Miles Davis



album in pagina:

- Bitches Brew
-
Decoy
-
Cooking At The Plugged Nickel
-
Miles Davis At Fillmore
-
Get Up With It
-
Circle In The Round
-
Filles De Kilimangiaro
-
In A Silent Way
-
Star People
-
Tutu
-
Agharta
-
On The Corner
- Directions
- Kind Of Blue
- 'Round About Midnight
- Milestones
- Birth Of The Cool
- Aura
- Dig
- In Europe
- Siesta
- Amandla
- A Tribute To Jack Johnson
- Live-Evil
- Cookin'
- Pangaea
- Big Fun




collabora in:

-
All Star Sextet
- Charlie Parker

  (Charlie Parker)



- Bitches Brew
(1969) Columbia 66236 - vinile

1. Pharaon's Dance - 2. Bitches Brew - 3. Spanish Key - 4. John McLaughlin - 5. Miles Runs The Vodoo Down - 6. Sanctuary

Musicians:
Miles Davis,
Wayne Shorter, Lenny White, Bennie Maupin,
Chick Corea, Jim Riley, Jack De Jonette, Harvey Brooks, Charles Alias, Dave Holland, John McLaughlin, Joseph Zawinul, Larry Young

Produced by Teo Macero
Engineering by Stan Tonkel and Ray Moore
Cover by Mati Klarwein

"Brodo di Cagne" di Miles Davis è un'opera favolistica che non ha eguali. E' il suono dell'Africa nello sguardo di un visionario. Un esercizio di nuova estetica che fa gridare al miracolo. E' musica magica, ricerca di nuove idee. Sono atmosfere di straordinaria ricchezza sotto il profilo timbrico e ritmico. Sono liquidi giochi di tastiere e fantasie ritmiche costruite da Miles Davis e Teo Macero, conosciute nel profondo probabilmente solo da loro.
La formazione che accompagna Davis è ampia: tre batteristi (Lenny White, Jack De Jonette, Charles Alias), un percussionista (Jim Riley), due bassisti (Dave Holland al contrabasso, Harvey Brooks al basso elettrico), tre tastieristi (Joseph Zawinul, Chick Corea, Larry Young), il chitarrista John McLaughlin e Wayne Shorter ai sassofoni.
Quandio venne pubblicato (1970) pubblico e critica lo incensarono: Miles aveva aperto la strada alla fusion dei '70.
articolo siglato da Buscadero n° 100 febbraio 1990

- Decoy
(1984) Columbia col 468702 cd

1. Decoy 8.33 (R. Irving) - 2. Robot 415 '59 (M. Davis/R. Irving) - 3. Code M.D. 5.56 (R. Irving) - 4. Freaky Deaky 4.30 (M. Davis) - 5. What It Is 4.32 (M. Davis /J. Scofield) - 6. That's Right 11.11 (M. Davis/J. Scofield) - 7. That's What Happened 3.31 (M. Davis/J. Scofield)

Musicians:
Miles Davis, Mino Cilenu, Al Foster, Robert Irving, Darryl Jones, Branford Marsalis, John Scofield

Produced by Miles Davis
Recorded ar A&R Studios, N.Y. and recorded live at Festival International De Jazz De Montreal
Engineering by Ronald F. Lorman
Cover photo by Gilles Larrain

