Miles Davis
album
in pagina:
- Bitches
Brew
- Decoy
- Cooking
At The Plugged Nickel
- Miles
Davis At Fillmore
- Get
Up With It
- Circle
In The Round
- Filles
De Kilimangiaro
- In
A Silent Way
- Star
People
- Tutu
- Agharta
- On
The Corner
- Directions
-
Kind Of Blue
-
'Round About Midnight
-
Milestones
-
Birth Of The Cool
-
Aura
-
Dig
-
In Europe
-
Siesta
-
Amandla
-
A Tribute To Jack Johnson
-
Live-Evil
-
Cookin'
-
Pangaea
-
Big Fun
collabora in:
-
All Star Sextet
- Charlie Parker
(Charlie Parker)
|
- Bitches Brew
(1969) Columbia 66236 - vinile
1. Pharaon's Dance - 2. Bitches Brew - 3. Spanish Key - 4. John McLaughlin - 5. Miles Runs The Vodoo Down - 6. Sanctuary
Musicians:
Miles Davis, Wayne Shorter, Lenny White, Bennie Maupin, Chick
Corea,
Jim Riley, Jack De Jonette, Harvey Brooks, Charles Alias,
Dave Holland, John McLaughlin, Joseph Zawinul, Larry
Young
Produced by Teo Macero
Engineering by Stan Tonkel and Ray Moore
Cover by Mati Klarwein
"Brodo
di Cagne" di Miles Davis è un'opera favolistica che
non ha eguali. E' il suono dell'Africa nello sguardo di
un visionario. Un esercizio di nuova estetica che fa
gridare al miracolo. E' musica magica, ricerca di nuove
idee. Sono atmosfere di straordinaria ricchezza sotto il
profilo timbrico e ritmico. Sono liquidi giochi di
tastiere e fantasie ritmiche costruite da Miles Davis e
Teo Macero, conosciute nel profondo probabilmente solo da
loro.
La formazione che accompagna Davis è ampia: tre
batteristi (Lenny White, Jack De Jonette, Charles Alias),
un percussionista (Jim Riley), due bassisti (Dave Holland
al contrabasso, Harvey Brooks al basso elettrico), tre
tastieristi (Joseph Zawinul, Chick Corea, Larry Young),
il chitarrista John McLaughlin e Wayne Shorter ai
sassofoni.
Quandio venne pubblicato (1970) pubblico e critica lo
incensarono: Miles aveva aperto la strada alla fusion dei
'70.
articolo
siglato da Buscadero n° 100 febbraio 1990
- Decoy
(1984) Columbia col 468702 cd
1. Decoy 8.33 (R. Irving) - 2. Robot 415 '59 (M. Davis/R. Irving) -
3. Code
M.D. 5.56
(R. Irving) - 4. Freaky Deaky 4.30 (M. Davis) - 5. What It Is 4.32 (M. Davis /J. Scofield) - 6. That's Right 11.11 (M. Davis/J. Scofield) - 7. That's What Happened 3.31 (M. Davis/J. Scofield)
Musicians:
Miles Davis, Mino Cilenu, Al Foster, Robert Irving,
Darryl Jones, Branford Marsalis, John Scofield
Produced by Miles Davis
Recorded ar A&R Studios, N.Y. and recorded live at
Festival International De Jazz De Montreal
Engineering by Ronald F. Lorman
Cover photo by Gilles Larrain
Aristocratico
e bizzarro Miles Davis è una delle figure di massima
importanza che muovono sullo scenario della musica
contemporanea, al di là di quelle che sono le etichette
e le sottolineature di genere musicale.
Un musicista segnatamente diverso, illuminato e folgorato
dallo stesso lampo di genialità che l'ha costretto a
camminare, musicalmente parlando, sempre un passo innanzi
agli altri. Intorno a lui amori e appassionate polemiche
ed anche innumerevoli naufragi di critica, ma sopratutto
la nascita di etichette e confusioni, illazioni fuor di
luogo, accuse lanciate dai più ottusi assertori di
"verità" giornalistiche; e tutto nell'intento
di cogliere la stralunata sensibilità di un artista
perso alla ricerca di un linguaggio senza generi nè
luoghi, alieno alle ghettizzazioni, misterioso e
introflesso, capace solo di concedere labili riferimenti
per la comprensione del suo universo interiore quasi
inaccessibile. Non per nulla parlare di musica
afro-americana, a proposito di Davis può risultare
riduttivo, altrettanto che parlare di jazz o jazz-rock,
anche se il suo nome a queste forme, in qualche modo, si
è legato, ma più per via di connessioni che entrinseche
qualità contenutistiche, bagliori di genio lanciati da
un musicista che ha sempre preconizzato il futuro della
musica e dell'espressione musicale.
