David Crosby



album in pagina

- If I Could Only Remember My Name



collabora in:

- Mr. Tambutine Man
- Byrdmaniax
- Ballad Of Easy Rider
- Untitled
- Sweetheart Of The Rodeo

  (Byrds)

- Crosby, Stills And Nash
  (Crosby, Stills And Nash)


- Dejà Vù
- Four Way Street

  (Crosby, Stills, Nash and Young)

- Burgers
  (Hot Tuna)

- Volunteers
  (Jefferson Airplain)

- Baron Von Tollbooth
  (Paul Kantner)

- Court And Sparks
- The Hissing Of A Summer Laws

  (Joni Mitchell)

- Wild Tales
  (Graham Nash)

- On The Beach
- Zuma

 (Neil Young)




David Crosby nasce a Los Angeles. Il padre, Floyd, è un famoso regista cinematografico e il giovane David viene avviato agli studi di attore, che ben presto abbandona per la musica, cominciando a frequentare il circuito folk americano. Les Baxter Balladeers è la formazione con la quale registra le prime canzoni prima di approdare, nel 1963, alla sua prima seduta di registrazione con il produttore Jim Dickson. Con Jim McGuin (poi Roger) e Gene Clark forma i Jet Set, che diventano poi, con l'ingresso di Chris Hillman e Michael Clarke, Byrds. Rimane con loro sino al 1967, anno in cui abbandona la formazione a causa di dispute musicali e personali con McGuin.

L'anno successivo produce il primo album di Joni Mitchell e inizia a comporre materiale per un suo disco. Per un unico concerto, quello di Monterey, 1967, Crosby sostituisce Neil Young nei Buffalo Springfield. Nel maggio 1968 gli Springfield si separano e Crosby si esibisceoccasionalmente con Stephen Stills; ai due presto si aggiungerà l'inglese Graham Nash, a suo volta insoddisfatto del suo ruolo all'interno degli Hollies. Da questo incontro nasce uno dei supergruppi della stagione folk degli anni '70, Crosby, Stills & Nash, cui si aggiunge in seguito Neil Young. La prima stagione del gruppo è folgorante quanto breve e si interrompe nel giro di un paio d'anni.

Nel 1971 Crosby mette finalmente mano al tanto atteso debutto, pubblicando
If I Could Only Remember My Name, capolavoro che trascende la cornice culturale alla quale storicamente appartiene. Ricco di collaborazioni del giro Jefferson Airplane e Grateful Dead, l'album costituisce la summa della visione artistica di Crosby.

L'anno successivo è di nuovo con Nash, e sotto la sigla Crosby & Nash i due iniziano con
Graham Nash/David Crosby un nuovo capitolo musicale, che per qualche tempo correrà parallelo alle successive reunion di C.S.N. & Y., la prima delle quali avviene nel 1974. Nel 1980, mentre la sua vita è totalmente giocata nella tossicodipendenza, Crosby presenta alla Capitol il seguito di If I Could Only Remeber My Name, dal titolo Might As Well Have A Good Time, ma l'album viene rigiutato. Comincia per Crosby un lungo periodo di faccia a faccia con la morte, caratterizzato da arresti e periodi di detenzione per possesso di droga (e armi), spezzato solo dalla partecipazione a un nuovo alcum di C.S. & N., Daylight Again del 1982, al quale tuttavia contribuisce solo marginalmente. Nel 1985 Crosby è di nuovo in carcere, questa volta per non aver seguito il programma di riabilitazione prescrittogli in luogo della detenzione. Vi rimane pochi mesi, ma quando ne esce sembra aver sconfitto i suoi problemi di droga, come racconterà poi nell'autobiografia Long Time Gone del 1989. Nel 1988 è di nuovo con Stills, Nash e Young per l'ennesimo ritorno del supergruppo. L'anno successivo pubblica Oh Yes I Can, a diciotto anni di distanza dal debutto. L'album, che vede attorno a Crosby un gruppo di illustri amici come James Taylor, Jackson Browne, Michael Hedges e ovviamente Graham Nash, recupera parte del disco rifiutato dalla Capitol, riconsegnando al rock uno dei suoi protagonisti.

