Neil Young



album in pagina

- Harvest
-
On The Beach
-
Zuma
-
Tonight's The Night
-
World On A String
- Silver And Gold




collabora in:

- The Last Waltz
 
(The Band)

- Last Time Around
 
(Buffalo Springfield)

- If I Could Only Remember My Name

  (David Crosby)


- Dejà Vù
- Four Way Streets

  (C.S.N & Y.)


- Hejira
  (Joni Mitchell)




Uno dei più celebri cantautori nordamericani, Neil Young, originario di Toronto e figlio di un noto giornalista sportivo, si trasferisce a Winnipegcon la madre dopo che questa si è separata dal marito.

Il giovane Neil suona in numerosi complessini scolastici prima di far ritorno a Toronto come folksinger e lì conosce Stphen Stills, Richie Furay e Joni Mitchell (che, secondo la leggenda, gli dedica
Circle Game dopo aver ascoltato la sua Sugar Mountain).

Intorno al 1963-64 forma il suo primo gruppo elettrico, gli Squires. Viene poi l'esperienza con i Mynah Birds, con Bruce Palmer e Rick James. Il gruppo registra alcuni provini per la Tamla Motown di Detroit ma l'album progettato non vedrà mai la luce.

All'inizio del 1966 Young e Palmer si trasferiscono a Los Angeles (su un carro funebre, per mancanza di altri mezzi) dove incontrano nuovamente Stills e Furay. Insieme formano, nel marzo di quell'anno, i Buffalo Springfield. Con quel complesso Young esprime il proprio notevole talento compositivo, scrivendo alcuni brani fra i più belli del gruppo e dell'intero movimento folk-rock:
I Am A Child,
Mr. Soul, Broken Arrow, On The Way Home, Expecting To Fly. Dissidi interni al complesso lo portano comunque ad abbandonare la band prima dello scioglimento ufficiale. E' il novembre 1968 e Young inizia la carriera solistica.

Con Elliot Roberts, il manager di Joni Mitchell, e la collaborazione musicale di Jack Nitzsche esce
Neil Young, album ancora acerbo, ricco però di brani fortunati come The Loner o la lunga ballata Last Trip To Tulsa. Durante la lavorazione dell'opera Young incontra un giovane gruppo californiano, i Rockets, che ribatezza Crazy Horse e sceglie come backing band. Sarà una collaborazione felice, che durerà nel tempo, Everybody Know This Is Nowhere segna l'esordio dell'artista con il complesso ecomprende alcuni classici del suo repertorio: Cowgirl In The Sand, Down By The River e Cinnamon Girl. Il successo è grande e Young diventa un personaggio richiesto nel circuito folk-rock della West Coast. Nel 1970, sull'onda della fama, si uniscea Crosby, Stills & Nash nel più famoso supergruppo californiano. Non rinuncia però alla carriera solistica: After The Gold Rush, con una formazione estesa dei Crazy Horse che comprende il giovane chitarrista Nils Lofgren, Greg Reeves e Steve Stills, è forse il suo album migliore, con la suggestiva voce malinconica, i testi trasognati, l'abile conbinazione di folk, country e rock. Young si accosta poi al nuovo decennio con qualche problema di origine artistica.

la militanza nel supergruppo Crosby, Stills, Nash & Young si è fatta problematica per i continui scontri di personalità dei quattro leader e l'organico dei Crazy Horse è decimato dall'abbandono di Lofgren (tornato con i Grin) e di Danny Whitten (in preda a gravi problemi di droga). Così il canadese lascia Crosby e compagni nella primaveradel 1971 e allestisce una nuova backing band, gli Stray Gators (Ben Keith, Jack Nitzsche, Tim Drummond, Ken Buttrey), con la quale si reca in studio per registrare
Harvest. L'album finirà per essere il disco più venduto dell'artista e probabilmente di tutto il filone folk-rock. Heart Of Gold è al primo posto in classifica e grande successo ottengono Old Man, Out On The Weekend e Alabama. alla fine del 1972, il musicista pubblica Journey Through The Past, colonna sonora di non troppo successo di un  film semi-biografico sulla propria carriera. L'anno successivo Young è in tour con una nuova versione degli Stray Gators e brani tratti da quelle date vengono raccolti su Time Fades Away. Entrambi i dischi ricevono timidi consensi da un pubblico ancora alla ricerca di qualcosa che si accosti al successo di Harvest. Tra la fine del 1973 e l'inizio del 1974 Young partecipa a un effimero tentativo di ricostruire la società Crosby, Stills, Nash & Young e quindi riforma i Crazy Horse: la nuova edizione vede impegnati Ralph Molina, Billy Talbot, Nils Lofgren e Ben Keith, che partecipano alle registrazioni di Tonight's The Night. Il disco è amaramente influenzato, nelle sue atmosfere cupe, dalle morti per droga di Whitten e del roadie Bruce Berry. La pubblicazione dell'album verrà tuttavia ritardata al 1975 e sarà preceduta da On The Beach, disco che lascia affiorare un maggior ottimismo grazie ad alcune indovinate ballate, un po' surreali e stralunate, che fanno intuire un certo recupero della vecchia vena compositiva (Vampire Blues, Ambulance Blues, See The Sky About The Rain), mentre Walk On segna il rientro in classifica dopo oltre due anni.