Aristocratico e bizzarro Miles Davis è una delle figure di massima importanza che muovono sullo scenario della musica contemporanea, al di là di quelle che sono le etichette e le sottolineature di genere musicale.
Un musicista segnatamente diverso, illuminato e folgorato dallo stesso lampo di genialità che l'ha costretto a camminare, musicalmente parlando, sempre un passo innanzi agli altri. Intorno a lui amori e appassionate polemiche ed anche innumerevoli naufragi di critica, ma sopratutto la nascita di etichette e confusioni, illazioni fuor di luogo, accuse lanciate dai più ottusi assertori di "verità" giornalistiche; e tutto nell'intento di cogliere la stralunata sensibilità di un artista perso alla ricerca di un linguaggio senza generi nè luoghi, alieno alle ghettizzazioni, misterioso e introflesso, capace solo di concedere labili riferimenti per la comprensione del suo universo interiore quasi inaccessibile. Non per nulla parlare di musica afro-americana, a proposito di Davis può risultare riduttivo, altrettanto che parlare di jazz o jazz-rock, anche se il suo nome a queste forme, in qualche modo, si è legato, ma più per via di connessioni che entrinseche qualità contenutistiche, bagliori di genio lanciati da un musicista che ha sempre preconizzato il futuro della musica e dell'espressione musicale.
Davis, in tanti anni di militanza musicale e intelettuale, a continuato a seguire il suo istinto di metamorfosi, in luce di un'intensità positiva che gli ha valso la capacità di prefigurare le direttrici di uno stile sempre di là da venire, l'ampiezza di un linguaggio paradossalmente universale, sempre teso alla sperimentazione.
Una sperimentazione continua che Miles Davis ha operato sui linguaggi e sulle possibilità espressive della propria immaginazione spinta alla ricerca di quell'universo elettrico astratto, ma possibile, tangibile e audibile nella musica. Una musica che mai ha trovato compiuta realizzazione, incontenibile e superiore come ogni messaggio troppo avanzato per esser compreso sino in fondo.
E oggi a distanza di anni dalle magie elettroniche di
Bitches Brew il taglio esclusivo della "forma" Miles Davis richiede elasticità mentale e uditiva. C'è arcaico e futuribile nella sua musica, la sintesi ideale tra freddezza elettronica e tribalità ancestrale, in tempi in cui, con poca lucidità altri tentano un'operazione da molto tempo annunciata proprio da lui.
Non ci importa di stabilire, a questo punto, se
Decoy segna un ritorno di Davis al jazz o al blues, a quella matrice tradizionale dell'espressione afro-americana, lasciando ai puristi degli steccati il compito di sviscerare l'inutile problema; quel che ci pare importante è avvertire per l'ennesima volta, il flusso continuo di una tensione, l'energia positiva di un "sound", la magistrale abilità che ha Davis nell'armonizzare suoni e ritmi, giungla ed era video-elettronica. E poi scoprire l'intensità inquietante di quei bagliori di tromba che solo Davis sa intuire nel gorgo incandescente della sua emotività, appena più in là di ciò che già esiste.
Decoy è un passo avanti in questa direzione; That's Right - complice Gil Evans, maestro-arrangiatore - un capolavoro dopo tanti altri.
Ugo Bacci da Rockerilla n° 50 ottobre 1984

- Cooking At The Plugged Nickel
(1966) Columbia cj 40645- vinile

1. If I Were A Bell (F. Loesser) 16.42 - 2. Stella By Starlight (N. Washington/V. Young) 12.52 - 3. Walkin' (R. Carpenter/J. Dvorkian) 14.54 - 4. Miles (M. Davis) 12.33

Musicians:
Miles Davis,
Wayne Shorter, Herbie Hancock, Ron Carter, Tony Williams

Produced by Teo Macero
Recorded December 22 and 23, 1965 at the Plugged Nickel, Chigaco, Illinois

(...) La performance di questo disco, catturato dal vivo nel piccolo club Plugged Nicklel di Chicago, completa le incisioni pubblicate nel 1982 in uno splendido album doppio. Quei due concerti sono famosi per la carica nervosa delle esecuzioni, una smania ribollente di creare che sembra bruciare tutte le energie in ogni attimo.
L'irruente batterista Tony Williams fa miracoli di raddoppio e di rimbaldo, in simbiosi con i contrappunti scultorei di Ron Carter; Hancock crea una nuova scuola d'accompagnamento pianistico con la scomposizione cromatic degli accordi; Shorter è già grandissimo nei suoi arabeschi al sax tenore post-coltraniano. Miles è qui ritratto in pieno fulgore trombettistico, il suo strumento è sempre pungente con improvvise svolte liriche che spolverano leggende sulle invenzioni ritmiche, la concentrazione di alcuni momenti è addirittura spasmodica.
Accanto alla frenetica
If I Were A Bell e al tema di battaglia Miles usato in quesgli anni quasi come una sigla programmatica, ci sono due versioni alternative di brani già presenti nell'altro volume tratto dal Plugged Nickel, ma la bellezza indiscutibile delle improvvisazioni e le profonde differenze da una serata all'altra ne giustificano il replay: Stella By Starlight è forse ancora più magica nelle alternanze climatiche tra romanticismo e vampate passionali, Walkin' esplode in uno swing animalesco e istintivo, con tatale coesione fra la ritmica aperta e le zampate rabbiose di tromba e sax.
Questa musica conserva intatta tutta la potenza dell'impatto senza soffrire il peso degli anni: una prerogativa che si addice solo al jazz immortale.
Massimo Bracco da Buscadero n° 78 febbraio 1988

- Miles Davis At Fillmore
(1970) Columbia g 30038 - vinile

1. Wednesday Miles 24.00 - 2. Thursday Miles 24.41 - 3. Friday Miles 27.50 - 4. Saturday Miles 22.31

Musicians:
Miles Davis,
Chick Corea, Jack De Jonette, Dave Holland, Steve Grossman, Keith Jarrett, Airto Moreira