Davis, in tanti anni di militanza musicale e
intelettuale, a continuato a seguire il suo istinto di
metamorfosi, in luce di un'intensità positiva che gli ha
valso la capacità di prefigurare le direttrici di uno
stile sempre di là da venire, l'ampiezza di un
linguaggio paradossalmente universale, sempre teso alla
sperimentazione.
Una sperimentazione continua che Miles Davis ha operato
sui linguaggi e sulle possibilità espressive della
propria immaginazione spinta alla ricerca di
quell'universo elettrico astratto, ma possibile,
tangibile e audibile nella musica. Una musica che mai ha
trovato compiuta realizzazione, incontenibile e superiore
come ogni messaggio troppo avanzato per esser compreso
sino in fondo.
E oggi a distanza di anni dalle magie elettroniche di Bitches
Brew il taglio esclusivo della
"forma" Miles Davis richiede elasticità
mentale e uditiva. C'è arcaico e futuribile nella sua
musica, la sintesi ideale tra freddezza elettronica e
tribalità ancestrale, in tempi in cui, con poca
lucidità altri tentano un'operazione da molto tempo
annunciata proprio da lui.
Non ci importa di stabilire, a questo punto, se Decoy
segna un ritorno di Davis al jazz o al blues, a quella
matrice tradizionale dell'espressione afro-americana,
lasciando ai puristi degli steccati il compito di
sviscerare l'inutile problema; quel che ci pare
importante è avvertire per l'ennesima volta, il flusso
continuo di una tensione, l'energia positiva di un
"sound", la magistrale abilità che ha Davis
nell'armonizzare suoni e ritmi, giungla ed era
video-elettronica. E poi scoprire l'intensità
inquietante di quei bagliori di tromba che solo Davis sa
intuire nel gorgo incandescente della sua emotività,
appena più in là di ciò che già esiste.
Decoy è un passo
avanti in questa direzione; That's Right
- complice Gil Evans, maestro-arrangiatore - un
capolavoro dopo tanti altri.
Ugo
Bacci
da Rockerilla n° 50 ottobre 1984
- Cooking At The Plugged Nickel
(1966) Columbia cj 40645- vinile
1. If I Were A Bell (F. Loesser) 16.42 - 2. Stella By Starlight (N. Washington/V. Young)
12.52 - 3.
Walkin' (R.
Carpenter/J. Dvorkian) 14.54 - 4. Miles (M. Davis) 12.33
Musicians:
Miles Davis, Wayne Shorter, Herbie Hancock, Ron Carter,
Tony Williams
Produced by Teo Macero
Recorded December 22 and 23, 1965 at the Plugged Nickel,
Chigaco, Illinois
(...) La
performance di questo disco, catturato dal vivo nel
piccolo club Plugged Nicklel di Chicago, completa le
incisioni pubblicate nel 1982 in uno splendido album
doppio. Quei due concerti sono famosi per la carica
nervosa delle esecuzioni, una smania ribollente di creare
che sembra bruciare tutte le energie in ogni attimo.
L'irruente batterista Tony Williams fa miracoli di
raddoppio e di rimbaldo, in simbiosi con i contrappunti
scultorei di Ron Carter; Hancock crea una nuova scuola
d'accompagnamento pianistico con la scomposizione
cromatic degli accordi; Shorter è già grandissimo nei
suoi arabeschi al sax tenore post-coltraniano. Miles è
qui ritratto in pieno fulgore trombettistico, il suo
strumento è sempre pungente con improvvise svolte
liriche che spolverano leggende sulle invenzioni
ritmiche, la concentrazione di alcuni momenti è
addirittura spasmodica.
Accanto alla frenetica If I Were A Bell
e al tema di battaglia Miles
usato in quesgli anni quasi come una sigla programmatica,
ci sono due versioni alternative di brani già presenti
nell'altro volume tratto dal Plugged
Nickel, ma la bellezza indiscutibile
delle improvvisazioni e le profonde differenze da una
serata all'altra ne giustificano il replay: Stella
By Starlight è forse ancora più
magica nelle alternanze climatiche tra romanticismo e
vampate passionali, Walkin' esplode
in uno swing animalesco e istintivo, con tatale coesione
fra la ritmica aperta e le zampate rabbiose di tromba e
sax.
Questa musica conserva intatta tutta la potenza
dell'impatto senza soffrire il peso degli anni: una
prerogativa che si addice solo al jazz immortale.
