Holger Czukay
album in
pagina
- Canaxis
5
- Der
Osten Ist Rot
- Rome Remain Rome
- New
Millenium (with
U-She)
-
Clash (with
Dr. Walker)
-
On The Way To The Peak Of Normal
collabora in:
- Ege Bamyasi
- Flow Motion
- Future Days
- Landed
- Monster Movie
- Saw Delight
- Soon Over Babaluma
- Soundtracks
- Tago Mago
-
Unlimited Edition
(Can)
- After The Heat
(Brian
Eno)
- Brilliant Tree
-
Flux + Mutability
-
Plight And Premonition
-
Words With The Shaman
(David
Sylvian)
Prima ancora che i Can riuscissero
a produrre un disco, il loro guru elettronico, Holger Czukay, aveva
dato alle stampe un'opera fortemente sperimetale, Canaxis
(1969), realizzata manipolando
elettronicamente i suoni tutto da solo. Il disco contiene due suite,
una per facciata- Boat-Woman Song
è ricavata da un canto tradizionale vietnamita, preso pari pari, a
cui Czukay sovrappone un flusso elettronico alieno: a poco a poco
l'armonia degrada e sfocia in un coro distorto di lamenti senza
identità. Anche Canaxis si
svolge attorno a un canto folk, ma qui la deformazione è immediata e
radicale: la voce originale viene moltiplicata e rallentata,
proiettata contro decine di specchi sonori posti ad angolazioni
diverse; quel grumo organico e il sibilo elettronico di sottofondo
vengono dilatati a dismisura fino a diventare un'immagine statica e
sfocata che vibra all'infinito. La derivazione dal Gesange
Der Junglinge di Stockhausen è
evidente.
Sull'ala della riscoperta del lavoro dei Can, Czukay riesce soltanto
dieci anni dopo a pubblicare Movies (1979),
la collezione di registrazioni casalinghe che di fatto inventa l'etno-techno-dance
della new wave con brani come Persian
Love. Quell'umore espressionista
applicato al funk cerebrale delle discoteche per intellettuali origina
diversi lavori in collaborazione con Jah Wobble e Jaki Liebezeit,
dall'acoustic sound-painting di On The
Way To The Peak Of Normal (1982) agli
sketch surreali di Der Osten Ist Rot
(1984), che usa i tape-collage per costruire un cabaret brechtiano del
Duemila.
Dopo l'incontro con David Sylvian matura la vocazione per il
world-beat elettronico e nasce Rome
Remain Rome (1986), con Hey Baba
Reebop (uno swing da big band detonato dall'elettronica). Plight
And Premonition (1988) e Flux
+ Mutability (1989) sono composti da
lunghe suite pretenziose composte ed eseguite in coppia proprio con
Sylvian.
Czukay è forse il massimo teorico delle'elettroacustica tedesca,
benchè nelle sue opere soliste sia raramente riuscito a trasformare
le sue idee in vera arte. Se il suo merito più grande è stato
probabilmente quello di avere testardamente voluto mescolare
avanguardia classica e musica rock, elevando la seconda a musica
"seria", l'illuminazione più geniale è stata senz'altro
quella della world music, di cui può dirsi precursore e primo
teorico.
Piero Scaruffi da
Storia del Rock (dal Glam al Punk 1974-1980)
1990 ed. Arcana
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- Canaxis 5
with Rolf Dammers
(1969) Spoon 015 - vinile
1. Boat-Woman-Song 17.28 - 2. Canaxis 20.15
Musicians:
Holger Czukay, Rolf Dammers
Produced by Holger Czukay
Recorded at Inner Space, Cologne on 1968
Engineering by Holger Czukay
L'abbraccio
East-West era stato consumato già
alcuni anni prima che a qualcuno saltasse in mente di dar
ritmo e colori propri a voci "altre" catturate
via radio. Fu tra gli altri Holger Czukay, manipolatore
fresco di studi e attento osservatore di cose
darmstadiane, a saggiarne le possibilità con risultati
che, a distanza di anni, lasciano stupefatti per la
semplice freschezza del suono che da esso promana. Si era
allora nel 1969, troppo giovani e da ben altri
engagements occupati per darvi ascolto e, quando ci si
volse a ripensare l'immediato trascorso musicale, le
cinquecento copie di Canaxis 5
stampate dal bassista dei Can con l'oscuro Dammers erano
sparite dai negozi per essere riposte in discoteche più
"art" che "rock" a fianco delle
creature di Florian Fricke e La Monte Young.
