Lol Coxill
album
in pagina:
- Welfare
State
- Toverbal Sweet... Plus
collabora
in
- Shooting At The Moon
- The Confession Of Dr. Dreams And Other Stories
(Kevin Ayers)
-
Waterloo Lily
(Caravan)
- Folls Meeting
(Delivery)
- Rags/The
Golddiggers
(Lindsay
Cooper)
-
1984
(Hugh Hopper)
Lol Coxill è morto a Londra il 10 luglio 2012, dopo sette mesi d'inferno
in un ospedale londinese. Ci era entrato per una sclerosi multipla ma,
una volta ricoverato, aveva contratto una polmonite infettiva e
peggiorato di molto le sue condizioni.
Aveva ottant'anni e faceva il musicista da quando era stato congedato
dall'aeronautica, 1951, ma il conto sale se aggiungiamo gli spettacoli
che organizzava da ragazzo nei jazz club londinesi, diffondendo la nuova
musica che veniva dall'America e che tanto lo appassionava. Era candido,
generoso, intraprendente, e si innamorava di tutto. Noi lo abbiamo
conosciuto alla fine dei Sessanta, quando il suo sax curiosone si era
infilato nelle larghe maglie della musica chissà-cosa di Canterbury, ma
a quel punto George Lowen Coxill, per tutti solo e sempre Lol, era già
sulla quarantina e poteva vantare un curriculum di tutto rispetto. Aveva
suonato jazz afro-cubano, e cool, e rhythm and blues, era andato a
bottega da storici maestri del jazz britannico. Joe Harriott e Tubby
Hayes, e accompagnato tanti artisti americani in visita pastorale dalle
sue parti. Molti ricordano ancora la sua perfomance al fianco di Rufus
Thomas ai tempi di Walking The Dog;
finì in televisione, è un Coxil giovane ma già definito -una quercia
d'uomo con la testa che luccica, occhiali scuri e modi improbabilmente
delicati per quelle manone e quel corpaccione. Entrò così nel nostro
immaginario, quando lo ascoltanno nei Delivery e poi nei Whole World di
Kevon Ayers, ammirandolo in copertina; era un vecchio zio eccentrico che
insegnava ai nipotini più giovani l'arte della divagazione, della
fantasia a colori, del dèrapage sul bordo di tante strade e generi,
anche oltre il ciglio.
Non diventò celebre ma che gli importava, non era certo la fama il suo
traguardo. Quel che voleva e faceva era suonare, suonare e sproloquiare,
con quel sax soprano dalla voce chioccia che conosceva tante lingue e
certe volte le suonava tutte insieme. Visse magicamente i primi anni
Settanta, con due dischi in coppia con Steve Miller (il secondo da
"separati in casa") che il magnanimo Richard Branson finanziò e con un
bellissimo solo esageratamente doppio che sigillò la nostra ammirazione
per lui. Si chiamava Ear Of Beholder,
era un diario di sei indaffarati mesi tra casa sua, l'Olanda che
volntieri frequentava, gli studi di registrazione e le strade di Londra.
Gli piaceva portare il suo sax nel vortice dei rumori cittadini,
mescolarlo a grida di bambini, traffico, chiacchere di passanti: ad Hyde
Park, a Piccadilly, sotto il ponte della metropolitana a Charing Cross
Road. Fu per quello credo che si diffuse la leggenda secondo cui Joni
Mitchell si era ispirata a lui per scrivere
For Free,
quello splendido pensiero annotato su
Ladies Of The Canyon. In realtà il
busker della canzone suona il clarinetto ma perchè no? "quel musicista
solitario/ accanto al chiosco del fast food" che "suonava bene, e for
free" poteva essere senz'altro il vecchio zio in libera uscita, a
mostrare alla rampante Joni "in limousine" l'altra faccia della musica,
quella libera veramente.