Massimo
Bracco
da Buscadero n° 78 febbraio 1988
- Miles Davis At Fillmore
(1970) Columbia g 30038 - vinile
1. Wednesday Miles 24.00 - 2. Thursday Miles 24.41 - 3. Friday Miles 27.50 - 4. Saturday Miles 22.31
Musicians:
Miles Davis, Chick Corea, Jack De Jonette, Dave
Holland, Steve Grossman, Keith Jarrett, Airto Moreira
Produced by Teo Macero
Engineering by Stan Tonkel and Russ Payne
Cover photos by Jim Marshall
La scelta di proporre quattro
giornate in cui ricorrono le stesse melodie, dà vita a una sorta di
particolarissimo laboratorio, dal grande fascino. Inoltre, qui Moreira
si prende spazi molto maggiori e i tastieristi raddoppiano: il
dinamico, competitivo scambio tra Corea e il nuovo arrivato Keith
Jarrett è tra gli elementi più intensi del disco.
Claudio Sessa
da JazzIt n° 5 agosto 2001
- Get Up With It
(1975) CBS 80476 - vinile
1. He Love Him Madly 30.29 - 2. Maiysha 14.52 - 3. Honly Tonk 5.54 - 4. Rated X 6.05 - 5. Calypso Frelimo 32.07 - 6. Red China Blues 4.10 - 7. Mtume 15.08 - 8. Billy Preston 12.35
Musicians:
Miles Davis, Reggie Lucas, Mtume, David Liebman, Michael
Henderson, Al Foster, Pete Cosey, Dominique Gaumont,
Sonny Fortune, Keith Jarrett, Airto Moreira, Steve Grossman, Billy Cobham, Herbie Hancock, Cedric Lawson, John McLaughlin, Khali Balakrishna, Badal
Roy, John Stobblefiend, Bernard Purdie, Cornel Dupriee,
Wally Chambers, Wade Marcus, Billy Jackson, Carlos
Garnett
Produced by Teo Macero
Engineering by John Guerriere
Cover photo by Giuseppe Pino
Un concentrato di astrazione e
concretezza, di ricerca del sublime e di compromissione con la
mondanità, che simula l'evasione in fumi allucinogeni come
l'immersione in magmatiche stratificazioni materiche.
In certi temi e riff, in determinate soluzioni sonore e spunti
chitarristici, Miles riesce persino a trasfigurare il banale insito
nella musica di consumo.
Libero Farnè
da JazzIt n° 5 agosto 2001
- Circle In The Round
(1979) Columbia 36278 - vinile
1. Two Bass Hit (J. Lewis/D. Gillespie) 3.44
- 2. Love
For Sale (Cole
Porter) 11.49 - 3. Blues No. 2 (M. Davis) 6.48 - 4. Circle In The Round (M. Davis) 26.17 - 5. Theo's Bag (M. Davis) 5.57 - 6. Side Car I (M. Davis) 5.00 - 7. Side Car II (M. Davis) 3.34 - 8. Splash (M. Davis) 8.30 - 9. Sanctuary (W. Shorter) 8.50 - 10. Guinnevere (D. Crosby) 18.10
Musicians:
Miles Davis, John Coltrane, Red Gardland, Paul
Chambers, Cannonball Adderly, Bill Evans, Jimmy Cobb,
Hank Mobley, Wynton Kelly, Wayne Shorter, Herbie Hancock,
Ron Carter, Tony Williams, Joe Beck, Geroge Benson, Chick
Corea,
Joe Zawinul, Dave Holland, Bennie Maupin, Harvey Brooks,
Jack De Jonette, Billy Cobham, Airto Moreira, Khalil Balakrishna
Produced by Jim Fischel and Joe Mc Ewen
Recorded at CBS Recording Studio, New York
Engineering by Harold Chapman, Frank Laico, Fred Plaut,
Stan Tonkel
Sono
almeno cinque anni, ormai, che MIles non mette più piede
in un teatro, in un club, in una sala d'incisione, ed è
altrettanto tempo che mancano, in pratica, notizie
dirette sul conto del grande trombettista. Ogni tanto
qualche amico ammesso al cospetto del sovrano fa capire
che il distacco dal regno del jazz potrebbe anche
risultare definitivo, ma in realtà nessuno può dire di
sapere con certezza intenzioni e possibilità
dell'enigmatico Miles. Nel frattempo, nell'attesa, resta
all'appassionato quella montagna di dischi che Davis ha
lasciato sulla propria strada, esperienza dopo
esperienza, dagli esordi giovanili con Charlie Parker
all'ultimo quintetto con Wayne Shorter.
Ecco dunque che in questo silenzio un album doppio come
quello messo in circolazione dalla CBS ci compare
all'improvviso di fronte come il primo grande avvenimento
discografico dei neonati anni Ottanta: mezzo mondo è a
scalpore. Si tratta di inediti (tutti i brani meno il
secondo) ripescati negli archivi della casa americana, ed
estesi lungo tutto quel quindicennio in cui Davis operò
per quell'importante etichetta. Qui si incomincia
addirittura dalla prima incisione di Miles appena dopo la
firma del contratto, quella Ah-Leu-Cha
e Budo, e che qui è
rappresentata da un Two Bass Hit
in cui Miles Davis non prende assolo, ma nel quale
Coltrane ha un singolare attacco che si ricollega
all'assolo di Dizzy Gillespie nel disco del '47 con la
sua grande orchestra. E' soltanto la prima di molte gemme
da scoprire.