Provvidenziale, a verificarne la tenuta musicale, giunge
adesso la ristampa da parte della label che va
rispolverando le cose migliori del giro Can; e piace
poterne assaporare il segreto languore e l'artigianale
perizia oggi che su tali quantità pare indecoroso
volgersi, preso atto del crescente gigantismo
strumentistico tra le cui muraglie molti fatui
ex-engineers amano seppellirsi dopo aver succhiato il
latte floydiano. Al contrario qui si vorrebbe sostenere
quanto sia inusitato proprio il fascino artigianale del
nastro manipolato, centimetro per centimetro, del loop
casalingo pennellato lontano da un qualsiasi IRCAM
politicamente gratificante.
Dei due lunghi intarsi che costituiscono l'album, Boat-Woman
Song sgomenta forse di più; è
introdotta da un solenne e incisivo coro che
progressivamente degrada permanendo come sfondo-bordone
su cui fibrillano voci aliene: donne intonano lamentosi
canti vietnamiti, rinforzati da sonorità esotiche che
svolgono il confronto tra ieratica compostezza del canto
occidentale e calda, emotiva vocalità orientale.
Maggiormente elaborata, nella povertà dei materiali di
partenza, è l'altra composizione, la Canaxis
di cui testimonia il secondo lato del disco, con suoni di
laboratorio, parfum de Cologne/eau de Stockhausen sotto
forma di echi del "canto della fornace",
intorno alle cui scarne linee vanno addensandosi
interventi vocal-strumentali preregistrati e manipolati,
senza che mai venga increspata l'esile superficie su cui
tali immagini sonore per pochi attimi passano, si danno e
svaniscono. Solo i primi Popol Vuh ne eguaglieranno
l'asciutta potenza evocativa, frammista a tagliente forma
contemplativa.
Quando si scriverà di ciò che è vivo e ciò che è
morto nella musica tedesca più recente si dovrà pure,
congedandosi da tanta paccottiglia cosmica, annotare Canaxis
5 nel registro delle opere che meritano
di restare. (...)
Jean
Montalbano da Rockerilla n° 31 febbraio 1983
- Der Osten Ist Rot
(1984) Virgin V 2307 - vinile
1. The Photo Song
3.40 - 2. Bankel Rap 5.27 - 3. Micky 3.41 - 4. Rhonrad 1.36 - 5. Collage 3.27 - 6. Esperanto Socialiste 1.38 - 7. Der Osten Ist Rot 5.55 - 8. Das Massenmedium 3.52 - 9. Schause Ventrauenvoll In
Die Zukunift 2.23
- 10.
Traum Mal Wider 7.27
Musicians:
Holger Czukay, Conny Palnk, Gandhi, Jaki Liebezeit, Micky
Produced by Holger Czukay
Recorded at Can Studio
Engineering by Holger Czukay and Renè Tinner
Iperrealismo
positivo. Una suprema lezione di stile, intesa e
raffinata in un gioco armonico e sopratutto sensibile.
Holger Czukay si palesa in una apoteosi di logaritmi e
lirismo, manifestando per lennesima volta la
propria stupefacente creatività in episodi audaci ed
indimenticabili. Difronte a realizzazioni di questo
calibro, ammutolire e riflettere può definire
larte.
Der Osten Ist Rot va
volto nella sua esuberante complessità: Holger Czukay
occupa una posizione che, per quanto irrobustita da
unesperienza creativa pluridecennale, non ha
velleità didattiche o moralistiche. Certo la sua ironia
indiretta non può non stravolgere di riflesso
lirritante pochezza e la mediocrità di tanta parte
della produzione corrente. Ma, e questo sembra molto
bello, Holger Czukay non spreca energie per condannare
ciò che, musicalmente, è ai suoi antipodi. Egli affida
il valore e levidenza della sua attualità alla
muscia che produce, e procede, con la consapevole
saggezza della raggiunta maturità, del tutto incurante
delle rivalità che tormentano la maggior parte dei suoi
colleghi musicisti.
Per quanto Holger Czukay ami proporsi in termini
umoristici, si riconoscono in lui determinazione
dacciaio e brillante organizzazione delle proprie
intuizioni, che secondo la critica internazionale elevano
Der Osten Ist Rot tra
le prove più intelligenti e preziose del 1984.
Alessandro
Calovolo
da Rockerilla n° 46 giugno 1984
- Rome Remain Rome
(1987) Virgin Records w 2408 - vinile
1. Hey Baba Reebop 3.53 - 2. Blessed Easter 8.51 - 3. Sudetenland 7.22 - 4. Hit Hit Flop Flop 3.34 - 5. Perfect World 10.33 - 6. Music In The Air 5.13
Musicians:
Holger Czukay, Jaki Liebezeit, Michael Karoli. Jah Wobble, Sheldon Ancel, Olli
Marland
Produced by Holger Czukay
Recorded at Inner Space, Cologne
Engineering by Holger Czukay
Quitno
album per il geniale ex-leader dei fondamentali Can
(contando anche Canaxis,
pubblicato nel 1969). Titolo lapidario ("Roma rimane
Roma") e piacevole copertina (in cui si staglia un
particolare del "Giudizio Universale" di
Michelangelo: la mano della divinità sollevata da...
palloncini!) introducono nel consueto garbo surreale le
nuove bizzarrie del simpatico e baffuto alchimista
teutonico.
