Neil Young
album
in pagina
-
Harvest
- On
The Beach
- Zuma
- Tonight's
The Night
- World
On A String
-
Silver And Gold
collabora
in:
- The Last Waltz
(The Band)
- Last Time Around
(Buffalo Springfield)
- If I Could Only Remember My Name
(David Crosby)
- Dejà Vù
- Four Way Streets
(C.S.N & Y.)
- Hejira
(Joni Mitchell)
Uno dei più celebri
cantautori nordamericani, Neil Young, originario di Toronto e figlio di
un noto giornalista sportivo, si trasferisce a Winnipegcon la madre dopo
che questa si è separata dal marito.
Il giovane Neil suona in numerosi complessini scolastici prima di far
ritorno a Toronto come folksinger e lì conosce Stphen Stills, Richie
Furay e Joni Mitchell (che, secondo la leggenda, gli dedica
Circle Game
dopo aver ascoltato la sua Sugar
Mountain).
Intorno al 1963-64 forma il suo primo gruppo elettrico, gli Squires.
Viene poi l'esperienza con i Mynah Birds, con Bruce Palmer e Rick James.
Il gruppo registra alcuni provini per la Tamla Motown di Detroit ma
l'album progettato non vedrà mai la luce.
All'inizio del 1966 Young e Palmer si trasferiscono a Los Angeles (su un
carro funebre, per mancanza di altri mezzi) dove incontrano nuovamente
Stills e Furay. Insieme formano, nel marzo di quell'anno, i Buffalo
Springfield. Con quel complesso Young esprime il proprio notevole
talento compositivo, scrivendo alcuni brani fra i più belli del gruppo e
dell'intero movimento folk-rock: I Am A
Child,
Mr. Soul,
Broken Arrow,
On The Way Home,
Expecting To Fly.
Dissidi interni al complesso lo portano comunque ad abbandonare la band
prima dello scioglimento ufficiale. E' il novembre 1968 e Young inizia
la carriera solistica.
Con Elliot Roberts, il manager di Joni Mitchell, e la collaborazione
musicale di Jack Nitzsche esce Neil
Young, album ancora acerbo, ricco però
di brani fortunati come The Loner
o la lunga ballata Last Trip To Tulsa.
Durante la lavorazione dell'opera Young incontra un giovane gruppo
californiano, i Rockets, che ribatezza Crazy Horse e sceglie come
backing band. Sarà una collaborazione felice, che durerà nel tempo,
Everybody Know This Is Nowhere
segna l'esordio dell'artista con il complesso ecomprende alcuni classici
del suo repertorio: Cowgirl In The Sand,
Down By The River
e Cinnamon Girl.
Il successo è grande e Young diventa un personaggio richiesto nel
circuito folk-rock della West Coast. Nel 1970, sull'onda della fama, si
uniscea Crosby, Stills & Nash nel più famoso supergruppo californiano.
Non rinuncia però alla carriera solistica:
After The Gold Rush, con una
formazione estesa dei Crazy Horse che comprende il giovane chitarrista
Nils Lofgren, Greg Reeves e Steve Stills, è forse il suo album migliore,
con la suggestiva voce malinconica, i testi trasognati, l'abile
conbinazione di folk, country e rock. Young si accosta poi al nuovo
decennio con qualche problema di origine artistica.
la militanza nel supergruppo Crosby, Stills, Nash & Young si è fatta
problematica per i continui scontri di personalità dei quattro leader e
l'organico dei Crazy Horse è decimato dall'abbandono di Lofgren (tornato
con i Grin) e di Danny Whitten (in preda a gravi problemi di droga).
Così il canadese lascia Crosby e compagni nella primaveradel 1971 e
allestisce una nuova backing band, gli Stray Gators (Ben Keith, Jack
Nitzsche, Tim Drummond, Ken Buttrey), con la quale si reca in studio per
registrare Harvest.
L'album finirà per essere il disco più venduto dell'artista e
probabilmente di tutto il filone folk-rock.
Heart Of Gold
è al primo posto in classifica e grande successo ottengono
Old Man,
Out On The Weekend
e Alabama.
alla fine del 1972, il musicista pubblica
Journey Through The Past, colonna
sonora di non troppo successo di un film semi-biografico sulla
propria carriera. L'anno successivo Young è in tour con una nuova
versione degli Stray Gators e brani tratti da quelle date vengono
raccolti su Time Fades Away.
