alla vicende dello storico
esploratore veneziano ma è soprattutto rivolto metaforicamente ad un
viaggio immaginario verso l’ignoto. Il disco, uscito a nome di Nicola
Alesini e Pier Luigi Andreoni (quest’ultimo tastierista e percussionista
di cui, in questi ultimi anni, si son perse le tracce), oltre a trovare
un David Sylvian in splendida forma vocale -e di compositore- rivela
musicisti come David Torn, Harold Budd, Arturo Stalteri, Roger Eno
(fratello minore del più noto Brian).
Il cd Visions of Sylvian prosegue “reinterpretando” quattro brani
tratti da Dead Bees On A Cake del 1999 (a mio parere capolavoro
assoluto di Sylvian per la sua dolcezza e introspezione). Polinelli e
Magli scelgono Midnight Sun, Godman, Pollen Path e
le splendide Wanderlust e Darknest Dreaming. A chiudere
questo pregevolissimo cd è Messenger,tratto dall’album Equus
(2004), brano che vede collaborare Sylvian con un trio rock americano: i
Blonde Redhead.
Durante una piacevolissima e amichevole conversazione telefonica con
Polinellii ho chiesto se avessero qualcos’altro in cantiere. Polinelli
mi ha risposto così: “Certamente, abbiamo intenzione di portare avanti
un ulteriore progetto di rielaborazione di altri brani della produzione
discografica di Sylvian dal titolo Three Horses con la
partecipazione, questa volta, di Christopher Young alla voce. Anche
questo progetto, come è stato per Visions Of Sylvian, nasce
dall’idea di interpretare, piuttosto che meramente eseguire, l’opera
del musicista inglese. Ne conseguirà, anche qui, una ricerca musicale
che non ha niente a che vedere con il lavoro di una tribute band o di
una cover band. Three Horses vuole generare atmosfere e apporti
vocali al fine di produrre un paesaggio sonoro che rifletta ciò che noi
sentiamo sia il cuore del lavoro di Sylvian e alla base di ogni sua
opera specifica”.
In conclusione sono convinto che David Sylvian abbia giocato una
splendida partita dettando le proprie regole. Con le stesse regole
questi due musicisti italiani hanno meravigliosamente giocato la loro.
Oscar Piaggerella da Mat2020 maggio 2020
-
Saxomancer
(1994) Materiaòi Sonori ag 001 - cd
1. Falanstero
7.26 - 2. Last Key
8.04 - 3. Saxomancer
8.36 - 4. Given Word
8.11 - 5. The Mind On You
6.57 - 6. Evento 3
1.27 - 7. Come Il Cielo
10.00 - 8. Direction North
5.54
Musicians:
Andrea Polinelli, Marco Siniscalco, Sims, Stefano Pacioni, Roberto
Escamilla Garrison, Giampiero Mazzone, Umberto Vitiello, Claudio
Bartolucci
Produced by Andrea Polinelli, Sims, Fulvio Castaldi and Donatella
Bottura
Recorded at Delta Studio, Rome on April 1994
Engineering by Claudio Bart0lucci
Cover photos by Silvia Setaccioli
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Echi Di Pace
(1997) Materiaòi Sonori ag 002 - cd
1. Sint Etico
5.02 - 2. Finestre Di Seta
3.07 - 3. Reverse Pyramid
6.20 - 4. Fiore Mediterraneo
5.15 - 5. Guerra E Gioco
1.02 - 6. Urban Use
4.32 - 7. Con Naturalezza
4.06 - 8. Uovo E Acqua
9.49 - 9, Luna Alla Garbatella
6.00 - 10. Figlio Del Leone
1.38 - 11. L'Urlo E Il Volo
3.23 - 12. Dad's Lap
1.57
Musicians:
Andrea Polinelli, Marco Siniscalco, Fulvio Castaldi, Marcello Duranti,
Gianluca Taddei, Gaia Bastreghi, Hassan Itab, Umberto Vitiello, Hervè
Ducroux, Alfredo Minotti, Alessandra Grimaldi, Francesca Castaldi,
Rosaria Bartolucci, Claudio Bartolucci, Osvaldo Guidetti, Tullio
Polinelli, Luisiana De Filippo, Francesco Sciarretta, Luna Polinelli
Produced by Donatella Bottura and Fulvio Castaldi
Recorded at Delta Studio, Rome
Engineering by Claudio Bartolucci
Cover photos by Silvia Setaccioli |