I guai però non sono ancora finiti. Dapprima coinvolto in un grave incidente motociclistico, Crosby perde poi la casa nel 1994 a seguito di un terremoto e infine gli viene diagnosticata una grave forma di Epatite C che compromette la sua funzionalità renale, e con essa la vita. Tutto questo accade in un periodo, 1990-1994, durante il quale Crosby ritrova decisamente verve e voglia di fare musica.

Nel 1990 partecipa alla reunion dei Byrds accanto a Chris Hillman e Roger McGuin incidendo con loro alcune nuove composizioni che andranno sul cofanetto quadruplo della Sony/Legacy,
The Byrds, e nel 1993 pubblica A Thousand Roads, perlopiù una raccolta di cover e pochi brani autografi: tra questi la splendida Yvette In English scritta insieme a Joni Mitchell (e da lei incisa anche nel suo Turbulent Indigo) e una collaborazione con Phil Collins, la piacevole Hero And Villans.

Dopo la partecipazione al festival di Woodstock, nell'agosto del 1994, Crosby affronta il trapianto di fegato, rimanendo tra la vita e la morte per parecchie settimane. Quasi a celebrare lo scampato pericolo, ma registrato però un anno prima al Whisky A Go Go di Los Angeles, nel 1994 esce il live
It's All Coming Back To Me Now, dove l'ex Byrds ripropone con grande grinta vecchi e nuovi brani, tra i quali Almost Cut My Hair in duetto con Chris Robinson dei Black Crowes. Durante la degenza in ospedale Crosby riceve la visita del figlio dato in adozione, appena nato, nel 1962. Buon sangue non mente, e James Raymond è un musicista affermato, sessionman prevalentemente di musica jazz. Insieme al chitarrista di Crosby, Jeff Pevar, i tre decidono immediatamente di dare vita ai C.P.R., con cui il vecchio "Croz" si impegna per il resto del decennio: un live acustico Live At Cuesta College, un pregevole lavoro in studio, Crosby Prevar & Raymond, dalle atmosfere jazzate ove spiccano le migliori composizioni di Crosby dalla metà degli anni '70, tra cui Morrison, dedicata allo scomparso leader dei Doors, e infine Live At The Wiltern, ancora dal vivo ma interamente elettrico. Just Like Gravity è invece l'album di studio che traghetta il trio nel nuovo decennio.

Dell'autunno del 1999, con grande gioia dei fan di vecchia data, è il ritorno di Crosby al fianco dei vecchi amici Stills, Nash e Young per un nuovo episodio del supergruppo C.S.N. & Y., che si traduce poi nel successivo C.S.N. & Y. 2K tour, ripreso ancora nel 2002. Crosby è ancora sulle prime pagine dei giornali quando nella primaver del 2000 si scopre che il suo seme ha fecondato artificialmente la cantante Melissa Etheridge; più tardi, per la notizia della pubblicazione di Stand And Be Counted, il suo secondo libro, nel quale, intervistando musicisti e gente di spettacolo, Crosby indaga la relazione tra stardom system e attività umanitarie. Nel 2004, Crosby torna di nuovo al lavoro con il vecchio amico Graham Nash. L'album che ne risulta,
Crosby Nash, è elegante ma piuttosto esangue. Nel 2006 esce invece Voyage, tripla antologia (contenente anche parecchio materiale inedito) che copre tutte le fasi della carriera di Crosby, che nello stesso anno si riunisce con Stills, Nash e Young per il Freedom Of Speech Tour.

da
Enciclopedia del Rock ed. Arcana



- If I Could Only Remember My Name
(1971) Atlantic Records w 40320 - vinile

1. Music is love 3. 16 - 2. Cowboy Movie 8.02 - 3. Tamalpais High 3.28 - 4. Laughlin 5.20 - 5. What Are Their Name 4.09 - 6. Traction In The Rain 3.40 - 7. Song With No Words 5.53 - 8. Orleans 1.56 - 9. I'd Swear There Somebody Here 1.19