Il jazzofilo troverà forse il suo maggior diletto nei
brani che più si avvicinano all'ultima fase della
carriera davisiana, cominciando con quel quintetto già
menzionato che aveva inciso microsolchi stupendi, intendo
l'area di Nefertiti e
dintorni. E qui si comincia con il brano che dà il
titolo all'intera selezione, e che con i suoi ventisei
minuti occupa l'intera seconda facciata: l'aggiunta della
chitarra di Joe Beck dà un fascino particolare. Sostiene
il critico inglese Richard Williams che in questo brano,
così come nell'intera seduta ce diede vita a Filles
De Kilimangiaro, l'arrangiamento
segreto deve essere stato Gil Evans. Un altro
chitarrista, George Benson, compare in una delle due
versioni di Side Car,
così come era in un brano di Miles In
The Sky, del quale queste incisioni
sono coeve.
Gli ultimi due brani sono una sorta di prolungamente di
quello che fu e resta l'ultimo capolavoro di Miles Davis,
l'indimenticabile Bitches Brew,
nel quale troviamo anzi un'altra versione di Sanctuary
e per il quale fu forse inciso Guinnevere
(poi accantonato, magari soltanto per ragioni di spazio e
tempo, come del resto tutto questo materiale inedito che
oggi scopriamo). E' significativo notare che l'autore di Guinnevre
è David Crosby, quello del gruppo
Crosby, Stills, Nash & Young, con cui Miles Davis
spartì i suoi ultimi sciagurati concerti. Fu dunque il
principio della fine, quella scelta? Può darsi, ma a
questo punto era ancora squisita bellezza.
Ul album importante, insomma, da non lasciarsi sfuggire.
E va aggiunto che è anche ben presentato esteriormente,
con splendide foto e interessanti annotazioni, senza
contare la precisione delle informazioni discografiche.
Un'altra rarità, di questi tempi.
Gian
Mario Maletto da Musica Jazz n° 3 marzo 1980
- Filles De Kilimagiaro
(?) Columbia Records pc 9759 - vinile
1. Frelon Brun - 2. Tout De Suite - 3. Petits Machins - 4. Filles De Kilimangiaro - 5. Mademoiselle Mabry
Musicians:
Miles Davis, Wayne Shorter, Herbie Hancock, Ron Carter,
Tony Williams, Chick Corea, Dave Holland
Produced by Teo Macero
Engineering by Frank Laico and Arthur Kendy
- In A Silent Way
(1969) CBS Records 450 982 - vinile
1. Shhh/ Peacefull 17.58 - 2. In A Silent Way/ It's About
That Time 19.57
Musicians:
Miles Davis, Wayne Shorter, Herbie Hancock, Chick
Corea,
Dave Holland, Joseph Zawinul, John McLaughlin, Tony Williams
Produced by Teo Macero
Recorded 18 February 1969 in New York City
Cover photo by Lee Friendlander
- Star People
(1983) CBS 25395 - vinile
1. Come Get It 11.22 - 2. It Gets Better 9.47 - 3. Speak 8.24 - 4. Star People 18.44 - 5. U'N'L' 5.55 - 6. Star On Cicely 4.23
Musicians:
Miles Davis, Mino Cinelu, Bill Evang, Al Foster, Marcus Miller, John Scofield, Mike Stern,
Tom Barney
Produced by Teo Macero
Engineering by Lou Schlossberg and Ken Robertson
Cover by Miles Davis
(...) Star
People trasuda di blues in ogni solco,
il buon vecchio blues che Miles ascoltava da bambino
nella sua città. Sentiamo i ricordi di Davis (dalle note
di copertina dell'album): "Il blues era sempre
intorno quand'ero a St Louis... Lo suonavo perchè lo
sentivo suonare dalle bands che venivano su da New
Orleans coi battelli sul fiume..."
Il blues si ascolta sopratutto in Star
People, diciotto incredibili minuti di
grandissima intensità dominati quasi completamente dal
leader, con buoni interventi solistici del chitarrista
Mike Stern e del sassofonista Bill Evans. It
Gets Better, poi, è basata su una
sequenza d'accordi che lo stesso Miles dichiara d'aver
ripreso da Lightnin' Hopkins...