Con il nuovo chitarrista dei Crazy Horse, Frank Sampedro, Young realizza
Zuma, confermando il ritorno alle armonie e alle strutture compositive che lo avevano reso famoso anni prima. Il disco frutta un buon successo con la lunga ballata Cortez The Killer e con Through My Sails (quest'ultimo brano vede la partecipazione del trio Crosby, Stills & Nash).

La serie dei recuperi nostalgici si esaurisce l'anno dopo con la Stlls-Young Band, titolare del discreto
Long May You Run. La collaborazione con Stills è però di brevissima durata, per i soliti problemi di convivenza artistica.

La lavorazione del triplo album celebrativo
Decade viene ancora ritardata e la sua pubblicazione verrà preceduta da American Stars'N' Bars, ancora con i Crazy Horse, in versione estesa per il contributo di Linda Rostadt, Nicolette Larson e Ben Keith. Il disco frutta il buon successo di Like A Hurricane.

Nell'estate del 1977 Young si esibisce in incognito a Santa Cruz, California, al fianco di alcuni membri dei Moby Grape (quel gruppo estemporaneo viene pubblicizzato come The Ducks). L'idea non ha seguito perchè la voce si sparge e i piccoli locali dove gli show erano previsti si affollano fino all'inverosimile. L'anno successivo Young organizza un colossale tour in promozione di
Comes A Time e di Crazy Moon, ultimo lavoro dei Crazy Horse. L'artista si esibisce accompagnato dal gruppo e da solo, riproponendo molti dei vecchi successi. In Comes A Time, forse il suo lavoro più accessibile e indovinato da Harvest, compare un affollato cast di musicisti. Quel tour registrato in audio e video costituisce lo spunto per il film Rust Never Sleeps, registrato al Cow Palace di San Francisco, e per il doppio Live Rust.Tra i due si inserisce Rust Never Sleeps (nulla a che fare con il film), con la ballata Out Of The Blue, dedicata a Johnny Rotten dei Sex Pistols, e il brano Powderfinger, anni prima offerto senza successo ai Lynyrd Skynyrd. Nel 1980 le elezioni presidenziali danno lo spunto per la pubblicazione di Hawks & Doves, sorta di enigmatico messaggio sullo "Stato dell'Unione", composto da ballate acustiche e brani di sapore country.

Negli anni '80 Neil Young festaeggia i vent'anni di carriera, dimostrandosi straordinariamente vitale anche se non tutte le sue imprese sono gradite ai fans, spesso sconcertati da tanto ecletismo. Tra il 1981 e il 1985, infatti il cantautore canadese incide quattro album in quattro stili diversi, cominciando con il rock duro di
Re.Ac.Tor, per passare all'elettronica spinta di Trans, al rockabilly nostalgico di Everybody's Rockin' e al country di Old Ways. Particolarmente sorprendente risulta Trans, in cui Young canta la nuova società elettronica e l'età dei computer ricorrendo al vocoder, uno strumento che filtra voce con effetti robotici, accompagnato da un'inedita edizione dei Crazy Horse (Nils Lofgren, Bruce Palmer, Ralph Molina, Frank Sampedro, Joe Lala, Billy Talbot, Ben Keith). In repertorio anche una versione quasi Kraftwerk di Mr. Soul, il vecchio hit dei Buffalo Spingfield.