Musicians:
David Crosby, Graham Nash, David Frieberg, Ethan Crosby, Laura Allen,
Neil Young, Mickey Hart, Phil Lesh, Paul Kantner, Jerry Garcia, Bill Krevtzmann, Michael Shrieve, Jack Casady, Grace Slick, Jorma Kaukonen, Gregg Rolie, Joni Mitchell

Produced by David Crosby

Quando If I Could Only Remember My Name fu pubblicato nella primavera del 1971 nessuno avrebbe potuto immaginare che sarebbe restato per più di quindici anni almeno l'unica prova solista di David Crosby, l'ex guru dei Byrds punta di diamante del supergruppo Crosby, Stills, Nash and Young, che immensa popolarità aveva acquisito in quegli anni. La creatività del baffuto chitarrista autore di pezzi quali Every's Body Been Burned, Tribal Gathering, Guinnevre, era tale da sembrare inesauribile, destinata ad offrici a ripetizione documenti musicali uno più bello dell'altro, senza interruzione di sosta. Per lui infatti "la musica è amore", come ripete nel ritornello dello splendido, semplice motivo che porta lo stesso titolo, firmato con gli amici Neil e Graham, raccolto proprio in quest'album. Il futuro invece sarebbe stato diverso.
(...) If I Could Only Remember My Name è ancor oggi un disco che si ascolta bene, che non si è lasciato troppo impolverare dal tempo.
Pur non essendo il "capolavoro" in senso assoluto può essere considerato un capolavoro. E' una specia di "summa" della musica californiana al momento del suo massimo splendore, un amalgama straordinario tra sound del sud a la Byrds, Buffalo Springfield e quello del nord, creato da gruppi quali i Jefferson Airplaine, i Grateful Dead. Non per niente diversi musicisti di queste due bands sono coinvolti in studio per aiutare David, non per niente vi si respira tra i solchi il profumo di un'altra gemma simbolo di pace e amore del tempo, lo stupendo album Blows Against The Empire di Paul Kantner.
E' un album nel quale, a differenza del solito, è riservato più spazio agli strumenti che alle parole, un album dominato dalla dolcezza e dalla spontaneità anche laddove le chitarre offrono un suono tendente all'acido, un album nel quale il sogno hippy di una vita senza odio nè violenza, alternativa agli schemi dell'allora comune convenzione, pare aveva qualche possibilità, un album senza brani per il juke box, ma con acuti spunti per la riflessione. Lavoro persino omogeneo nel suo equilibrio di fondo, condotto per mano da una smagliante dodici corde.
Non tutti i suoi pezzi sono a firma di David,, oltre al citato Music Is Love anche un altro brano, What Are Their Name incredibile crescendo chitarristico-vocale (stupende le due soliste che si fronteggiano fin dall'inizio), è scritto a più mani. Altro seggno di interscambiabilità, di massima apertura della mente, di libertà senza confini. Cowboy Movie, sorta di novella western un po' bluesistica quasi parlata, ne è forse però il momento lirico più alto. Grandi ricami vocali sopra una danza strumentale.
Stupena rimane Laughlin, tra le più belle composizioni in assoluto di David, che Crosby vorrà poi anche nella reunion dei Byrds del '73, brano limpido e dolcissimo pervaso di un sentimento religioso, la verità sorride finchè si resta bambini, con un lancinante e al tempo stesso dolcissimo assolo alla steel guitar di Jerry Garcia.
Altrettanto può dirsi di Traction In The Rain, pezzo acustico dai toni soavissimi ed andatura come discorsiva, cantato con voce limpida e cristallina. Altro esercizio vocale, con liquida chitarra solista in evidenza, quello di Tamalpais High, niente però in confronto alle ultime due proposte, Orleans e I'd Swear There Was Somebody Here, veri e propri trionfi della voce, l'ultimo dei quali sorta di requiem per il suo perduto amore Christine, cui è dedicato il disco.
L'album è andato benissimo, il pubblico lo ha aprrezzato oltre ogni aspettativa tenuto conto della sua difficoltà. E' entrato a far parte del mito, ma non tutti ne avevano colto la potenzialità. (...)
Raffaele Galli da Buscadero n° 87 dicembre 1988