Per il resto l'album non è che offra granchè: si
apprezzano il vigore frizzante del brano d'apertura Come
Get It (ispirato a quanto pare da un
vecchio riff di Otis Redding), la bella figura del ben
noto John Scofield in uno spazzo chitarristico di Speak,
la precisa solidità di ritmi (Mino Cilenu, Marcus
Miller, il nuovo bassista Tom Barney, il solito Al Foster
che propone qua e là qualche novità stilistica), l'uso
parco ma efficiente, molto impressionistico, delle
tastiere elettroniche da parte di Miles...
Ma Star People vale da solo l'intero album, che vi
consiglio quindi caldamente di non lasciarvi sfuggire.
(...)
Maurizio
Favor da
Mucchio Selvaggio n° 66 lugio 1983
- Tutu
(1986) Warner Bros. 7599 - 25490 - cd
1. Tutu 5.15 - 2. Tomaas 5.32 - 3. Portia 6.18 - 4. Splatch 4.45 - 5. Backyard Ritual 4.49 - 6. Perfect Way 4.32 - 7. Don't Lose Your Mind 5.49 - 8. Full Nelson 5.05
Musicians:
Miles Davis, Marcus Miller, Jason Miles, Adam Holzman,
Paulinho Da Costa, Steve Reid, George Duke, Omar Hakim,
Bernard Wright, Michael Urbaniak
Produced by Marcus Miller,Tommy LiPuma, George Duke
Engineering by Peter Doell, Eric Calvi
(...)
Miles alla tromba e tutto il resto nelle mani di Marcus
Miller e Jason Miles, con qualche rifinitura qua e là
affidata a musicisti convocati all'uopo. Tra questi
spiccano Omar Hakim, Paulinho de Costa e Michael
Urbaniak, mentre a George Duke sono affidati
l'arrangiamento, la composizione e la quasi totale
realizzazione d'un brano, Backyard
Ritual, che risulta alla fine tra i
meno interessanti della raccolta. Jason Miles è deputato
alla programmazione dei sintetizzatori, mentre Marcus
Miller fa proprio la parte del leone nelle vesti di
arrangiatore (sette brani) e compositore (sei, uno dei
quali in comproprietà con Davis).
Si sente di tutto, nell'album: sassofoni, percussioni,
clarini, voci, cori, intere sezioni orchestrali, in un
vero e proprio festival del contrappunto ritmico-armonico
dove tutte le "voci" sono pressapoco paritarie.
Neanche la tromba di Miles si sottrae al classico gioco
di incastri. Il missaggio non le dona particolare
risalto, anche perchè in realtà il trombettista non
prende mai dei veri e propri assoli; il suo strumento è
costantemente presente, ma nella veste di trama dominante
più che di voce solista. Davis gioca con le linee
melodiche dei brani come il gatto con il topo: le lascia
sfuggire per un attimo e subito e subito le incalza, le
riacciuffa, le graffia con brevi, essenziali, magiche
frasi che non lasciano scampo.
L'album presenta comunque due facciate abbastanza
dissimili tra loro: nella prima la magia si manifesta
limpidamente, la seconda flirta invece con l'easy
listening nero di qualità, ed è di gran lunga meno
interessante. Entrambe indigneranno gli amanti del Davis
d'antan che non hanno mai sopportato la sua svolta
elettrica, ma a Miles poco importa. (...)
Maurizio
Favot
da Mucchio Selvaggio n° 106 novembre 1986
- Agharta
(1976) CBS 88159 - vinile
1. Prelude (part one) - 2.
Prelude (part two) - 3. Maiysha - 4. Interlude - 5. Theme
From Jack Johnson
Musicians:
Miles Davis, Sonny Fortune, Michael Henderson, Pete
Cosey, Al Foster, Reggie Lucas, Mtume
Produced by Teo Macero
Recorded live at Osaka Festival Hall, Japan on February
1975
Engineering by Tomoo Suzuki
Cover by Elena Pavlov
- On The Corner
(1972) CBS 85549 - vinile
1. On The Corner 2.58 - 2. New York Girl 1.32 - 3. Thinkin' One Thing And
Doin' Another 1.42
- 4. Vote
For Miles 8.45
- 5. Black
Satin 5.16
- 6. One
And One 6.09
- 7. Helen
Butte 16.06
- 8. Mr.