Entrambi i dischi ricevono timidi consensi da un pubblico ancora alla
ricerca di qualcosa che si accosti al successo di
Harvest. Tra
la fine del 1973 e l'inizio del 1974 Young partecipa a un effimero
tentativo di ricostruire la società Crosby, Stills, Nash & Young e
quindi riforma i Crazy Horse: la nuova edizione vede impegnati Ralph
Molina, Billy Talbot, Nils Lofgren e Ben Keith, che partecipano alle
registrazioni di Tonight's The Night.
Il disco è amaramente influenzato, nelle sue atmosfere cupe, dalle morti
per droga di Whitten e del roadie Bruce Berry. La pubblicazione
dell'album verrà tuttavia ritardata al 1975 e sarà preceduta da
On The Beach,
disco che lascia affiorare un maggior ottimismo grazie ad alcune
indovinate ballate, un po' surreali e stralunate, che fanno intuire un
certo recupero della vecchia vena compositiva (Vampire
Blues,
Ambulance Blues,
See The Sky About The Rain),
mentre Walk On
segna il rientro in classifica dopo oltre due anni.
Con il nuovo chitarrista dei Crazy Horse, Frank Sampedro, Young realizza
Zuma,
confermando il ritorno alle armonie e alle strutture compositive che lo
avevano reso famoso anni prima. Il disco frutta un buon successo con la
lunga ballata Cortez The Killer
e con Through My Sails
(quest'ultimo brano vede la partecipazione del trio Crosby, Stills &
Nash).
La serie dei recuperi nostalgici si esaurisce l'anno dopo con la
Stlls-Young Band, titolare del discreto
Long May You Run. La collaborazione con
Stills è però di brevissima durata, per i soliti problemi di convivenza
artistica.
La lavorazione del triplo album celebrativo
Decade viene
ancora ritardata e la sua pubblicazione verrà preceduta da
American Stars'N' Bars,
ancora con i Crazy Horse, in versione estesa per il contributo di Linda
Rostadt, Nicolette Larson e Ben Keith. Il disco frutta il buon successo
di Like A Hurricane.
Nell'estate del 1977 Young si esibisce in incognito a Santa Cruz,
California, al fianco di alcuni membri dei Moby Grape (quel gruppo
estemporaneo viene pubblicizzato come The Ducks). L'idea non ha seguito
perchè la voce si sparge e i piccoli locali dove gli show erano previsti
si affollano fino all'inverosimile. L'anno successivo Young organizza un
colossale tour in promozione di Comes A
Time e di
Crazy Moon, ultimo lavoro dei Crazy
Horse. L'artista si esibisce accompagnato dal gruppo e da solo,
riproponendo molti dei vecchi successi.
In Comes A Time, forse il suo lavoro
più accessibile e indovinato da Harvest, compare un affollato cast di
musicisti. Quel tour registrato in audio e video costituisce lo spunto
per il film Rust Never Sleeps, registrato al Cow Palace di San
Francisco, e per il doppio Live Rust.Tra
i due si inserisce Rust Never Sleeps (nulla a che fare con il film), con
la ballata Out Of The Blue,
dedicata a Johnny Rotten dei Sex Pistols, e il brano
Powderfinger,
anni prima offerto senza successo ai Lynyrd Skynyrd. Nel 1980 le
elezioni presidenziali danno lo spunto per la pubblicazione di
Hawks & Doves,
sorta di enigmatico messaggio sullo "Stato dell'Unione", composto da
ballate acustiche e brani di sapore country.
Negli anni '80 Neil Young festaeggia i vent'anni di carriera,
dimostrandosi straordinariamente vitale anche se non tutte le sue
imprese sono gradite ai fans, spesso sconcertati da tanto ecletismo. Tra
il 1981 e il 1985, infatti il cantautore canadese incide quattro album
in quattro stili diversi, cominciando con il rock duro di
Re.Ac.Tor, per
passare all'elettronica spinta di Trans,
al rockabilly nostalgico di Everybody's
Rockin' e al country di
Old Ways.
Particolarmente sorprendente risulta
Trans, in cui Young canta la nuova
società elettronica e l'età dei computer ricorrendo al vocoder, uno
strumento che filtra voce con effetti robotici, accompagnato da
un'inedita edizione dei Crazy Horse (Nils Lofgren, Bruce Palmer, Ralph
Molina, Frank Sampedro, Joe Lala, Billy Talbot, Ben Keith). In
repertorio anche una versione quasi Kraftwerk di
Mr. Soul, il
vecchio hit dei Buffalo Spingfield.
