Ian Carr



album in pagina

- Solar Plexus
-
Roots
-
Belladonna
-
In Flagranti Delicto
-
Out Of The Long Dark
- Labyrinth




collabora in:

- Septober Energy
  (Centipede)

- Camera Obscura
  (Nico)

- Under The Sun
- Alleycat
- Elastic Rock
- We'll Talk About It Later

  (Nucleus)



Nato a Dunfries in Scozia, il 21 aprile del 1933, ma cittadino britannico praticamente da sempre, Ian Carr è forse oggi più noto come saggista, critico e biografo che come membro fondatore dei mitici Nucleus.

Trombettista, flicornista, tastierista, arrangiatore, Carr si è laureato alla fine degli anni'50 in letteratura inglese al King's College di Newcastle-Upon-Tyne per poi abbracciare definitivamente, terminato il servizio militare, la sua oramai ultraquarantennale carriera musicale. Per un brevissimo periodo, pur essendone membro fondatore, costituisce insieme al fratello Mike e al chitarrista John McLaughlin gli storici EmCee Five. Accantonata la piccola ma già significativa esperienza, fino alla fine del decennio successivo, Carr è alla testa del Don Rendell-Ian Carr Quintet. Nella band coo-guidata col sassofonista britannico, Carr incide ben cinque lavori. Poi nel '69 l'idea della svolta jazz-rock con la costituzione dei Nucleus, gruppo storico che sulla scia di formazioni "parallele" come i Soft Machine e Gong, prendeva debitamente le distanze da queste per fornire un assetto stilistico più incline al jazz europeo tout court che al famigerato "Canterbury Sound" imperante in quel periodo.

Durante la militanza ventennale alla guida dei Nucleus, Carr in qualità di musicista, collabora anche all'interno della Michael Gibb's Band e con la Hamburg Radio Orchestra diretta ancora da quest'ultimo.

Dal 1975 Carr fa inoltre parte della band di "all stars" The United Jazz and Rock Ensamble partecipando, a partire dall'89, al progetto consimile della Living Time Orchestra, una delle tante big band anglo-americane guidate dal grande compositore George Russell. Il trombettista vanta inoltre sia in eventi live che in sala d'incisione collaborazioni con: Allan Holdsworth, Kenny Wheeler, Bill Frisell, Robert Wyatt, Jack Bruce, Robert Fripp, Elton Dean, Jansen/Barbieri, Norma Wistone, Keith Tippett, Charlie Mariano, John Scofield, Albert Mangelsdorf, Eberhard Weber e John Taylor.

Malgrado la carriera musicale non si fermi, Ian Carr come saggista ha il tempo di pubblicare Music Outside - saggio musicologico dato alle stampe nel 1973, The Essential Companion - A Jazz Encyclopedia, ma anche gli acclamati e pluristampati Miles Davis - Una Biografia Critica (1982, Arcana Editrice) e Keith Jarrett - l'Uomo, la Musica (1991, Arcana Editrice. Vincitore del Premio Calabria assegnatogli nel 1982 per il notevole contributo offerto in campo jazzistico, Carr insegna storia del jazz presso la Guidhall School of Music and Drama, conduce workshop musicologici all'Interchange di Londra ma di tanto in tanto non disdegna la conduzione di programmi radiofonici presso la BBC Radio 3.

Gianmichele Taormina da Jazz It n° 5 agosto 2001


- Solar Plexus
with
Nucleus
(1971) Linam lmcd 9.00743 O - cd

1. Elements I & II (I. Carr) 2.12 - 2. Changing Times (I. Carr) 4.44 - 3. Bedrock Deadlock (I. Carr) 6.52 - 4. Spirit Level (I. Carr) 9.20 - 5. Torso (I. Carr) 6.12 - 6. Snakehip's Dream (I. Carr) 15.16

Musicians:
Ian Carr,
Kenny Wheeler, Harry Beckett, Brian Smith, Tony Roberts, Karl Jenkins, Chris Spedding, Jeff Clyne, Rom Matthewson, John Marshall, Chris Karan, Keith Winter