Coerentemente con quella scelta, Young intraprende il tour successivo solo in scena con chitarra e vocoder, davanti a una scenografia di immagini computerizzate. Il disco migliore dei primi anni '80 è comunque
Old Ways, registrato a Nashville con l'aiuto di Waylon Jennings, Willie Nelson, Spooner Oldham, con un'orchestra d'archi e chitarre steel: è un'opera di american music degna del palcoscenico del Grand Ole Opry, con repertorio di ballate e un classico strappalacrime come The Wayward Wind. Dopo un fugace contributo a USA For Africa (Young canta nel coro dei Northen Lights, al fianco dei migliori nomi canadesi), nella seconda metà del decennio l'artista trova il suo disco più ispirato con Life, che riecheggia a oltre dieci anni di distanza un classico come Zuma e presenta pezzi memorabili come Inca Queen, con il contributo dei Crazy Horse. Il successo del disco, ben accolto da pubblico e critica, consente a Young di preparare in serenità la mossa successiva, l'esperimento blues di This Note's For You, con chitarre soul e arrangiamenti di fiati che una volta ancora non rientrano nella tradizione dell'autore.

Ottimo sigillo a un decennio tanto movimentato è il ritorno di Crosby, Stills, Nash & Young, che alla fine del 1988 rilanciano il mito del più classico "West Coast sound" con un disco onesto e riuscito,
American Dream. Dopo essersi opposto per anni all'idea di una reunion, il canadese è il principale artefice dell'operazione. Sua la mano in alcuni pezzi memorabili (American Dream, Feel For Love), registrati al Brooklyn Arrow Ranch, negli studi privati di Young.

La buona vena del periodo è ribadita alla fine del 1989 da
Freedom, con splendide ballate e una curiosa citazione di On Broadway. Non va poi dimenticata l'attività sociale dell'artista, fondatore con la moglie Peggie della Young Bridge School, che da anni si dedica allo studio delle malformazioni cerebrali (Young ha due figli cerebrolesi). Proprio in onore di questo centro, nel 1989 alcuni artisti americani intitolano The Bridge, un album con alcune versioni di celebri pezzi del canadese. La rinascita artistica di Young sul finire degli anni '80 trova un ulteriore impulso nel successivo decennio. Ragged Glory, in cui si conta la rinnovata partnership con i Crazy Horse, è un colpo da maestro che lo impone alle nuove generazioni con una serie di brani (Mansion On The Hill, Love To Burn, Love And Only Love) dai tratti metallici, come forse mai in passato. A ribadire questa scelta arriva poi un tour dove il musicista canadese vuole come opening act alcuni esponenti dell'alternative rock statunitense, primi fra tutti i Sonic Youth. Il risultato di quella serie di concerti è colto in Weld e Arc: il primo propone alcuni classici (compresa una cover di Bob Dylan, Blowin' In The Wind) in versione spasmodicamente elettrica, mentre il secondo è un concentrato di noise tratto dalle improssisazioni effettuate sul palco. Dopo tali fatiche, Young ritorna sui propri passi e decide di celebrare i vent'anni di Harvest con la pubblicazione di Harvest Moon, che già nel titolo rimanda al suo album più celebre e dove come backing band ci sono gli Stray Gators (oltre a ospiti come James Taylor e Linda Ronstadt). La scelta acustica è poi riconfermata da Unplugged, registrato all'omonima trasmissione di MTV, in cui l'artista stravolge alcune canzoni del suo repertorio come Like A Hurricane, proposta in una sconcertante versione al pump organ, e Transformer Man, che da brano techno pop diviene una ballata bluesy. Al disco fa seguito una lunga e controversa tournèe in cui Young è accompagnato da Booker T. & MG's, longevi alfieri del Menphis Sound. Il ritrovato equilibrio musicale è quindi espresso al meglio nella partecipazione alla colonna sonora di Philadelphia, per conto del regista Jonathan Demme (la Philadelphia di Young si aggiudica anche una nomination all'Oscar per la migliore canzone), poi in Sleeps With Angels, celebrato dalla critica come uno dei suoi album più riusciti. Ancora accompagnato dai Crazy Horse, il musicista prende spunto dalla morte di Kurt Cobain (cui è dedicato il brano guida) per tracciare un'opera dai toni oscuri e composta prevalentemente da ballate drammatiche (Change Your Mind, Prime Of Life, My Heart, A Dream That Can Last).