Freedom X 7.13
Musicians:
Miles Davis, Bennie Maupin, David Liebman, Carlos Garnett, Chick Corea, Herbie Hancock, Harold
Williams, John McLaughlin, Mtume, Michael Henderson, Collin Walcott, Jack De Jonette, Badal Roy,
Billy Hart
Produced by Teo Macero
Engineering by Stan Tonkel and Russ Payne
Cover by Corky McCoy
- Directions
(1981) CBS 88514 - vinile
1. Song Of Your Country 3.23
- 2. 'Round Midnight 7.40
- 3. So Near, So Far 5.14
- 4. Limbo 5.31
- 5. Water On The Pond 7.00
- 6. Fun 4.09
- 7. Directions I 6.45
- 8. Directions II 4.51
- 9. Ascent 14.40
- 10. Duran 10.55
- 11. Konda 14.06
- 12. Willie Nelson 10.18
Musicians:
Miles Davis, Gil Evans, Janet Putnam, Jimmy Cobb, Paul Chambers, Elvin
Jones, Ernie Royall, Johnny Coles, Bernie Glow, Frank Rehak, Dick
Nixon, Jimmy Buffington, Joe Singer, Tony Miranda, Bill Barber, Jack
Knitzer, Albert Block, Harold Feldman, Romeo Penque, Danny Bank, Hank
Mobley, Wynton Kelly, George Coleman, Victor Feldman, Ron Carter,
Frank Butler, Wayne Shorter, Herbie Hancock, Buster Williams, Tony
Williams, Joe Beck, Joe Zawinul, Jack De Jonette, Chick
Corea, Dave Holland, Bennie Maupin, Billy
Cobham, John
McLaughlin, Airto
Moreira, Keith
Jarrett, Steve Grossman
Produced by Jim Fishell, Joe McEwans and Stan Tonkel
- Kinf Of Blue
(1962) Columbia 32109 - vinile
1. So What 8.56
- 2. Freddie Freeloader 9.32
- 3. Blue In Green 5.27
- 4. All Blues 11.34
- 5. Flamenco Sketches 9.32
Musicians:
Miles Davis, Julian Adderly, John Coltrane, Wyn Kelly, Bill Evans, Paul Chambers, James
Cobb
E' l'opera culto del jazz
modale, uno degli album più amati e più influenti della storia del
jazz.
Il trombettista ammise che il percorso fu costruito "attorno al
modo di suonare di Bill Evans", ma scrisse i temi e li presentò
ai musicisti solo al momento della session,, lasciandoli liberi di
improvvisare su scale al posto di accordi. Immerso in una dimensione
sospesa Kind Of Blue si snoda attraverso brani di rarefatto,
suggestivo lirismo.
Angelo Leonardi
da JazzIt n° 5 agosto 2001
- 'Round About Midnight
(?) CBS 460605 - cd
1. 'Round Midnight (Hanighen/C.
Williams/ T. Monk) 5.54 - 2. Ah-Leu-Cha (C.
Parker) 5.51 - 3. All Of You (C.
Porter) 7.00 - 4. Bye Bye Blackbird (M.
Dixon/R. Henderson) 7.54 - 5. Tadd's Delight (Dameron)
4.27 - 6. Dear Old Stockholm (S.
Getz) 7.49
Musicians:
Miles Davis, John Coltrane, William "Red" Garland, Paul
Chambers, "Philly Joe" Jones
Produced by George Avakian
- Milestones
(?) CBS 460827 - cd
1. Dr. Jekyll (McLean)
5.46 - 2. Sid's Ahead (M.
Davis) 13.01 - 3. Two Bass Hit (Lewis/D.
Gillespie) 5.13 - 4. Miles (M.
Davis) 5.41 - 5. Billy Boy 7.14
- 6. Straight, No Chaser (T.
Monk) 10.41
Musicians:
Miles Davis, John Coltrane, Julian "Cannonball" Adderley, Red
Garland, Paul Chambers, "Philly" Joe Jones
Produced by Teo Macero
- Birth Of The Cool
(1989) Capitol 7 92862 - cd
1. Move (Denzil
Best) 2.32 - 2. Jeru (Gerry
Mulligan) 3.10 - 3. Moon Dreams (C.
MacGregor/J. Mercer) 3.17 - 4. Venus De Milo (Gerry
Mulligan) 3.10 - 5. Budo (B.
Powell/M. Davis) 2.32 - 6. Deception (Miles
Davis) 2.45 - 7. Godchild (George
Wallington) 3.07 - 8. Boplicity (Cleo
Henry) 2.59 - 9. Rocker (Gerry
Mulligan) 3.03 - 10. Israel (Johnny
Carisi) 2.15 - 11. Rouge (John
Lewis) 3.13 - 12. Darn That Dream (Delange/Van
Heusen) 3.26
Musicians:
Miles Davis, Kai Winding, Junior Collins, John Barber, Lee Konitz, Gerry
Mulligan, Al Haig, Joe Shulman, Max Roach, J.J. Johnson, Sandy Siegelstein, John Lewis,
Nelson Boyd, Kenny Clarke, Gunther Schuller, Al McKibbon, Kenny Hagood
Produced by Franko Caligiuri
Al di là del titolo, che
identificava più che uno stile un atteggiamento espressivo, l'opera
rivalutava il lavoro d'arrangiamento, la ricerca di un equilibrio tra
scrittura e improvvisazione. Inoltre il sound di questo nonetto era
assolutamente originale.