Produced by Teo Macero
Engineering by Stan Tonkel and Russ Payne
Cover photos by Jim Marshall

La scelta di proporre quattro giornate in cui ricorrono le stesse melodie, dà vita a una sorta di particolarissimo laboratorio, dal grande fascino. Inoltre, qui Moreira si prende spazi molto maggiori e i tastieristi raddoppiano: il dinamico, competitivo scambio tra Corea e il nuovo arrivato Keith Jarrett è tra gli elementi più intensi del disco.
Claudio Sessa da JazzIt n° 5 agosto 2001

- Get Up With It
(1975) CBS 80476 - vinile

1. He Love Him Madly 30.29 - 2. Maiysha 14.52 - 3. Honly Tonk 5.54 - 4. Rated X 6.05 - 5. Calypso Frelimo 32.07 - 6. Red China Blues 4.10 - 7. Mtume 15.08 - 8. Billy Preston 12.35

Musicians:
Miles Davis, Reggie Lucas, Mtume, David Liebman, Michael Henderson, Al Foster, Pete Cosey, Dominique Gaumont, Sonny Fortune,
Keith Jarrett, Airto Moreira, Steve Grossman, Billy Cobham, Herbie Hancock, Cedric Lawson, John McLaughlin, Khali Balakrishna, Badal Roy, John Stobblefiend, Bernard Purdie, Cornel Dupriee, Wally Chambers, Wade Marcus, Billy Jackson, Carlos Garnett

Produced by Teo Macero
Engineering by John Guerriere
Cover photo by Giuseppe Pino

Un concentrato di astrazione e concretezza, di ricerca del sublime e di compromissione con la mondanità, che simula l'evasione in fumi allucinogeni come l'immersione in magmatiche stratificazioni materiche.
In certi temi e riff, in determinate soluzioni sonore e spunti chitarristici, Miles riesce persino a trasfigurare il banale insito nella musica di consumo.
Libero Farnè da JazzIt n° 5 agosto 2001

- Circle In The Round
(1979) Columbia 36278 - vinile

1. Two Bass Hit (J. Lewis/D. Gillespie) 3.44 - 2. Love For Sale (Cole Porter) 11.49 - 3. Blues No. 2 (M. Davis) 6.48 - 4. Circle In The Round (M. Davis) 26.17 - 5. Theo's Bag (M. Davis) 5.57 - 6. Side Car I (M. Davis) 5.00 - 7. Side Car II (M. Davis) 3.34 - 8. Splash (M. Davis) 8.30 - 9. Sanctuary (W. Shorter) 8.50 - 10. Guinnevere (D. Crosby) 18.10

Musicians:
Miles Davis,
John Coltrane, Red Gardland, Paul Chambers, Cannonball Adderly, Bill Evans, Jimmy Cobb, Hank Mobley, Wynton Kelly, Wayne Shorter, Herbie Hancock, Ron Carter, Tony Williams, Joe Beck, Geroge Benson, Chick Corea, Joe Zawinul, Dave Holland, Bennie Maupin, Harvey Brooks, Jack De Jonette, Billy Cobham, Airto Moreira, Khalil Balakrishna

Produced by Jim Fischel and Joe Mc Ewen
Recorded at CBS Recording Studio, New York
Engineering by Harold Chapman, Frank Laico, Fred Plaut, Stan Tonkel