Coxill rimane in zona Virgin ancora per un paio di dischi, tra cui il
formidabile Welfare State,
dove documentò la sua attività di direttore artistico di una sorta di
Rolling Thuder Revue, consorzio nomade di artisti, musicisti, attori,
"Maghi e Tecnici dell'Immaginazione".Poi si spostò verso le
microetichette alternative di quegli anni,, Fmp Ogun Ictus, coltivando
la passione della musica improvvisata che per lui non era "creatività
della memoria zero", come predicava Derek Bailey, ma permutazione
volubile delle mille musiche assorbite nel tempo. Raramente suonava da
solo, alla Steve Lacy, più facilmente si accompagnava in duo o in trio,
ma davvero la geometria delle formazioni non lo interessava; uno dei
dischi più interessanti che di lui ricordo è
Couscous, un
Nato 1983 che lo vedeva vagheggiare una New Orleans trasportata in terra
di Francia a ottant'anni di distanza, alla testa di un'orchestra di
quattordici elementi. Nelle note di un altro album che consiglio,
The Joy Of Paranoia,
Lol confessava che la musica era per lui uno strumento per esprimere la
propria identità, in fondo per conoscersi. Per quello si concedeva a
tanti, amici o avventizi, musicisti di rango o imbucati alla ricerca di
una "foto musicale con"; c'era sempre da scoprire, sempre da imparare,
in un vortice di musica che andava da Juan Tizol a Handel, da Erik Satie
a Cole Porter, dai Damned a Besame Mucho. E mai dare troppa importanza a
quella che in fondo altro non era che vita, e il mestiere di una vita.
Nello splendido obituary scritto poche ore dopo la sua morte, David Toop
fa notare che solo Lol Coxill poteva intitolare un album con due
giganti come Steve Lacy e Evan Parker
Three Blokes, "tre tizi"; a tutto il
resto dell'umanità sarebbe venuto in mente qualcosa di più epico e
portentoso, Straight Horn Colossi o qualcosa del genere.
Fino a quando le forze lo hanno sostenuto, Coxill è stato un artista
impegnatissimo. Da giovane lavorava venti ore al giorno (e senza aiuto
di droghe, ci teneva a sottolineare) perchè erano sempre tante le cose
da fare e progettare, e tante le vite parallele che lo tentavano. Con
David G. Holland e Colin Wood (poi Mike Cooper) si riparò sotto il
cappello di Johnny Rondo, sempre con Cooper e Roger Turner scelse la
sigla Recedens, con Tony Coe e Steve Beresford fu uno dei Melody Four,
bagordando con ballabili e vecchie canzoni sentimentali che qualche
volta cantava oltre che cariare con improbabili arrangiamenti tra amore
e scherno -cercate i 10 pollici che la Chabacla pubblicò a metà anni
Ottanta) sono uno spasso. Quel gusto di muffa rètro affiora in altre
pagine senili, in My Chelsea,
nel lavoro collettivo di Au Bordel;
anche se il culmine era già stato toccato negli anni Settanta con
Murder In The Air,
vecchia commedia radiofonica degli anni Trenta riscoperta da Lol e David
Bedford e finita in un 12 pollici a 45 giri della Chiltern Sound. Coxill
interpreta sette ruoli diversi e provvede naturalmente alla colonna
sonora.
Di certo repertorio semiserio e candore buffonesco Lol quasi si scusava,
o forse era un modo di aggiungere un altro carico allo sberleffo:
"Sfortunatamente ho la tendenza a depotenziare la mia Elevata Aura
Artistica" con battute e senso dell'humor piuttosto infantili tra uno
scoppio e l'altro del mio tubetto sonoto", si dispiaceva. In realtà era
il suo bello, quel non prendersi sul serio, quel trovare un passaggio
segreto tra il molto saggio e il mondo del buffo, tra esoterismo e
clownerie. David Toop la pensa allo stesso modo, e a lui il finale: "Per
me, è questo che connota un improvvisatore: un musicista che rinuncia a
ogni comodità. che non smette mai di ridimensionare la propria estetica
e i propri tic, che rischia la stupidità e il fallimento e pu tuttavia
crea spazi di operatività in ogni situazione, fino al limite del
ridicolo. Tutti gli altri sono solo degli stilisti.