Coerentemente con quella scelta, Young intraprende il tour successivo
solo in scena con chitarra e vocoder, davanti a una scenografia di
immagini computerizzate. Il disco migliore dei primi anni '80 è comunque
Old Ways,
registrato a Nashville con l'aiuto di Waylon Jennings, Willie Nelson,
Spooner Oldham, con un'orchestra d'archi e chitarre steel: è un'opera di
american music degna del palcoscenico del Grand Ole Opry, con repertorio
di ballate e un classico strappalacrime come
The Wayward Wind.
Dopo un fugace contributo a USA For
Africa (Young canta nel coro dei
Northen Lights, al fianco dei migliori nomi canadesi), nella seconda
metà del decennio l'artista trova il suo disco più ispirato con
Life, che
riecheggia a oltre dieci anni di distanza un classico come
Zuma e
presenta pezzi memorabili come Inca
Queen, con il contributo dei Crazy
Horse. Il successo del disco, ben accolto da pubblico e critica,
consente a Young di preparare in serenità la mossa successiva,
l'esperimento blues di This Note's For
You, con chitarre soul e arrangiamenti
di fiati che una volta ancora non rientrano nella tradizione
dell'autore.
Ottimo sigillo a un decennio tanto movimentato è il ritorno di Crosby,
Stills, Nash & Young, che alla fine del 1988 rilanciano il mito del più
classico "West Coast sound" con un disco onesto e riuscito,
American Dream.
Dopo essersi opposto per anni all'idea di una reunion, il canadese è il
principale artefice dell'operazione. Sua la mano in alcuni pezzi
memorabili (American Dream,
Feel For Love),
registrati al Brooklyn Arrow Ranch, negli studi privati di Young.
La buona vena del periodo è ribadita alla fine del 1989 da
Freedom, con
splendide ballate e una curiosa citazione di
On Broadway.
Non va poi dimenticata l'attività sociale dell'artista, fondatore con la
moglie Peggie della Young Bridge School, che da anni si dedica allo
studio delle malformazioni cerebrali (Young ha due figli cerebrolesi).
Proprio in onore di questo centro, nel 1989 alcuni artisti americani
intitolano The Bridge,
un album con alcune versioni di celebri pezzi del canadese. La rinascita
artistica di Young sul finire degli anni '80 trova un ulteriore impulso
nel successivo decennio. Ragged Glory,
in cui si conta la rinnovata partnership con i Crazy Horse, è un colpo
da maestro che lo impone alle nuove generazioni con una serie di brani (Mansion
On The Hill,
Love To Burn,
Love And Only Love)
dai tratti metallici, come forse mai in passato. A ribadire questa
scelta arriva poi un tour dove il musicista canadese vuole come opening
act alcuni esponenti dell'alternative rock statunitense, primi fra tutti
i Sonic Youth. Il risultato di quella serie di concerti è colto in
Weld e
Arc: il primo
propone alcuni classici (compresa una cover di Bob Dylan,
Blowin' In The Wind)
in versione spasmodicamente elettrica, mentre il secondo è un
concentrato di noise tratto dalle improssisazioni effettuate sul palco.
Dopo tali fatiche, Young ritorna sui propri passi e decide di celebrare
i vent'anni di Harvest
con la pubblicazione di Harvest Moon,
che già nel titolo rimanda al suo album più celebre e dove come backing
band ci sono gli Stray Gators (oltre a ospiti come James Taylor e Linda
Ronstadt). La scelta acustica è poi riconfermata da
Unplugged,
registrato all'omonima trasmissione di MTV, in cui l'artista stravolge
alcune canzoni del suo repertorio come
Like A Hurricane, proposta in una
sconcertante versione al pump organ, e
Transformer Man, che da brano techno
pop diviene una ballata bluesy. Al disco fa seguito una lunga e
controversa tournèe in cui Young è accompagnato da Booker T. & MG's,
longevi alfieri del Menphis Sound. Il ritrovato equilibrio musicale è
quindi espresso al meglio nella partecipazione alla colonna sonora di
Philadelphia, per conto del regista Jonathan Demme (la
Philadelphia
di Young si aggiudica anche una nomination all'Oscar per la migliore
canzone), poi in Sleeps With Angels,
celebrato dalla critica come uno dei suoi album più riusciti. Ancora
accompagnato dai Crazy Horse, il musicista prende spunto dalla morte di
Kurt Cobain (cui è dedicato il brano guida) per tracciare un'opera dai
toni oscuri e composta prevalentemente da ballate drammatiche (Change
Your Mind,
Prime Of Life,
My Heart,
A Dream That Can Last).
