Japan



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- Gentlemen Take Polaroids
- Tin Drum



Fascinoso idolo androgino e raffinato musicista tra avanguardia, pop e nuovo rock, David Sylvian (vero nome David Batt) ha cominciato la sua singolare carriera con questo complesso, fondato con il fratello Steve Jansen (batteria), Mick Karn (basso), Richard Barbieri (tastiere) e Rob Dean (chitarra) ben prima che esplodesse la vera new wave.

E' solo nel 1978, però, che il gruppo trova spazio e attenzione, anche se più come fenomeno di costume  che come originale progetto di musica; il look femmineo di Sylvian e il gusto disco dandy delle sue canzoni ne fanno una piccante stranezza nel mondo della dance. Dopo un paio di dischi in quella direzione (
Adolescent Sex, 1978, Obscure Alternatives, 1978), Sylvian rivela tutta la sua personalità e con Quiet Life svolta verso atmosfere sonore complesse e raffinate, immaginando un pop elegante ai confini con ambient, avanguardia e un certo jazz da camera, lontano dagli stereotipi della corrente New Romantic che si attarderà invece a proseguire il discorso dei primi Japan. Sarà quella l'originale strada battuta fino al precoce scioglimento del complesso (1982, dopo un concerto d'addio all'Hammersmith Odean immortalato si Oil On Canvas,1983) e anche oltre, negli anni '80 e '90, quando l'artista proseguirà la ricerca da solo o con occasionali compagni (Robert Fripp su tutti).
Degli altri membri, l'ottimo Mick Karn sarà session man di prestigio e darà vita ai Dali's Car, con Peter Murphy dei Bauhaus, mentre Barbieri e Jansen formeranno un duo che, come Dolphin Brothers o con il loro nome, pubblicherà diversi album a metà strada tra ambient, musica d'avanguardia e pop. Barbieri è oggi importante collaboratore di Steven Wilson nei Porcupine Tree, una delle migliori bande della scena britannica, con una interessante attualizzazione delle tematiche psichedeliche e prog anni '70.

Simone Arcagni da New Wave, ed. Giunti


- Gentlemen Take Polaroids
(1980) Virign oved 138 - vinile

1. Gentlemen Take Polaroid 7.06 - 2. Swing 6.25 - 3. Burning Bridge 5.20 - 4. My New Career 3.54 - 5. Methods Of Dance 6.53 - 6. Ain't That Peculiar 4.40 - 7. Nightporter 6.57 - 8. Taking Islands In Africa 5.15

Musicians:
David Sylvian, Steve Jansen, Richard Barbieri, Mick Karn

Produced by John Punter
Recorded at Air Studio and Townhouse Studios, London
Engineered by Nigel Walker, John Punter, Colin Airley and Steve Prestage

In una fase fluida di ricerca coincidente con l'incerta e torbida immobilità ove s'addensano aspirazioni consce e inconsce di un addodernamento esteriore, l'esotismo glaciale ed equilibrato di Japan denota noia delle consuetudini metafisiche, trapassando all'intima geografia armonica di un microcosmo senza asperità, pudico e solenne.
Adolescent Sex, Obscure Alternatives, prigioni spettrali e deteriori,, aspetti complessi di strutture spietate ed irrisolte, colme di esteriore sicura consapevolezza. Quiet Life, o delle trepidanti attese senza oggetto e senza previsioni... L'operazione si lacera in elegie innaturali, il "make-up" reale di David Sylvian e Steve Jansen, nella loro interezza, nei loro complessi rapporti con tutto quanto esula dalla sicurezza che produce tranquillità e indifferenza. A cui ora si aggiunge, come un senso di privata desolazione, l'emolliente prova di Gentlemen Take Polaroids, osmosi liquida del modello Roxy Music pre-atomico.
Immagini. Assiomi impalpabili in un baluginare vellutato. Classicità cristallizzate, disegni di trasparenza su filigrane imperscrutabili.
Swing. Speranza in un ingenuo dissenso da ostentare con noncurante aspirazione al dissiparsi degli intelletti. Methods Of Dance. Spasimo calibratore di filettature ornamentali. L'ansia dell'insoddisfazione ci carica di segni positivi che ne annientano il verbo della metamorfosi. Ain't That Peculiar. Dilatazione di fenomeni dinamici e membranosi. Dopo le parvenze stolte del quotidiano e del presente, il futuro "zero" in cui l'individuo sarà in seno al magma del rifugio gaudente. Tenebrosa e sognante, una sensualità austera a suggello di un'appartenenza notturna, marginale... Nightporter... Se la tematica può parere scontrata, gli strumenti sono più duttili, simili a gisci vuoti su una distesa di sabbia lunare. Taking Islands In Africa. Segna alfine la periodica diminuzione dell'attività neuro-frenetica. Autoritratto?
Maurizio Bianchi da Rockerilla n° 10 gennaio 1981

- Tin Drum
(1981) Virign oved 158 - vinile

1. The Art Of Parties 4.09 - 2. Talking Drum 3.34 - 3. Ghiosts 4.33 - 4. Canton 5.30 - 5. Still Life In Mobile Homes 5.32 - 6. Visions Of China 3.37 - 7. Sons Of Pioneers 7.07 - 8. Cantoneese Boy 3.44

Musicians:
David Sylvian, Steve Jansen, Richard Barbieri, Mick Karn, Simon House, Yuka Fuji

Produced by Steve Nye and Japan
Engineered by Steve Nye
Cover photo by Fin Costello

David Sylvian mangia riso con le bacchette mentre il presidente Mao lo guarda da un quadro appeso alla parete. I riferimenti alla Cina sono chiari fin dalla copertina ma vengono resi ancora più evidenti da canzoni come Visions of China o Cantonese Boy; quello dei Japan è sempre un Oriente esotico e misterioso, e un orizzonte ideale di calma interiore, misura, nitore espressivo. Sylvian dichiara: <<Mi interessano forme pure ottenute con economia di risorse, così da stabilire una più diretta comunicazione fra chi compone e chi fruisce dell'opera>>.
Il disco sancisce purtroppo il dissidio fra il leader Sylvian e il suo alter ego Mick Karn; ma pure in una simile situazione di conflitto vengono brani memorabili come Art Of Parties e Ghosts, proposti con successo anche come singoli.
Simone Arcagni da New Wave, ed. Giunti