Sono almeno cinque anni, ormai, che MIles non mette più piede in un teatro, in un club, in una sala d'incisione, ed è altrettanto tempo che mancano, in pratica, notizie dirette sul conto del grande trombettista. Ogni tanto qualche amico ammesso al cospetto del sovrano fa capire che il distacco dal regno del jazz potrebbe anche risultare definitivo, ma in realtà nessuno può dire di sapere con certezza intenzioni e possibilità dell'enigmatico Miles. Nel frattempo, nell'attesa, resta all'appassionato quella montagna di dischi che Davis ha lasciato sulla propria strada, esperienza dopo esperienza, dagli esordi giovanili con Charlie Parker all'ultimo quintetto con Wayne Shorter.
Ecco dunque che in questo silenzio un album doppio come quello messo in circolazione dalla CBS ci compare all'improvviso di fronte come il primo grande avvenimento discografico dei neonati anni Ottanta: mezzo mondo è a scalpore. Si tratta di inediti (tutti i brani meno il secondo) ripescati negli archivi della casa americana, ed estesi lungo tutto quel quindicennio in cui Davis operò per quell'importante etichetta. Qui si incomincia addirittura dalla prima incisione di Miles appena dopo la firma del contratto, quella
Ah-Leu-Cha e Budo, e che qui è rappresentata da un Two Bass Hit in cui Miles Davis non prende assolo, ma nel quale Coltrane ha un singolare attacco che si ricollega all'assolo di Dizzy Gillespie nel disco del '47 con la sua grande orchestra. E' soltanto la prima di molte gemme da scoprire.
Il jazzofilo troverà forse il suo maggior diletto nei brani che più si avvicinano all'ultima fase della carriera davisiana, cominciando con quel quintetto già menzionato che aveva inciso microsolchi stupendi, intendo l'area di
Nefertiti e dintorni. E qui si comincia con il brano che dà il titolo all'intera selezione, e che con i suoi ventisei minuti occupa l'intera seconda facciata: l'aggiunta della chitarra di Joe Beck dà un fascino particolare. Sostiene il critico inglese Richard Williams che in questo brano, così come nell'intera seduta ce diede vita a Filles De Kilimangiaro, l'arrangiamento segreto deve essere stato Gil Evans. Un altro chitarrista, George Benson, compare in una delle due versioni di Side Car, così come era in un brano di Miles In The Sky, del quale queste incisioni sono coeve.
Gli ultimi due brani sono una sorta di prolungamente di quello che fu e resta l'ultimo capolavoro di Miles Davis, l'indimenticabile
Bitches Brew, nel quale troviamo anzi un'altra versione di Sanctuary e per il quale fu forse inciso Guinnevere (poi accantonato, magari soltanto per ragioni di spazio e tempo, come del resto tutto questo materiale inedito che oggi scopriamo). E' significativo notare che l'autore di Guinnevre è David Crosby, quello del gruppo Crosby, Stills, Nash & Young, con cui Miles Davis spartì i suoi ultimi sciagurati concerti. Fu dunque il principio della fine, quella scelta? Può darsi, ma a questo punto era ancora squisita bellezza.
Ul album importante, insomma, da non lasciarsi sfuggire. E va aggiunto che è anche ben presentato esteriormente, con splendide foto e interessanti annotazioni, senza contare la precisione delle informazioni discografiche. Un'altra rarità, di questi tempi.
Gian Mario Maletto da Musica Jazz n° 3 marzo 1980

- Filles De Kilimagiaro
(?) Columbia Records pc 9759 - vinile

1. Frelon Brun - 2. Tout De Suite - 3. Petits Machins - 4. Filles De Kilimangiaro - 5. Mademoiselle Mabry

Musicians:
Miles Davis,
Wayne Shorter, Herbie Hancock, Ron Carter, Tony Williams,
Chick Corea, Dave Holland

Produced by Teo Macero
Engineering by Frank Laico and Arthur Kendy

- In A Silent Way
(1969) CBS Records 450 982 - vinile

1. Shhh/ Peacefull 17.58 - 2. In A Silent Way/ It's About That Time 19.57

Musicians:
Miles Davis,
Wayne Shorter, Herbie Hancock,
Chick Corea, Dave Holland, Joseph Zawinul, John McLaughlin, Tony Williams

Produced by Teo Macero
Recorded 18 February 1969 in New York City
Cover photo by Lee Friendlander

- Star People
(1983) CBS 25395 - vinile

1. Come Get It 11.22 - 2. It Gets Better 9.47 - 3. Speak 8.24 - 4. Star People 18.44 - 5. U'N'L' 5.55 - 6. Star On Cicely 4.23

Musicians:
Miles Davis, Mino Cinelu, Bill Evang, Al Foster, Marcus Miller, John Scofield, Mike Stern, Tom Barney

Produced by Teo Macero
Engineering by Lou Schlossberg and Ken Robertson
Cover by Miles Davis

(...) Star People trasuda di blues in ogni solco, il buon vecchio blues che Miles ascoltava da bambino nella sua città. Sentiamo i ricordi di Davis (dalle note di copertina dell'album): "Il blues era sempre intorno quand'ero a St Louis... Lo suonavo perchè lo sentivo suonare dalle bands che venivano su da New Orleans coi battelli sul fiume..."
Il blues si ascolta sopratutto in
Star People, diciotto incredibili minuti di grandissima intensità dominati quasi completamente dal leader, con buoni interventi solistici del chitarrista Mike Stern e del sassofonista Bill Evans. It Gets Better, poi, è basata su una sequenza d'accordi che lo stesso Miles dichiara d'aver ripreso da Lightnin' Hopkins...
Per il resto l'album non è che offra granchè: si apprezzano il vigore frizzante del brano d'apertura
Come Get It (ispirato a quanto pare da un vecchio riff di Otis Redding), la bella figura del ben noto John Scofield in uno spazzo chitarristico di Speak, la precisa solidità di ritmi (Mino Cilenu, Marcus Miller, il nuovo bassista Tom Barney, il solito Al Foster che propone qua e là qualche novità stilistica), l'uso parco ma efficiente, molto impressionistico, delle tastiere elettroniche da parte di Miles...
Ma Star People vale da solo l'intero album, che vi consiglio quindi caldamente di non lasciarvi sfuggire. (...)
Maurizio Favor da Mucchio Selvaggio n° 66 lugio 1983