Chi ha centellinato la biografia di Miles Davis (edita in Italia dall'Arcana) ha ben presente il curatore della medesima, quel Ian Carr che ha fatto della sua musica un vitale monumento dell'opera del grande maestro nero e al jazz rock della scorsa decade. Tanto per inquadrare i tempi, è solo sul finire dei Sessanta che in Inghilterra si crea un consistente movimento di jazzisti che iniziano a valutare concretamente l'idea di un connubio tra i due generi musicali. Alle vecchie bands di Ronnie Scott e Don Rendell si uniscono le nuove leve: musicisti come Evan Parker, Tony Oxley, John Sirman, Alan Skidmore, con propri contributi stilistici timidamente sconfinati dalla rigida ortodossia del tempo; altri come Jon Hiseman, John McLaughlin, Elton Dean, Mike Westbrook, Keith Tippett, Jack Bruce, Hugh Hopper, lo stesso Carr, provano a contaminare il jazz europeo con ritmi e strumenti propri del rock.
Ian Carr, in particolare, parte per i suoi esperimenti dall'inesauribile lezione di Miles Davis e dei suoi gruppi del '60, con un'attenzione in più per Shorter e Hancock, comprimari eccellenti del grande trombettista che proprio in quel periodo scriverà il definitivo e geniale intreccio di
Bitches Brew.
Il gruppo creato da Carr comprende Chris Spedding, Karl Jenkins, Brian Smith, Jeff Clyne e John Marshall, tutti incaricati di modulare le più piccole sfumature nella miscela sapiente di jazz-rock che alla fine risulterà di immediata fruizione da parte di un pubblico assetato di novità. Proprio nel corso del '70 Ian Carr confeziona ben tre albums con la medesima formula e con formazioni di volta in volta rimaneggiate a seconda della disponibilità dei comprimari; immutato resta il logo Nucleus destinato a essere sfruttato nel corso degli anni oltre ogni decente limite.
Elastic Rock, We'll Talk About It Later, Solar Plexus propongono così un modo di intendere l'integrazione del rock dell'improvvisazione jazz, dilatata a piacimento a secondo delle esigenze di copione. L'operazione viene appoggiata di potenti promoter e riceve consensi anche dalla critica più smaliziata, e gli impegni di Carr si estendono dal Festival Jazz di Montreaux fino all'acclamata esibizione di Newport; il seguito verrà con Belladonna e Labyrinth. (...)
Riccardo Bonanni da Mucchio Selvaggio n° 117 ottobre 1987

- Roots
(1973) Vertigo 6360 100 - vinile

1. Roots - 2. Images - 3. Caliban - 4. Whapatti - 5. Capricorn - 6. Odokamona - 7. Southern Roots And Celebration

Musicians:
Ian Carr, Brian Smith, Dave McRae, Jocelyn Pitchen, Roger Sutton, Clive Thacker, Aureo de Souza, Joy Yates

Produced by Fritz Fryer
Recorded at Phonogram Studios, London
Engineering by Roger Wake
Cover by Keith Davis


- Belladonna
(1972) Vertigo 6360 076 - vinile

1. Belladonna - 2. Summer's Rain - 3. Remadione - 4. Mayday - 5. Suspension - 6. Hector's House

Musicians:
Ian Carr, Brian Smith, Dave McRae, Alan Holdswork, Roy Bobbington, Clive Thacker, Gordon Beck, Trevor Tomkins

Produced by Jon Hiseman
Recorded in July 1972
Engineering by Roger Wake

- In Flagranti Delicto
(1977) Capitol st 11771 - vinile

1. Gestald 11.45 - 2. Mysteries 12.30 - 3. Heyday 6.15 - 4. In Flagranti Delicto 16.00

Musicians:
Ian Carr, Brian Smith, Geoff Castle, Roger Sellers, Bill Kristian

Produced by Kurt Renker and Ian Carr
Recorded live in Duren, Germany on June 2, 1977
Engineering by Dieter Dierks
Cover by Heinz Bahr

- Out Of The Long Dark
(1979) Capitol st 11916 - vinile

1. Gone With The Week 3.25 - 2. Lady Bountiful 9.17 - 3. Solar Wind 7.33 - 4. Selina 4.06 - 5. Out Of The Long Dark 7.29 - 6. Sassy 5.13 - 7. Simply This 4.28 - 8. Black Ballad 6.56 - 9. For Liam '58

Musicians:
Ian Carr, Brian Smith, Geoff Castle, Roger Sellers

Produced by Ian Carr and John Dixon
Recorded at Abbey Road Studios, London on November 1978
Engineering by Mike Joppon
Cover by Chris Archep

- Labyrinth
with Nucleus
(1973) Vertigo 6360 091 - vinile

1. Oringins - 2. Bull-Dance - 3. Ariadne - 4. Arena - 5. Arena II - 6. Exultation - 7. Naxos

Musicians:
Ian Carr,
Kenny Wheeler, Norma Winstone, Tony Coe, Tony Levin, Clive Thacker, Brian Smith, Dave MacRae, Gordon Beck, Roy Bobbington, Trevor Tomkins, Paddy Kingsland

Recorded on March 1973 at Phonogram Studios
Produced by Ian Carr and Roger Wake