Accompagnano Holger in tutto il disco i due ex Can Jaki
Liebezeit e Michael Karoli, e l'accoppiata Jah
Wobble-Ollie Marland (già partecipe ai progetti di
Czukay nel mini-Lp Snake Charmer,
1983), più le efficienti vocalità della signorina
Sheldon Ancel.
Hey Baba Reebop, in
apertura, è uno scintillante gioiellino di canzone
(forse dedicata al musicista Reebop Kwaku Baah, che
collaborò con Czukay ai tempi di Movies).
Breve e vulcanica, elegantissima, riesce a focalizzare in
modo squisito le più fresche intuizioni di Czukay in
materia di eclettismo pop. Ottima. Molto bella, molto
poetica e raccolta Music In The Air,
pittura strumentale dai toni notturni e brumosi,
echeggianti di struggenti fisarmoniche improvvise. Blessed
Easter, adagiata nel languore sornion
di sinuose ondulazioni, ospita la voce di Karol Wojtyla e
delle sue "suore swinganti": l'idea non è
nuovissima (citiamo almeno Bill Nelson e gli Psychic TV,
tra coloro che l'hanno già messa in pratica), ma
l'effetto globale risulta straniante, grazie ai toni
sulfurei di certi contrappunti che l'ironico Czukay
infligge malizioso ai proclami papali. Assai curiosa, e
affascinante invero, Sudetenland.
Antefatto: forse qualcuno di voi ricorderà Le
Mystere Des Voix Bulgares, pregevole
raccolta di canti folkloristici bulgari, pubblicata dalla
4AD sul finire della scorsa primavera. Orbene, Holger
Czukay ha "utilizzato" quei raffinati episodi
esclusivamente vocali inserendoli a sprazzi sulla base
tambureggiante di un vivace allestimento ritmico. Hit
Hit Flop Flop, canzoncina imparentata
(se non per sostanza, certo per spirito e fiabesca
levità "nonsense") con la simpatica Photo
Song, si snoda luccicando sui plastici
tracciati di un piglio incalzante e ricco di humor. Meno
incisiva l'ipnotica Perfect World (undici
minuti abbondandi e un po' nebulosi), che associa
esuberanze pseudo-rap all'inquieto dilagare di
stravaganze latineggianti. Nel complesso, un buon album,
denso di stimoli e ricercatezze d'alta scuola. Holger
Czukay è un musicista molto intelligente, e presto
potremo sentire i risultati della sua collaborazione con
la Sua Sensibilità David Sylvian.
Alessandro
Calovolo da Rockerilla n° 78 febbraio 1987
- The New Millenium
with U-She
(2003) Funfunvierzig 132 - cd
1. La Secondaire 8.14 - 2. Millenium 4.28 - 3. Supernova 7.09 - 4. Chittagong 5.15 - 5. Cinderella 8.57 - 6. Metropolis 6.28 - 7. Rosebud 6.06 - 8. Djinni 5.32 - 9. Echogirl Rmx 4.59
Musicians:
Holger Czukay, U-She
Produced by Holger Czukay
Recorded at Inner Space, Cologne
Engineering by Holger Czukay
Cover photos by Christian Wagner
- Clash
with Dr. Wolker
(1997) Sidebrun lc 9759 - cd
1. June 96 Cologne, Liquid Sky Cologne 45.54
- 2. Silent Planes 19.36
- 3. Liquid Skies 13.34
- 4.Twilight 21.15
- 5. Backup Dream 7.48
- 6. Monks, Whales And Moonbeams (over
California) 11.40 - 7. Anything But The Jungle 20.21
- 8. Dawn Across The Street 24.44
- 9. Full Circle 12.48
Musicians:
Holger Czukay, Dr. Waker
Recorded live in USA on 1997
-
On The Way To The Peak Of Normal
(2015) Gronland gron 184 - cd
1. Ode To Perfume
18.09
- 2. On The Way To The Peak Of Normal
7.37 - 3. Witches Moltiplication Table
4.57 - 4. Two Bass Shuffle
2.18 - 5. Hiss'n' Listen
3.52
Musicians:
Holger Czukay, Jaki Liebezeit, Conny Plank,
Jah Wobble
Produced by Holger Czukay
Recorded at Inner Space, Cologne on 2015
Engineering by Holger Czukay
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