Nel 1995 ha luogo la tanto attesa collaborazione con i Pearl Jam, con cui Young ha più volte suonato dal vivo (compresa una celebre esecuzione di
Rockin' In The Free World nel settembre 1993 agli MTV Video Music Award). Mirror Ball dà il via a un lungo tour mondiale all'insegna del tutto esaurito.

All'inizio del 1996 esce la colonna sonora di
Dead Man, commissionata dal regista Jim Jarmush (poi dietro le telecamere dell'omonimo documentario legato a Year Of The Horse) per il suo film Dead Man, che vede Young impegnato in una lunga disgressione chitarrista registrata in presa diretta davanti ai fotogrammi della pellicola.

Il vero nuovo disco però è però Broken Arrow, ennesima opera con i Crazy Horse, con i quali parte per una lunga serie di date da cui è tratto
Year Of The Horse, live album piuttosto svolgiato, dove peraltro sono presenti brani poco sfruttati del suo catalogo. Sempre nel 1997, Young rifiuta di esibirsi con loro alla cerimonia di consacrazione alla Rock and Roll Hall of Fame, occasione in cui rinuncia anche ad essere premiato come membro dei Buffalo Springfield.

Sempre al lavoro per un agognato cofanetto di inediti, nel 1999 Young si unisce nuovamente a Crosby, Stills e Nash per un nuovo album e un tour. Nel 2000 torna con un nuovo album di studio,
Silver & Gold, decisamente più intenso e riflessivo rispetto alle sue opere più recenti. Il flagore delle chitarre, però, torna in primo piano già nel successivo live Road Rocl Vol. 1, in cui spiccano una chilometrica versione di Cowgirl In The Sand e il duetto con Chrissie Hynde in All Along The Waatchtower. Meno ispirato Are You Passionate?, realizzato nuovamente con l'apporto di Booker T & MG's.

Il 2003, invece, è l'anno di
Greendale, progetto ad ampio respiro che frutta un discreto album con i Crazy Horse (ma senza Sampedro) e un film diretto dallo stesso Young con lo pseudonimo di Bernard Shakey. Il 2005 è invece scandito dall'uscita di un lavoro dalle sonorità più acustiche e vicine al country, Prairie Wind, durante la cui realizzazione Young era stato colpito da un aneurisma cerebrale. Il concerto di presentazione del disco, a Nashville, viene immortalato da Jonathan Demme nel film Neil Young: Heart Of Gold. Living With War, dell'anno successivo, è un disco dai contenuti fortemente politici, scritto e registrato nel giro di poche settimane sull'onda del malcontento per la politica interna ed estesa di George W. Bush (pochi mesi dopo ne uscirà una versione remixata e ridotta all'osso dal punto di vista sonoro, intitolata Living The War: The Beginning). Per promuoverlo Young si riunisce in concerto con Crosby, Stills e Nash, e da quello che viene ribatezzato Freedom Of Speech Tour '06 verranno tratti un disco dal vivo (Dejà Vù Live) e un film, C.S.N. & Y.: Dejà Vù, diretto dallo stesso Young. Nello stesso anno l'artista dà inizio a una lungamente annunciata operazione di riordino dei propri archivi, pubblicando il notevole Live At The Fillmore East March 6 & 7, 1970, che lo vede protagonista insieme ai Crazy Horse, seguito un anno più tardi da Live At Massey Hall 1971, registrazione di un concerto acustico in solitaria che, nelle intenzioni di Young avrebbe dovuto essere pubblicato subito fra After The Gold Rush e Harvest. E, in un certo senso, è almeno in parte un'operazione di recupero archivistico anche Chrome Dreams II, così intitolato in omaggio a Chrome Dreams, "mitico" album inedito che avrebbe dovuto essere pubblicato nel 1977, e contenente brani sia nuovi che risalenti agli anni '80 (tra cui Ordinary People, lunga cavalcata di diciotto minuti pensata in origine per This Note's For You).