Nel 1995 ha luogo la tanto attesa collaborazione con i Pearl Jam, con
cui Young ha più volte suonato dal vivo (compresa una celebre esecuzione
di Rockin' In The Free World
nel settembre 1993 agli MTV Video Music Award).
Mirror Ball dà
il via a un lungo tour mondiale all'insegna del tutto esaurito.
All'inizio del 1996 esce la colonna sonora di
Dead Man,
commissionata dal regista Jim Jarmush (poi dietro le telecamere
dell'omonimo documentario legato a Year Of The Horse) per il suo film
Dead Man, che vede Young impegnato in una lunga disgressione chitarrista
registrata in presa diretta davanti ai fotogrammi della pellicola.
Il vero nuovo disco però è però Broken Arrow, ennesima opera con i Crazy
Horse, con i quali parte per una lunga serie di date da cui è tratto
Year Of The Horse,
live album piuttosto svolgiato, dove peraltro sono presenti brani poco
sfruttati del suo catalogo. Sempre nel 1997, Young rifiuta di esibirsi
con loro alla cerimonia di consacrazione alla Rock and Roll Hall of
Fame, occasione in cui rinuncia anche ad essere premiato come membro dei
Buffalo Springfield.
Sempre al lavoro per un agognato cofanetto di inediti, nel 1999 Young si
unisce nuovamente a Crosby, Stills e Nash per un nuovo album e un tour.
Nel 2000 torna con un nuovo album di studio,
Silver & Gold, decisamente più intenso
e riflessivo rispetto alle sue opere più recenti. Il flagore delle
chitarre, però, torna in primo piano già nel successivo live
Road Rocl Vol. 1,
in cui spiccano una chilometrica versione di
Cowgirl In The Sand
e il duetto con Chrissie Hynde in All
Along The Waatchtower. Meno ispirato
Are You Passionate?,
realizzato nuovamente con l'apporto di Booker T & MG's.
Il 2003, invece, è l'anno di Greendale,
progetto ad ampio respiro che frutta un discreto album con i Crazy Horse
(ma senza Sampedro) e un film diretto dallo stesso Young con lo
pseudonimo di Bernard Shakey. Il 2005 è invece scandito dall'uscita di
un lavoro dalle sonorità più acustiche e vicine al country,
Prairie Wind,
durante la cui realizzazione Young era stato colpito da un aneurisma
cerebrale. Il concerto di presentazione del disco, a Nashville, viene
immortalato da Jonathan Demme nel film Neil Young: Heart Of Gold.
Living With War,
dell'anno successivo, è un disco dai contenuti fortemente politici,
scritto e registrato nel giro di poche settimane sull'onda del
malcontento per la politica interna ed estesa di George W. Bush (pochi
mesi dopo ne uscirà una versione remixata e ridotta all'osso dal punto
di vista sonoro, intitolata Living The
War: The Beginning). Per promuoverlo
Young si riunisce in concerto con Crosby, Stills e Nash, e da quello che
viene ribatezzato Freedom Of Speech Tour '06 verranno tratti un disco
dal vivo (Dejà Vù Live)
e un film, C.S.N. & Y.: Dejà Vù, diretto dallo stesso Young. Nello
stesso anno l'artista dà inizio a una lungamente annunciata operazione
di riordino dei propri archivi, pubblicando il notevole
Live At The Fillmore East March 6 & 7, 1970,
che lo vede protagonista insieme ai Crazy Horse, seguito un anno più
tardi da Live At Massey Hall 1971,
registrazione di un concerto acustico in solitaria che, nelle intenzioni
di Young avrebbe dovuto essere pubblicato subito fra
After The Gold Rush
e Harvest.
E, in un certo senso, è almeno in parte un'operazione di recupero
archivistico anche Chrome Dreams II,
così intitolato in omaggio a Chrome
Dreams, "mitico" album inedito che
avrebbe dovuto essere pubblicato nel 1977, e contenente brani sia nuovi
che risalenti agli anni '80 (tra cui
Ordinary People, lunga cavalcata di
diciotto minuti pensata in origine per
This Note's For You).