- Tutu
(1986) Warner Bros. 7599 - 25490 - cd

1. Tutu 5.15 - 2. Tomaas 5.32 - 3. Portia 6.18 - 4. Splatch 4.45 - 5. Backyard Ritual 4.49 - 6. Perfect Way 4.32 - 7. Don't Lose Your Mind 5.49 - 8. Full Nelson 5.05

Musicians:
Miles Davis, Marcus Miller, Jason Miles, Adam Holzman, Paulinho Da Costa, Steve Reid, George Duke, Omar Hakim, Bernard Wright, Michael Urbaniak

Produced by Marcus Miller,Tommy LiPuma, George Duke
Engineering by Peter Doell, Eric Calvi

(...) Miles alla tromba e tutto il resto nelle mani di Marcus Miller e Jason Miles, con qualche rifinitura qua e là affidata a musicisti convocati all'uopo. Tra questi spiccano Omar Hakim, Paulinho de Costa e Michael Urbaniak, mentre a George Duke sono affidati l'arrangiamento, la composizione e la quasi totale realizzazione d'un brano, Backyard Ritual, che risulta alla fine tra i meno interessanti della raccolta. Jason Miles è deputato alla programmazione dei sintetizzatori, mentre Marcus Miller fa proprio la parte del leone nelle vesti di arrangiatore (sette brani) e compositore (sei, uno dei quali in comproprietà con Davis).
Si sente di tutto, nell'album: sassofoni, percussioni, clarini, voci, cori, intere sezioni orchestrali, in un vero e proprio festival del contrappunto ritmico-armonico dove tutte le "voci" sono pressapoco paritarie. Neanche la tromba di Miles si sottrae al classico gioco di incastri. Il missaggio non le dona particolare risalto, anche perchè in realtà il trombettista non prende mai dei veri e propri assoli; il suo strumento è costantemente presente, ma nella veste di trama dominante più che di voce solista. Davis gioca con le linee melodiche dei brani come il gatto con il topo: le lascia sfuggire per un attimo e subito e subito le incalza, le riacciuffa, le graffia con brevi, essenziali, magiche frasi che non lasciano scampo.
L'album presenta comunque due facciate abbastanza dissimili tra loro: nella prima la magia si manifesta limpidamente, la seconda flirta invece con l'easy listening nero di qualità, ed è di gran lunga meno interessante. Entrambe indigneranno gli amanti del Davis d'antan che non hanno mai sopportato la sua svolta elettrica, ma a Miles poco importa. (...)
Maurizio Favot da Mucchio Selvaggio n° 106 novembre 1986

- Agharta
(1976) CBS 88159 - vinile

1. Prelude (part one) - 2. Prelude (part two) - 3. Maiysha - 4. Interlude - 5. Theme From Jack Johnson

Musicians:
Miles Davis, Sonny Fortune, Michael Henderson, Pete Cosey, Al Foster, Reggie Lucas, Mtume

Produced by Teo Macero
Recorded live at Osaka Festival Hall, Japan on February 1975
Engineering by Tomoo Suzuki
Cover by Elena Pavlov

- On The Corner
(1972) CBS 85549 - vinile

1. On The Corner 2.58 - 2. New York Girl 1.32 - 3. Thinkin' One Thing And Doin' Another 1.42 - 4. Vote For Miles 8.45 - 5. Black Satin 5.16 - 6. One And One 6.09 - 7. Helen Butte 16.06 - 8. Mr. Freedom X 7.13

Musicians:
Miles Davis, Bennie Maupin, David Liebman, Carlos Garnett,
Chick Corea, Herbie Hancock, Harold Williams, John McLaughlin, Mtume, Michael Henderson, Collin Walcott, Jack De Jonette, Badal Roy, Billy Hart

Produced by Teo Macero
Engineering by Stan Tonkel and Russ Payne
Cover by Corky McCoy

- Directions
(1981) CBS 88514 - vinile

1. Song Of Your Country 3.23 - 2. 'Round Midnight 7.40 - 3. So Near, So Far 5.14 - 4. Limbo 5.31 - 5. Water On The Pond 7.00 - 6. Fun 4.09 - 7. Directions I 6.45 - 8. Directions II 4.51 - 9. Ascent 14.40 - 10. Duran 10.55 - 11. Konda 14.06 - 12. Willie Nelson 10.18