La bellezza delle composizioni e l'originalità del sound fanno di
queste registrazioni, che pur presentano alcune sbavature esecutive,
un imperdibile documento.
Maurizio Franco
da JazzIt n° 5 agosto 2001
- Aura
(1989) Columbia 463351 - vinile
1. Intro 4.26
- 2. White 6.02
- 3. Yellow 6.45
- 4. Orange 8.32
- 5. Red 6.03
- 6. Green 8.10
- 7. Blue 6.33
- 8. Electric Red 4.16
- 9. Indigo 5.58
- 10. Violet 9.01
Musicians:
Miles Davis, John McLaughlin, Vince Wilburn, Thomas Clausen, Ole
Koch-Hansen, Kenneth Knudsen, Bjarne Roupè, Bo Stief, Niels Henning
Oersted Pedersen, Lennart Gruvstedt,
Marilyn Mazour, Ethan Weisgaard,
Niels Eje, Lillian Toernquist, Eva Thaysen, Benny Rosenfeld, Palle
Bolvig, Jens Winther, Perry Knudsen, Idrees Sulieman, Vincent Nilsson,
Jens Engel, Ture Larsem, Ole Kurt Jensen, Axel Windfeld, Jesper Thilo,
Per Cartsen, Uffe Karskov, Bent Jaedig, Flemming Madsen, Palle
Mikkelborg
Produced by Palle Mikkelborg
Recorded and mixed at Easy Sound Studio, Copenhagen on February/March
1985
Engineering by Henrik Lund and Niels Erik Lund
- Dig
(1975) Prestige pr 24054 - vinile
1. Morpheus (J.
Lewis) 2.20 - 2. Down (M.
Davis) 2.52 - 3. Whispering (Schomberger/Coburn/Rose)
3.02 - 4. Blue Room (take
2) (Rodgers/Hart) 3.00 - 5. Blue Room (take
1) (Rodgers/Hart) 2.50 - 6. Conception (G.
Shearing) 4.01 - 7. Dig (M.
Davis) 7.30 - 8. It's Only A Paper Moon (Rose/Hamburg/Arlen)
5.26 - 9. Denial (M.
Davis) 7.37 - 10. Out Of The Blue (M.
Davis) 6.16 - 11. My Old Flame (Johnston/Coslow)
6.34 - 12. Bluing (M.
Davis) 9.55 - 13. For Adults Only (M.
Davis) 5.32 - 14. Tasty Pudding (M.
Davis) 3.20 - 15. Floppy (M.
Davis) 5.58 - 16. Willie The Wailer (M.
Davis) 4.25
Musicians:
Miles Davis, Benny Green, Sonny Rollins, John Lewis, Percy Heath, Roy
Haynes, Jackie McLean, Walter Bishop, Tommy Potter, Art Blakey, Sonny
Truitt, Al Cohn, Zoot Sims, Leonard Gaskin, Kenny Clarke
Original produced by Bob Weinstock
Remastered on 1975 by David Turner at Fantasy Studios, Berkeley, Ca
- In Europe
(1964) CBS 62.390 - vinile
1. Introduction -
2. Autumn Leaves -
3. Milestones -
4. Joshua -
5. All Of You -
6. Walkin'
Musicians:
Miles Davis, Chick
Corea, Tony Williams,
George Coleman, Ron Carter
Produced by Teo Macero
Recorded live at the Antibes International Jazz Festival
-Juan-Les-Pins
Cover photo by Vernon Smith
- Siesta
original motion picture
soundtrack
(?) Warner Bros. 925 655 - vinile
with
Markus Miller
1. Lost In Madrid part
I 1.47 - 2. Siesta / Kitt's Kiss / Lost In Madrid part
II 7.00 - 3. Theme For Augustine / Wind / Seductions / Kiss
6.31 - 4. Submission 2.41
- 5. Lost In Madrid part
III '45 - 6. Conchita / Lament 6.53
- 7. Lost In Madrid part IV / Rat Dance / The Call 1.44
- 8. Claire / Lost In Madrid part
V 4.33 - 9. Afterglow 1.40
- 10. Los Feliz 4.34
Musicians:
Miles Davis, Markus Miller, John Scofield, Earl Klugh, Omar Hakim, James
Walker, Jason Miles
Produced by Markus Miller
Recorded at Sigma Sound Studios, New York City, Minot Sound Studios,
White Plains, N.Y. and Amigo Studios, North Hollywood, Ca
Engineering by John "J.C." Convertino, Ray Bardani, Steven
Strassman
Cover painting by George Tooker
- Amandla
(1989) Warner Bros. wx 250 - vinile
1. Catembe 5.35
- 2. Cobra 6.15
- 3. Big Time 5.40
- 4. Hannibal 5.49
- 5. Jo-Jo 4.51
- 6. Amandla 5.20
- 7. Jilli 5.05
- 8. Mr. Pastorius 5.41
Musicians:
Miles Davis, Kenny Garrett, Markus Miller, Don Alias, Mino Cinelo, George Duke, Micheal