Il 2008 vede quindi l'uscita di Sugar
Mountain: Live At Canterbury House 1968,
la registrazione di un concerto tenutosi pochi giorni prima della
pubblicazione del suo primo disco da solista. Sempre attivo anche in
settori extra-musicali, Young decide di rielaborare una delle sue
automobili, una Lincolin Continental del 1959, rendendola alimentata
esclusivamente da energie alternative; da questa esperienza nasce il
ruvido Fork In The Road,
interamente a tema automobilistico. Pochi mesi più tardi esce il tanto
atteso Archives Vol. 1,
monumentale cofanetto uscito in formato cd, dvd e blue-ray che, lungo
nove dischi, documenta e sviscera la produzione di Young nel periodo
compreso tra il 1963 e il 1972 attraverso rarità, brani in versione
alternativa, esibizioni live (tra cui quelle al Fillmore East e alla
Massey Hall già uscite separatamente) e outtakes. La versione in dvd
contiene anche il film Journey Through The Past, quella in blue-ray una
sezione informativa costantemente aggiornabile via Internet. Tra le
chicche al suo interno anche le sue prime registrazioni con gli Squires.
da Enciclopedia del Rock
ed. Arcana
|
- Harvest
(1972) Reprise k 44131 - vinile
1. Out Of The Weekend 4.35 - 2. Havest 3.03 - 3. A Man Needs A Maid 4.00 - 4. Heart Of Gold 3.05 - 5. Are You Ready For The
Country 3.21
- 6. Old
Man 3.22 -
7. There's
A World 3.00
- 8. Alabama
4.02 - 9. The Neddle And The Damage
Done 2.00
- 10.
Words 6.42
Musicians:
Neil Young, Stephen Stills, David Crosby, Ben Keith, Kenny Buttrey,
Tim Drummond, Jack Nitzsche, John Harris, Graham Nash
Produced by Neil Young, Elliot Mazer, Jack Nitzsche and
Henry Lewy
Recorded at Quadrifonick Sound Studios, Nashville
Cover Tom Wilkes
Il primo periodo di Young
culmina con Harvest (1972), l'album che lo consacra fra le
stelle del rock, e che, pur senza ripetere l'exploit di Last Trip
To Tulsa, contiene diversi brani classici immortali del filone
melodico (Out On The Weekend, Harvest, Old Man, Heart
Of Gold), ballate country tenere e tristi con strumentazione
povera e ritmica marcata, accompagnate da note malinconiche di
armonica e da languidi lamenti di slide, motivi orecchiabili cantati
in un caratteristico tono anemico che finisce invece per accentuarne
l'epica commovente, e qualche sofferta ballata pianistica (A Man
Needs A Maid).
E' il suo album più fedele a Nashville, ma è anche la sintesi dei
dischi precedenti: la mitologia decadente dell'esordio, il nervoso
pessimismo del secondo album, e il pacato folk-rock del terzo trovano
un maturo punto di equilibrio. Ci sono anche un brano polemico contro
il razzismo dei sudisti (Alabama) che, proseguendo nel solco di
Souther Man, solleverà polemiche, e il suo primo sermone
contro la droga (The Neddle And The Damage Done).
Seguì un periodo di crisi, tragicamente segnato dalla morte di due
amici, durante il quale la sua personalità subì una profonda
trasformazione. Il pessimismo che prima era stato un capriccio
adolescenziale divenne una tetra filosofia di vita e tolse brio ed
entusiasmo al musicista. Il precoce invecchiamento spirituale si
tradusse in temi sempre più realisti trattati con spietata
trasparenza. Come conseguenza, questo periodo fu anche contrassegnato
da una certa confusione discografica. (...)
Piero Scaruffi
da Storia del Rock (dal Glam al Punk 1974-1980) - 1990 ed. Arcana
- On The Beach
(1974) Reprise k 5414 - vinile
1. Walk On 2.40 - 2. See The Sky About The Rain 5.03 - 3. Revolution Blues 4.02 - 4. For The Turnstiles 3.13 - 5. Vampire Blues 4.11 - 6. On The Beach 7.04 - 7. Motion Pictures 4.20 - 8. Ambulance Blues 8.57
Musicians:
Neil Young, Ben Keith, Billy Talbot, Ralph Molina, Tim
Drummond, Levon Helm, Joe Yankee, David
Crosby,
Rick Danko, George Whistel, Graham Nash, Rusty Kershaw
Produced by Neil Young
Recorded at Sunset Sound, Los Angeles
Cover photo by Bob Seidemann
On The Beach,
risentito oggi, è un disco di grande bellezza, intenso,
triste, profondo. Young lo ha inciso con pochi musicisti
ed il suono è semplice e diretto.