Musicians:
Miles Davis, Gil Evans, Janet Putnam, Jimmy Cobb, Paul Chambers, Elvin Jones, Ernie Royall, Johnny Coles, Bernie Glow, Frank Rehak, Dick Nixon, Jimmy Buffington, Joe Singer, Tony Miranda, Bill Barber, Jack Knitzer, Albert Block, Harold Feldman, Romeo Penque, Danny Bank, Hank Mobley, Wynton Kelly, George Coleman, Victor Feldman,
Ron Carter, Frank Butler, Wayne Shorter, Herbie Hancock, Buster Williams, Tony Williams, Joe Beck, Joe Zawinul, Jack De Jonette, Chick Corea, Dave Holland, Bennie Maupin, Billy Cobham, John McLaughlin, Airto Moreira, Keith Jarrett, Steve Grossman

Produced by Jim Fishell, Joe McEwans and Stan Tonkel

- Kinf Of Blue

(1962) Columbia 32109 - vinile

1. So What 8.56 - 2. Freddie Freeloader 9.32 - 3. Blue In Green 5.27 - 4. All Blues 11.34 - 5. Flamenco Sketches 9.32

Musicians:
Miles Davis, Julian Adderly,
John Coltrane, Wyn Kelly, Bill Evans, Paul Chambers, James Cobb

E' l'opera culto del jazz modale, uno degli album più amati e più influenti della storia del jazz.
Il trombettista ammise che il percorso fu costruito "attorno al modo di suonare di Bill Evans", ma scrisse i temi e li presentò ai musicisti solo al momento della session,, lasciandoli liberi di improvvisare su scale al posto di accordi. Immerso in una dimensione sospesa Kind Of Blue si snoda attraverso brani di rarefatto, suggestivo lirismo.
Angelo Leonardi da JazzIt n° 5 agosto 2001

- 'Round About Midnight
(?) CBS 460605 - cd

1. 'Round Midnight (Hanighen/C. Williams/ T. Monk) 5.54 - 2. Ah-Leu-Cha (C. Parker) 5.51 - 3. All Of You (C. Porter) 7.00 - 4. Bye Bye Blackbird (M. Dixon/R. Henderson) 7.54 - 5. Tadd's Delight (Dameron) 4.27 - 6. Dear Old Stockholm (S. Getz) 7.49

Musicians:
Miles Davis,
John Coltrane, William "Red" Garland, Paul Chambers, "Philly Joe" Jones

Produced by George Avakian

- Milestones
(?) CBS  460827 - cd
1. Dr. Jekyll (McLean) 5.46 - 2. Sid's Ahead (M. Davis) 13.01 - 3. Two Bass Hit (Lewis/D. Gillespie) 5.13 - 4. Miles (M. Davis) 5.41 - 5. Billy Boy 7.14 - 6. Straight, No Chaser (T. Monk) 10.41

Musicians:
Miles Davis,
John Coltrane, Julian "Cannonball" Adderley, Red Garland, Paul Chambers, "Philly" Joe Jones

Produced by Teo Macero

- Birth Of The Cool
(1989) Capitol 7 92862 - cd

1. Move (Denzil Best) 2.32 - 2. Jeru (Gerry Mulligan) 3.10 - 3. Moon Dreams (C. MacGregor/J. Mercer) 3.17 - 4. Venus De Milo (Gerry Mulligan) 3.10 - 5. Budo (B. Powell/M. Davis) 2.32 - 6. Deception (Miles Davis) 2.45 - 7. Godchild (George Wallington) 3.07 - 8. Boplicity (Cleo Henry) 2.59 - 9. Rocker (Gerry Mulligan) 3.03 - 10. Israel (Johnny Carisi) 2.15 - 11. Rouge (John Lewis) 3.13 - 12. Darn That Dream (Delange/Van Heusen) 3.26

Musicians:
Miles Davis, Kai Winding, Junior Collins, John Barber, Lee Konitz, Gerry Mulligan, Al Haig, Joe Shulman,
Max Roach, J.J. Johnson, Sandy Siegelstein, John Lewis, Nelson Boyd, Kenny Clarke, Gunther Schuller, Al McKibbon, Kenny Hagood

Produced by Franko Caligiuri

Al di là del titolo, che identificava più che uno stile un atteggiamento espressivo, l'opera rivalutava il lavoro d'arrangiamento, la ricerca di un equilibrio tra scrittura e improvvisazione. Inoltre il sound di questo nonetto era assolutamente originale.
La bellezza delle composizioni e l'originalità del sound fanno di queste registrazioni, che pur presentano alcune sbavature esecutive, un imperdibile documento.
Maurizio Franco da JazzIt n° 5 agosto 2001

