Mick Karn
(1958 - 2011)




album in pagina:


- Dreams Of Reason Produce
  Monsters
- Bestial Cluster
- The Tooth Mother
- Liquid Glass


collabora in:

- Your Sleekest Engine
  (Gebre Peak)

- Castalia
   (Mark Isham)

- Ism
- Beginning To Melt

  (Steve Jansen)


- Tin Drum
- Oil On Canvas
- Adolescent Sex
- Obscure Alternative
- Quiet Life
- Gentlemen Take Polaroid

  (Japan)

- Night Song
  (Nusrat Fateh Alì Khan)

- Rain Tree Crow
  (David Sylvian)

- Polytown
  (David Torn)


- Rice Music
  (Masami Tsuchiya)



Per cominciare un breve focus sulla portata dell'innovatore; nè le intuizioni ritmiche della wave americana, nè tanto meno il piglio secco del del p-punk, nè infine l'ampio patrimonio di suggestioni etno-evolute che di lì a poco avrebbero furoreggiato in Europa, sarebbero mai entrate a contatto con il pop elettronico inglese, se non fosse stato per questo schivo scultore del suono dai natali ciprioti. La rivoluzione è da fissare all'altezza di due immensi lasciti come Gentlem Take Polaroid e Tin Drum; nel laboratorio di stile sotteso ai due capolavori è sicuro che Mick Karn abbia giocato un ruolo fondamentale. Innanzitutto nell'aver declinato all'interno di un contesto pop la complessa e jazzistica grammatica del fretless bass. Poi nell'avervi introdotto una sensibilità rigorosamente modale, o comunque impermeabile a una concezione eurocolta dell'armonia. Ancora nell'aver conferito al basso un ruolo ben al di là dei clichè della pop song anno ottanta e di avergli dato, in quell'ambito, una dignità, per così dire, solistica e canora. Infine nell'aver reperito insieme a Sylvian una nuova prassi compositiva, consistente nel far nascere la canzone da una serie di intuizioni ritmiche sapientemente incastonate fra loro e da un impianto armonico del tutto anticonvenzionale.

Ove si provasse a scandagliare il corredo genetico di tale complesso di istnze innovativa, ancora si sarebbe a cospetto di elementi spiazzanti.Parlando di fretless infatti non è dato accantonare la genialità fondativa di un Jaco Pastorius (meno gioco fa invece in questo caso la sperimentazione condotta sullo strumento dall'altro archetipo Bill Wyman): lo stile di Karn deve sicuramente tante cose ad un'analisi meticolosa e istintiva del vocabolario costruito dal grande cortigiano di Davis sul suo fender improvvisamente mutilo dei tasti. Ma qui il viatico di sperimentazione segue tracce tutto sommato peculiari ed è innanzitutto da ricercarsi nelle competenze di Karn come autodidatta degli strumenti ad ancia. A ben vedere infatti, segnatamente fiatistico è l'approcio di Karn alla sua (non) tecnica bassistica, sia nella concezione del fraseggio, sia nell'uso del contrappunto ritmico: vi giocano un ruolo un grande amore per la musica nera, quanto l'apprendistato adolescenziale nella London Schools Symphony Orchestra, come autodidatta di fagotto, capace di farsi scritturare dopo ever imparato tutte le parti ad orecchio. Prendiamo
The Art Of Parties: l'effetto funky è costruito a partire dal riff doppiato di chitarra e sax, con il quale il basso inizialmente nella strofa interagisce su scala pentatonica col secondo grado diminuito, per poi aprire su fraseggi blues in corrispondenza dell'inciso. My New Carrer articola il medesimo binomio su meccanismi differenti: dapprima il basso espone una linea melodica sostanzialmente atonale, incrociando il cantato, poi lo stesso gioco viene ripetuto dal sax; nel ritornello invece il giro di basso segue più naturalmente il gioco di cassa e rullante, Ma facendo fiorire fraseggi fiatistici su tutti i tempi deboli, in modo tale che all'ingresso del solo di Simon House la stessa struttura possa essere ripetuta, ma in funzione dialogica con la linea melodica del violino. In The Other Side Of Life la composizione atonale e fiatistica si alterna a influenze classicheggianti: quando il basso sottolinea l'impianto armonico di base, si pone come la linea fondamentale di un quartetto d'archi; quando invece interagisce con la traccia del cantato, può seguirla pedissequamente, o assumere il ruolo di contrappunto fiatistico, secondo una successione di figurazioni che viene questa volta ripresa dall'oboe (anch'esso suonato da Karn). Il timbro è poi qualcosa di particolare: Mick suona quasi esclusivamente con l'indice e il medio della mano sinistra, facendo scorrere la sola punta delle dita, mentre indice, medio e pollice della destra vengono usati quasi percussivamente, con gesto molto fisico (ne sono fulgidi esempi lo straniamento in 7/8 di Sons Of Pioneers, o il basso continuato di Life Without Building).