Il 2008 vede quindi l'uscita di
Sugar Mountain: Live At Canterbury House 1968, la registrazione di un concerto tenutosi pochi giorni prima della pubblicazione del suo primo disco da solista. Sempre attivo anche in settori extra-musicali, Young decide di rielaborare una delle sue automobili, una Lincolin Continental del 1959, rendendola alimentata esclusivamente da energie alternative; da questa esperienza nasce il ruvido Fork In The Road, interamente a tema automobilistico. Pochi mesi più tardi esce il tanto atteso Archives Vol. 1, monumentale cofanetto uscito in formato cd, dvd e blue-ray che, lungo nove dischi, documenta e sviscera la produzione di Young nel periodo compreso tra il 1963 e il 1972 attraverso rarità, brani in versione alternativa, esibizioni live (tra cui quelle al Fillmore East e alla Massey Hall già uscite separatamente) e outtakes. La versione in dvd contiene anche il film Journey Through The Past, quella in blue-ray una sezione informativa costantemente aggiornabile via Internet. Tra le chicche al suo interno anche le sue prime registrazioni con gli Squires.

da
Enciclopedia del Rock ed. Arcana


- Harvest
(1972) Reprise k 44131 - vinile

1. Out Of The Weekend 4.35 - 2. Havest 3.03 - 3. A Man Needs A Maid 4.00 - 4. Heart Of Gold 3.05 - 5. Are You Ready For The Country 3.21 - 6. Old Man 3.22 - 7. There's A World 3.00 - 8. Alabama 4.02 - 9. The Neddle And The Damage Done 2.00 - 10. Words 6.42

Musicians:
Neil Young, Stephen Stills,
David Crosby, Ben Keith, Kenny Buttrey, Tim Drummond, Jack Nitzsche, John Harris, Graham Nash

Produced by Neil Young, Elliot Mazer, Jack Nitzsche and Henry Lewy
Recorded at Quadrifonick Sound Studios, Nashville
Cover Tom Wilkes

Il primo periodo di Young culmina con Harvest (1972), l'album che lo consacra fra le stelle del rock, e che, pur senza ripetere l'exploit di Last Trip To Tulsa, contiene diversi brani classici immortali del filone melodico (Out On The Weekend, Harvest, Old Man, Heart Of Gold), ballate country tenere e tristi con strumentazione povera e ritmica marcata, accompagnate da note malinconiche di armonica e da languidi lamenti di slide, motivi orecchiabili cantati in un caratteristico tono anemico che finisce invece per accentuarne l'epica commovente, e qualche sofferta ballata pianistica (A Man Needs A Maid).
E' il suo album più fedele a Nashville, ma è anche la sintesi dei dischi precedenti: la mitologia decadente dell'esordio, il nervoso pessimismo del secondo album, e il pacato folk-rock del terzo trovano un maturo punto di equilibrio. Ci sono anche un brano polemico contro il razzismo dei sudisti (Alabama) che, proseguendo nel solco di Souther Man, solleverà polemiche, e il suo primo sermone contro la droga (The Neddle And The Damage Done).
Seguì un periodo di crisi, tragicamente segnato dalla morte di due amici, durante il quale la sua personalità subì una profonda trasformazione. Il pessimismo che prima era stato un capriccio adolescenziale divenne una tetra filosofia di vita e tolse brio ed entusiasmo al musicista. Il precoce invecchiamento spirituale si tradusse in temi sempre più realisti trattati con spietata trasparenza. Come conseguenza, questo periodo fu anche contrassegnato da una certa confusione discografica. (...)
Piero Scaruffi da Storia del Rock (dal Glam al Punk 1974-1980) - 1990 ed. Arcana

- On The Beach
(1974) Reprise k 5414 - vinile

1. Walk On 2.40 - 2. See The Sky About The Rain 5.03 - 3. Revolution Blues 4.02 - 4. For The Turnstiles 3.13 - 5. Vampire Blues 4.11 - 6. On The Beach 7.04 - 7. Motion Pictures 4.20 - 8. Ambulance Blues 8.57

Musicians:
Neil Young, Ben Keith, Billy Talbot, Ralph Molina, Tim Drummond, Levon Helm, Joe Yankee,
David Crosby, Rick Danko, George Whistel, Graham Nash, Rusty Kershaw

Produced by Neil Young
Recorded at Sunset Sound, Los Angeles
Cover photo by Bob Seidemann