- Aura
(1989) Columbia 463351 - vinile

1. Intro 4.26 - 2. White 6.02 - 3. Yellow 6.45 - 4. Orange 8.32 - 5. Red 6.03 - 6. Green 8.10 - 7. Blue 6.33 - 8. Electric Red 4.16 - 9. Indigo 5.58 - 10. Violet 9.01

Musicians:
Miles Davis,
John McLaughlin, Vince Wilburn, Thomas Clausen, Ole Koch-Hansen, Kenneth Knudsen, Bjarne Roupè, Bo Stief, Niels Henning Oersted Pedersen, Lennart Gruvstedt, Marilyn Mazour, Ethan Weisgaard, Niels Eje, Lillian Toernquist, Eva Thaysen, Benny Rosenfeld, Palle Bolvig, Jens Winther, Perry Knudsen, Idrees Sulieman, Vincent Nilsson, Jens Engel, Ture Larsem, Ole Kurt Jensen, Axel Windfeld, Jesper Thilo, Per Cartsen, Uffe Karskov, Bent Jaedig, Flemming Madsen, Palle Mikkelborg

Produced by Palle Mikkelborg
Recorded and mixed at Easy Sound Studio, Copenhagen on February/March 1985
Engineering by Henrik Lund and Niels Erik Lund

- Dig
(1975) Prestige pr 24054 - vinile

1. Morpheus (J. Lewis) 2.20 - 2. Down (M. Davis) 2.52 - 3. Whispering (Schomberger/Coburn/Rose) 3.02 - 4. Blue Room (take 2) (Rodgers/Hart) 3.00 - 5. Blue Room (take 1) (Rodgers/Hart) 2.50 - 6. Conception (G. Shearing) 4.01 - 7. Dig (M. Davis) 7.30 - 8. It's Only A Paper Moon (Rose/Hamburg/Arlen) 5.26 - 9. Denial (M. Davis) 7.37 - 10. Out Of The Blue (M. Davis) 6.16 - 11. My Old Flame (Johnston/Coslow) 6.34 - 12. Bluing (M. Davis) 9.55 - 13. For Adults Only (M. Davis) 5.32 - 14. Tasty Pudding (M. Davis) 3.20 - 15. Floppy (M. Davis) 5.58 - 16. Willie The Wailer (M. Davis) 4.25

Musicians:
Miles Davis, Benny Green,
Sonny Rollins, John Lewis, Percy Heath, Roy Haynes, Jackie McLean, Walter Bishop, Tommy Potter, Art Blakey, Sonny Truitt, Al Cohn, Zoot Sims, Leonard Gaskin, Kenny Clarke

Original produced by Bob Weinstock
Remastered on 1975 by David Turner at Fantasy Studios, Berkeley, Ca

- In Europe
(1964) CBS 62.390 - vinile

1. Introduction - 2. Autumn Leaves - 3. Milestones - 4. Joshua - 5. All Of You - 6. Walkin'

Musicians:

Miles Davis,
Chick Corea, Tony Williams, George Coleman, Ron Carter

Produced by Teo Macero
Recorded live at the Antibes International Jazz Festival -Juan-Les-Pins
Cover photo by Vernon Smith

- Siesta
original motion picture soundtrack
(?) Warner Bros. 925 655  - vinile
with
Markus Miller

1. Lost In Madrid part I 1.47 - 2. Siesta / Kitt's Kiss / Lost In Madrid part II 7.00 - 3. Theme For Augustine / Wind / Seductions / Kiss 6.31 - 4. Submission 2.41 - 5. Lost In Madrid part III '45 - 6. Conchita / Lament 6.53 - 7. Lost In Madrid part IV / Rat Dance / The Call 1.44 - 8. Claire / Lost In Madrid part V 4.33 - 9. Afterglow 1.40 - 10. Los Feliz 4.34

Musicians:
Miles Davis, Markus Miller, John Scofield, Earl Klugh, Omar Hakim, James Walker, Jason Miles

Produced by Markus Miller
Recorded at Sigma Sound Studios, New York City, Minot Sound Studios, White Plains, N.Y. and Amigo Studios, North Hollywood, Ca
Engineering by John "J.C." Convertino, Ray Bardani, Steven Strassman
Cover painting by George Tooker

- Amandla
(1989) Warner Bros. wx 250 - vinile

1. Catembe 5.35 - 2. Cobra 6.15 - 3. Big Time 5.40 - 4. Hannibal 5.49 - 5. Jo-Jo 4.51 - 6. Amandla 5.20 - 7. Jilli 5.05 - 8. Mr. Pastorius 5.41