Il suo Wal ha così il potente vibrato e l'intonazione perfetta che stupirono signore di ferro come Kate Bush e Joan Armatrading, che diedero inedite inflessioni all'algida vocalità di Gary Numan, orientandola, nello splendido "Dance", sui registri gravi e su una consapevole impostazione atonale e che sono altresì, più di ogni altra influenza, alla base della svolta baritonale di Sylvian. Ma ancora più stimolante diventa l'analisi ove si consideri l'approcio del musicista con le tonalità: influenzato dai modi mediorentali (come noto, Cipro è un singolare crocevia culturale) e muovendo da un appprocio del tutto istintivo e non accademico, Karn usa, ad orecchio, scle con settima maggiore e minore insieme, o con nona e nona bemolle insieme, o ancora scale che comprendano tutti e quattro i voicing, nè manca un ampio ricorso ai cromatismi e ai gradi del modo lidio (accordo sul quarto grado semidiminuito invece che maggiore, accordo sul settimo minore invece che diminuito, accordo sul secondo grado maggiore invece che minore).

Lo spiazzamento che ne deriva è più di tutto la cifra portante su cui convergono sia l'intento funky-soul, che il melodismo di estrazione classica. Il tutto all'insegna di una completa libertà espressiva : <<Ho raggiunto un punto di confidenza, dove nn mi preoccupo più se una nota sia giusta, nel senso che possa essere riferita a una struttura armonica definita e legittima. Anzi mi diverto a mandare gli altri musicisti in confusione. Mi fido esclusivamente del mio orecchio. Se un certo accordo mi suona bene lo tengo così come è". Qui lo stile si chiama modalità.

Piergiorgio Pardo da Blow Up n° 139
dicembre 2009



- Dreams Of Reason Produce Monster
(1986) Virgin v 2389 - vinile

1. First Impression - 2. Language Of Ritual - 3. Buoy - 4. Land - 5. The Three Fates - 6. When Love Walks In - 7. Dreams Of Reason - 8. Answer

Musicians:
Mick Karn,
David Sylvian, Steve Jansen, Eric Willan, Paul Jones

Produced by Mick Karn and Steve Jansen
Recorded at Square One, London on April/May 1986
Engineering by Femi Ilya
Cover photo by Richard Hanghton

- Bestial Cluster

(1992) CMP cd 1002

1. Bestial Cluster 4.11 - 2. Back In The Beginning 5.10 - 3. Beard In The Letterbox 7.06 - 4. The Drowning Dream  5.07 - 5. The Sad Velvet Breath Of Summer And Winter 5.47 - 6. Saday, Maday 6.28 - 7. Liver And Lungs 5.40 - 8. Bones Of Mud 5.36

Musicians:
Mick Karn,
 Steve Jansen, David Torn, Richard Barbieri, David Liebman, Joachim Kuhn, Glen Velez, Steve Gorn, Ed Mann

Produced by Mick Karn and Steve Jansen
Recorded at Square One, London on April/May 1986
Engineering by Femi Ilya
Cover photo by Richard Hanghton

- The Tooth Mother
(1995) CMP 1008 - cd

1. Thundergirl Mutation 7.06 - 2. Plaster The Magic Tongue 5.56 - 3. Lodge Of Skins 5.29 - 4. Gossip's Cup 6.21 - 5. Feta Funk 5.42 - 6. The Tooth Mother 5.37 - 7. Little-Less Hope 6.47 - 8. There Was Not Anything But Nothing 5.18

Musicians:
Mick Karn,
Steve Jansen, David Torn, Gavin Harrison, Natacha Atlas, Steven Wilson, Jakko Jakszyk, Gary Bernacle, Richard Barbieri, Sabine Van Baaren, Christina Lux, Sureka Kothari

Produced by Mick Karn
Recorded at Basament Studio, Watford and Silesias Studio, Hertfordshire on November 1994
Engineering by Bruce Calder and Mick Karn
Cover by Stylorouge

- Liquid Glass

(1998) Medium mp8 cd

1. Traveller's Diary - 2. Seafall - 3. Primitive Water - 4. A Boy With Wings - 5. Dialogue I II III - 6. Stereoscope - 7. Lunette - 8. Sail And Wind

Musicians:
Mick Karn,Yoshihiro Hanno, Mitsuru Watanabe, Kesei Yamamoto

Produced by Mick Karn and Yoshimito Hanno
Recorded at Fukuda Studio, Osaka, Japan
Engineering by Yoshihiro Hanno and Yoshikaru Madokoro
Cover by Ariaki Tsujimoto