Michael Mantler
album
in pagina
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Silence
collabora
in:
- Dinner Music
- Heavy Heart
(Carla Bley)
- Liberation Music Orchestra
(Charlie Haden)
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- Silence
(1976) Watt 2313 105 - vinile
1. I Walk With My Girl 9.41 - 2. I Watch The Clouds 9.23 - 3. It Is Curiously Hot 4.42 - 4. When I Run 2.04 - 5. Something I See People 4.10 - 6. Around Me Sits The Night 4.15 - 7. She Was Looking Down 3.24 - 8. For Istance 2.55 - 9. A Long Way 1.15 - 10. After My Work Each Day 2.44 - 11. On Good Evenings 7.10
Musicians:
Michael Mantler, Carla Bley, Kevin Coyne, Chris Spedding, Ron
McClure, Clare Maher, Robert Wyatt
Produced by Carla Bley
Recorded at Grog Kill Studio, Willow, N.Y., Manor Mobile
at Delfina's Studio Farm, Little Bedwin, Wiltshare,
England, Virgin Mobile at The Gong Farm, Oxfordshine,
England
Engineering by Michael Mantler
Silence recupera
un'altra grande voce del rock, quella angelica e
disperata di Robert Wyatt, che in questa fase non mancherà
di presenziare a molte fra le più belle incisioni del
musicista austriaco, a cominciare da Helpless
Child.
Le parole di Silence
sono di Harold Pinter, ed il lavoro si sviluppa come una
tessitura narrata e cantata di eventi, o meglio, di non-interventi:
anche Carla Bley interviene vocalmente, ma davvero
impressionante è la prova di una delle migliori voci
della stagione d'oro dell'art rock, quella di Kevin Coyne.
Infermiere psichiatrico nella vita quotidiana, cantore
oscuro e tellurico nelle notti del club.
Il passo faticoso, volutamente incespicante della
partitura è enfatizzato dai timbri metallici della
chitarra di Chris Spedding, altra scelta sorprendente di
Mantler: o forse non c'è da provare meraviglia, per
questi organici. E' una conseguenza diretta della volontà
di superare i limiti estetizzanti della vocalità jazz
bianca e impostata, un tributo indiretto all'album che
fece riconsiderare il rock a molti jazzisti, Sgt.
Pepper dei Beatles.
D'altra parte è Mantler stesso a dichiarare: "Davvero
non mi piacciono i cantati jazz. Mi piacciono le qualità
più istintive delle voci pop e rock, ma bisogna avere la
fortuna di scovare cantanti che sappiano davvero cantare,
che siano musicisti veri".
Guido
Festinese da Worl Music n° 44 settembre 2000
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