Riccardo Bertoncelli
da Musica Jazz
, numero 8, agosto 2012
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- Welfare State
(1975) Virgin c 1514 - vinile
1. The First Bit - 2. Egal O.K. - 3. Le Tombeau De Ravel - 4. Gubley's Creole Trombone - 5. Blossom Time - 6. Expedition To The Lair Of
The Terrifying Spider Boy... Who Fortunately Was Not At
Home - 7. An Awfully Romantic Duet
For Possibly Blackbird And Definitely Saxophone - 8. Tuba Gallicalis - 9. Egg Dance - 10. Mad Tom - 11. Mole Song - 12. Little German Band - 13. Bring Out Your Sleletons - 14. Lady Howard Calypso - 15. Parade - 16. Tribal Drumming From The
Nim Ram River Region - 17. Big German Band II - 18. Rag - 19. Ghosts - 20. Luke Jamboree - 21. Skipton March - 22. Arena - 23. Child Of Evening - 24. Anna Marie - 25. W.S. Samba - 26. Yet Another Egal O.K.
Musicians:
Lol Coxill, John Fox, Lou Glanfield, Phil Milton, Colin
Wood, Cathy Kiddle, Steve Gumbley, Penny Glanfield,
Warner Van Wely, Jane Durrant, Peter Kinddle, John
Chapman, Liz Lockhart, Sue Fox, Diana Davis, Boris
Howaerth
Produced by John Chapman and Lol Coxill
Cover photo by Roger Perry
Al di qua dell'impegno musicale
sta quello civile. Coxill è direttore del Welfare State, comune
artistica per vagabondi senza casa e utopisti a oltranza, che
allestisce spettacoli popolari con musichette paesane e che ben si
presta a stimolare il flusso incontrollato della sua fantasia. E' qui
che la vocazione al bozzettismo popolano ha modo di emergere senza
freni.
La colonna sonora della vita comunitaria, Welfare State (1975)
appunto, è un commovente collage di musica alternativa, gliardica e
sperimentale, frammentata in ventisei minuscoli episodi di genialità
bislacca: il ragtime di strada anni Trenta da grammofono gracchiante
di Edgal Ok, la marcia funebre barocca Le Tombeau De Ravel,
la musica da circo di Blossom Time, la danza popolaresca di Tuba
Gallica, con tanto di flauto e tamburello, la grottesca parodia
del minimalismo di Egg Dance, la sagra paesana con fischietti,
trombone e tamburi di Big German Band, l'assolo festoso di Luke
Jamboree, il mantra di Arena, gli assoli ubriachi di
cantanti di vicolo, gli inserti surreali gestiti da pochi strumenti in
preda a febbri esotiche, per finire con un colossale carnevale a ritmo
di samba.
Rispetto a Ear Of The Beholder si nota una maggior cura
compositiva ed esecutiva: l'ironia ha modo di spiegarsi con
un'attenzione più matura verso il dettaglio. (...)
Piero Scaruffi da
Storia del Rock (dal Glam al Punk 1974-1980) - 1990 ed. Arcana
-
Toverbal Sweet ...Plus
(1997) See For Miles seecd480 - cd
original sound recording made by 1972 Mushroom Records
original sound recording made by 1972 Mushroom Records
1. Five To Four
6.43 - 2. Clompen Stomp
'25 - 3. Spirit Of Maasluis
'04 - 4. Association
2.59 - 5. Or Alternatively Nine
3.18 - 6. One To Three
1.38 - 7. P.C. One
'21 - 8. Toverbal
2.22 - 9. Toverbal Sweet
12.04 - 10. Jasper And Out
4.58 - 11. The Un-Tempered Klavier And Heavy Friends
5.54 - 12. Toverbal Revisited
(Bonus Track) 19.41
Musicians:
Lol Coxill, Pierre Courbois, Jasper Van't Hof
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