On The Beach, risentito oggi, è un disco di grande bellezza, intenso, triste, profondo. Young lo ha inciso con pochi musicisti ed il suono è semplice e diretto.
L'album contiene almeno quattro canzoni straordinarie. Il rock diretto e pulsante di
Walk On, la splendida ballata notturna Ambulance Blues, la cui bellezza è ingigantita dall'uso del violino di Rusty Kershaw e della fisarmonica di Neil, la struggente ballata desertica On The Beach, segnata dalla batteria di Ralph Molina e dal piano di Graham Nash.
Ed ancora
Revolution Blues, con Rick Danko e Levon Helm, la dolce Motion Pictures e la selvaggia interiorità di Vampire Blues.
Il termine blues appare molto in questo album, a conferma dello struggimento dell'artista, della sua visuale critica nei confronti della società, della sua solitudine nei confronti dei colleghi. Un disco che, a quasi trent'anni di distanza, mostra l'enorme talento del canadese.
On the Beach è un capolavoro dimenticato che va riscoperto assolutamente.
Paolo Carù da Buscadero n° 248 luglio/agosto 2003

- Zuma
(1975) Reprise R 54057 - vinile

1. Don't Cry No Tears 2.34 - 2. Danger Bird 6.54 - 3. Pardon My Heart 3.49 - 4. Lookin' For A Love 3.17 - 5. Barstool Blues 3.02 - 6. Stupid Girl 3.13 - 7. Drive Back 3.32 - 8. Cortez The Killer 7.29 - 9. Through My Sails 2.41

Musicians:
Neil Young, Ralph Molina, Tim Drummond, Billy Talbot, Stephen Stills,
David Crosby, Graham Nash, Russ Kunkel

Produced by Neil Young and Tim Mulligan
Cover draw by Mazzeo

- Tonight's The Night
(1975) Reprise w 54040 - cd

1. Tonight's The Night 4.39 - 2. Speakin'Out 4.56 - 3. World On A String 2.27 - 4. Borrowed Tune 3.26 - 5. Come On Baby Let's Go Downtown 3.35 - 6. Mellow My Mind 3.07 - 7. Roll Another Number 3.02 - 8. Albuquerque 4.02 - 9. New Mama 2.11 - 10. Lookout Joe 3.57 - 11. Tired Eyes 4.38 - 12. Tonight's The Night 4.52

Produced by Neil Young and David Briggs

Ad accrescere la confusione, uscì anche Tonight's The Night (1975), altro disco funereo registrato due anni prima ma bloccato dal cantante. Si tratta di un concept elegiaco, non solo nei confronti degli amici scomparsi (l'epitaffio sconsolato e sarcastico di Tired Eyes), ma dell'intera era hippie e dei suoi ideali alternativi, con l'accento tragico sulla droga, sulla violenza e sulla perversione sessuale che ne sono scaturite.
La musica è sferzante come un atto d'accusa contro tutti, e contro se stesso in particolare: il lungo blues ubriaco e autoironico di Tonight's The Night, gli accordi marziali e furenti di World On A String, un country-boogie ipnotico, l'incalzante ritornello di Let's Go Downtown fanno da contraltare alle note stanche di Speakin' Out, brano da cocktail lounge, e a Roll Another Number, che fa la parodia del country arioso e ottimista di Harvest.
Tonight's The Night è il primo concetp album della carriera di Young e probabilmente il suo capolavoro. (...)
Piero Scaruffi da Storia del Rock (dal Glam al Punk 1974-1980) - 1990 ed. Arcana

- World On A String
(?) cd

1. Love Is A Rose 2.32 - 2. From Hank To Hendrix 4.55 - 3. Long May You Run 4.10 - 4. Harvest Moon 5.19 - 5. Tonight's The Night 5.29 - 6. War Of Man 5.42 - 7. You And Me 3.47 - 8. Like A Hurricane 7.11 - 9. Mr. Soul 3.30 - 10. Dreamin' Man 4.21 - 11. After The Gold Rush 5.25

Neil Young solo

- Silver And Gold
(2000) Reprise 9362-47305 - cd

1. Good To See You 2.48 - 2. Silver And Gold 3.17 - 3. Daddy Went Walkin' 4.22 - 4. Buffalo Springfield Again 3.21 - 5. The Great Divide 4.32 - 6. Horseshoe Man 3.59 - 7. Red Sun 2.46 - 8. Distant Camera 4.06 - 9. Razor Love 6.29 - 10. Without Rings 3.42

Musicians:

Neil Young, 
Ben Keith, Jim Keltner, Oscar Butterloo, Spooner Oldhay, Duck Dunn, Linda Rostadt, Emmy Lou Harris

Produced by Neil Young
Cover photo by Amber Young