Landau, Joe DeFrancesco, Ricky Wellman, Foley, Jean Paul Bourelly,
Omar Hakim, Paulinho Da Costa, Rick Magitza, Joe Sample, Bashiri
Johnson, John Bigham, Billi Patterson, Al Foster, Jason Miles
Produced by Tommy Lipuma, Markus Miller and George Duke
Recorded at Bill Scheene Studio
Engineering by Bill Scheene
Cover art by Miles Dabis and Jo Gelbart
- A Tribute To Jack Johnson
(1970) Columbia 471003 - cd
1. Right Off 26.52
- 2. Yesternow 25.34
Musicians:
Miles Davis, Herbie Hancock, John McLaughlin, Steve Grossman, Billy Cobham, Michael Henderson
Produced by Teo Macero
Cover photo by David Gahr
- Live-Evil
(1971) Columbia c2k 65135 - cd
1. Sivad 15.13
- 2. Little Church 3.14
- 3. Meddley: Gemini/Double Image 5.53
- 4. What I Say 21.09
- 5. Nem Um Talvez 4.03
- 6. Selim 2.12
- 7. Funky Tonk 23.26
- 8. Inamorata And Narration By Conrad Roberts 26.29
Musicians:
Miles Davis, Gary Bartz, John McLaughlin, Keith Jarrett, Michael Henderson, Jack DeJonette, Airto Moreira, Steve Grossman, Chick Corea, Dave Holland, Hermeto Pascoal, Wayne Shorter,
Joe Zawinul, Khalil Balakrishna, Ron Carter
Produced by Teo Macero
Engineering by Stan Tonkel
Cover by Abdul Mati
Il suo corpo centrale è
costituito da ampi brani di un concerto del 19 dicembre a Washington,
ma si ascoltano anche brevi bozzetti realizzati in studio nei mesi
precedenti. Sono squarci impressionistici, diversissimi da ogni altra
cosa incisa dal trombettista, rimaste evidentemente allo stadio di
ipotesi di lavoro non approfondite, che oggi meriterebbero di essere
studiati come strani fossili di un'epoca troppo ricca di rivoluzioni.
Claudio Sessa
da JazzIt n° 5 agosto 2001
- Cookin'
(1956) Prestige hb 6001 - vinile
1. My Funny Valentine (Rodgers)
6.05 - 2. Blues By Fire (M.
Davis) 10.00 - 3. Airegin (S.
Rollins) 4.22 - 4. Tune Up (M.
Davis) 5.40 - 5. When Lights Are Low (Carter)
7.18
Musicians:
Miles Davis, John Coltrane, Red Garland, Paul Chambers, Philly Joe Jones
Il disco è un significativo
capitolo del jazz moderno e contiene il celebrato My Funny
Valentine, che è tra i capolavori di Miles. E' una ballad
registrata senza Coltrane e il sound struggente e notturno della
tromba caratterizza pienamente il tema.
Non si accusi l'etichetta di avarizia per l'assenza di alternate takes:
come molti sanno il gruppo di Davis registrò solo una versione di
ciascun brano.
Angelo Leonardi
da JazzIt n° 5 agosto 2001
- Pangaea
(1975) CBS 467087 - cd
1. Zimbaue 41.48
- 2. Gandwana 46.50
Musicians:
Miles Davis, Sonny Fortune, Pete Cosey, Reggie Lucas, Michael Henderson,
Al Foster, Mtume
Recorded live at Osaka Festival Hall, evening February 1, 1975
- Big Fun
(1974) Columbia 63973 - cd
1. Great Expectiations 27.23
- 2. Ife 21.34
- 3. Recollections 18.55
- 4. Trevere 5.55
- 5. Go Ahead John 28.27
- 6. Lonely Fire 21.21
- 7. The Little Blue Frog 9.10
- 8. Yaphel 9.39
Musicians:
Miles Davis, Steve Grossman, Bernie Maupin, John McLaughlin, Khalil Balakhrisna, Herbie Hancock, Chick Corea, Ron Carter, Harvey Brooks,
Billy Cobham, Airto Moreira, Sonny Fortune, Carlos Garnett, Lonnie Smith,
Harold I. Williams, Michael Henderson, Al Foster, Billy Hart, Mtume,
Wayne Shorter, Joe Zawinul, Dave Holland, Jack DeJonette, Larry Young, Bihari Sharma
Produced by Teo Macero
Engineering by Frank Laico and Stan Tonkel
Cover by Corky McCoy
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