L'album contiene almeno quattro canzoni straordinarie. Il
rock diretto e pulsante di Walk On,
la splendida ballata notturna Ambulance
Blues, la cui bellezza è ingigantita
dall'uso del violino di Rusty Kershaw e della fisarmonica
di Neil, la struggente ballata desertica On
The Beach, segnata dalla batteria di
Ralph Molina e dal piano di Graham Nash.
Ed ancora Revolution Blues,
con Rick Danko e Levon Helm, la dolce Motion
Pictures e la
selvaggia interiorità di Vampire Blues.
Il termine blues appare molto in questo album, a conferma
dello struggimento dell'artista, della sua visuale
critica nei confronti della società, della sua
solitudine nei confronti dei colleghi. Un disco che, a
quasi trent'anni di distanza, mostra l'enorme talento del
canadese.
On the Beach è un
capolavoro dimenticato che va riscoperto assolutamente.
Paolo
Carù da
Buscadero n° 248 luglio/agosto 2003
- Zuma
(1975) Reprise R 54057 - vinile
1. Don't Cry No Tears 2.34 - 2. Danger Bird 6.54 - 3. Pardon My Heart 3.49 - 4. Lookin' For A Love 3.17 - 5. Barstool Blues 3.02 - 6. Stupid Girl 3.13 - 7. Drive Back 3.32 - 8. Cortez The Killer 7.29 - 9. Through My Sails 2.41
Musicians:
Neil Young, Ralph Molina, Tim Drummond, Billy Talbot,
Stephen Stills, David Crosby, Graham Nash, Russ Kunkel
Produced by Neil Young and Tim Mulligan
Cover draw by Mazzeo
- Tonight's The Night
(1975) Reprise w 54040 - cd
1. Tonight's The Night 4.39 - 2. Speakin'Out 4.56 - 3. World On A String 2.27 - 4. Borrowed Tune 3.26 - 5. Come On Baby Let's Go
Downtown 3.35
- 6.
Mellow My Mind 3.07
- 7. Roll
Another Number 3.02
- 8.
Albuquerque 4.02
- 9. New
Mama 2.11
- 10.
Lookout Joe 3.57
- 11. Tired
Eyes 4.38
- 12.
Tonight's The Night 4.52
Produced by Neil Young and David Briggs
Ad accrescere la confusione,
uscì anche Tonight's The Night (1975), altro disco funereo
registrato due anni prima ma bloccato dal cantante. Si tratta di un
concept elegiaco, non solo nei confronti degli amici scomparsi
(l'epitaffio sconsolato e sarcastico di Tired Eyes), ma
dell'intera era hippie e dei suoi ideali alternativi, con l'accento
tragico sulla droga, sulla violenza e sulla perversione sessuale che
ne sono scaturite.
La musica è sferzante come un atto d'accusa contro tutti, e contro se
stesso in particolare: il lungo blues ubriaco e autoironico di Tonight's
The Night, gli accordi marziali e furenti di World On A String,
un country-boogie ipnotico, l'incalzante ritornello di Let's Go
Downtown fanno da contraltare alle note stanche di Speakin' Out,
brano da cocktail lounge, e a Roll Another Number, che fa la
parodia del country arioso e ottimista di Harvest.
Tonight's The Night è il primo concetp album della carriera di
Young e probabilmente il suo capolavoro. (...)
Piero Scaruffi
da Storia del Rock (dal Glam al Punk 1974-1980) - 1990 ed. Arcana
- World On A String
(?) cd
1. Love Is A Rose 2.32 - 2. From Hank To Hendrix 4.55 - 3. Long May You Run 4.10 - 4. Harvest Moon 5.19 - 5. Tonight's The Night 5.29 - 6. War Of Man 5.42 - 7. You And Me 3.47 - 8. Like A Hurricane 7.11 - 9. Mr. Soul 3.30 - 10. Dreamin' Man 4.21 - 11. After The Gold Rush 5.25
Neil Young solo
- Silver And Gold
(2000) Reprise 9362-47305 - cd
1. Good To See You 2.48
- 2. Silver And Gold 3.17
- 3. Daddy Went Walkin' 4.22
- 4. Buffalo Springfield Again 3.21
- 5. The Great Divide 4.32
- 6. Horseshoe Man 3.59
- 7. Red Sun 2.46
- 8. Distant Camera 4.06
- 9. Razor Love 6.29
- 10. Without Rings 3.42
Musicians:
Neil Young, Ben Keith, Jim Keltner, Oscar Butterloo,
Spooner Oldhay, Duck Dunn, Linda Rostadt, Emmy Lou Harris
Produced by Neil Young
Cover photo by Amber Young
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