Musicians:
Miles Davis, Kenny Garrett, Markus Miller, Don Alias, Mino Cinelo, George Duke, Micheal Landau, Joe DeFrancesco, Ricky Wellman, Foley, Jean Paul Bourelly, Omar Hakim, Paulinho Da Costa, Rick Magitza, Joe Sample, Bashiri Johnson, John Bigham, Billi Patterson, Al Foster, Jason Miles

Produced by Tommy Lipuma, Markus Miller and George Duke
Recorded at Bill Scheene Studio
Engineering by Bill Scheene
Cover art by Miles Dabis and Jo Gelbart

- A Tribute To Jack Johnson
(1970) Columbia 471003 - cd

1. Right Off  26.52 - 2. Yesternow 25.34

Musicians:
Miles Davis,
Herbie Hancock, John McLaughlin, Steve Grossman, Billy Cobham, Michael Henderson

Produced by Teo Macero
Cover photo by David Gahr

- Live-Evil
(1971) Columbia c2k 65135 - cd

1. Sivad 15.13 - 2. Little Church 3.14 - 3. Meddley: Gemini/Double Image 5.53 - 4. What I Say 21.09 - 5. Nem Um Talvez 4.03 - 6. Selim 2.12 - 7. Funky Tonk 23.26 - 8. Inamorata And Narration By Conrad Roberts 26.29

Musicians:
Miles Davis, Gary Bartz,
John McLaughlin, Keith Jarrett, Michael Henderson, Jack DeJonette, Airto Moreira, Steve Grossman, Chick Corea, Dave Holland, Hermeto Pascoal, Wayne Shorter, Joe Zawinul, Khalil Balakrishna, Ron Carter

Produced by Teo Macero
Engineering by Stan Tonkel
Cover by Abdul Mati

Il suo corpo centrale è costituito da ampi brani di un concerto del 19 dicembre a Washington, ma si ascoltano anche brevi bozzetti realizzati in studio nei mesi precedenti. Sono squarci impressionistici, diversissimi da ogni altra cosa incisa dal trombettista, rimaste evidentemente allo stadio di ipotesi di lavoro non approfondite, che oggi meriterebbero di essere studiati come strani fossili di un'epoca troppo ricca di rivoluzioni.
Claudio Sessa da JazzIt n° 5 agosto 2001

- Cookin'
(1956) Prestige hb 6001 - vinile

1. My Funny Valentine (Rodgers) 6.05 - 2. Blues By Fire (M. Davis) 10.00 - 3. Airegin (S. Rollins) 4.22 - 4. Tune Up (M. Davis) 5.40 - 5. When Lights Are Low (Carter) 7.18

Musicians:
Miles Davis,
John Coltrane, Red Garland, Paul Chambers, Philly Joe Jones

Il disco è un significativo capitolo del jazz moderno e contiene il celebrato My Funny Valentine, che è tra i capolavori di Miles. E' una ballad registrata senza Coltrane e il sound struggente e notturno della tromba caratterizza pienamente il tema.
Non si accusi l'etichetta di avarizia per l'assenza di alternate takes: come molti sanno il gruppo di Davis registrò solo una versione di ciascun brano.
Angelo Leonardi da JazzIt n° 5 agosto 2001

- Pangaea
(1975) CBS 467087 - cd

1. Zimbaue 41.48 - 2. Gandwana 46.50

Musicians:

Miles Davis, Sonny Fortune, Pete Cosey, Reggie Lucas, Michael Henderson, Al Foster, Mtume

Recorded live at Osaka Festival Hall, evening February 1, 1975


- Big Fun
(1974) Columbia 63973 - cd

1. Great Expectiations 27.23 - 2. Ife 21.34 - 3. Recollections 18.55 - 4. Trevere 5.55 - 5. Go Ahead John 28.27 - 6. Lonely Fire 21.21 - 7. The Little Blue Frog 9.10 - 8. Yaphel 9.39

Musicians:
Miles Davis, Steve Grossman, Bernie Maupin,
John McLaughlin, Khalil Balakhrisna, Herbie Hancock, Chick Corea, Ron Carter, Harvey Brooks, Billy Cobham, Airto Moreira, Sonny Fortune, Carlos Garnett, Lonnie Smith, Harold I. Williams, Michael Henderson, Al Foster, Billy Hart, Mtume, Wayne Shorter, Joe Zawinul, Dave Holland, Jack DeJonette, Larry Young, Bihari Sharma

Produced by Teo Macero
Engineering by Frank Laico and Stan Tonkel
Cover by Corky McCoy