Jack DeJonette



album in pagina

- The Elephant Sleeps But Still
  Remembers


collabora in:

- Night
- Timeless

  (John Abercrombie)

- Sound Suggestions
  (George Adams)

- Elm
  (Richard Beirach)

- Beyond The Blue Horizon
 
(George Benson)

- Works
  (Gary Burton)

- Big Fun
- Bitches Brew
- Circle In The Round
- Directions
- Live-Evil
- Miles Davis At Fillmore
- On The Corner

  (Miles Davis)

- Places
  (Jan Garbarek)

- Gateway 2
- Gateway
- Homecoming
- In The Moment

  (Gateway)

- In Pa(s)sing
  (Mick Goodrick)

- Triplicate
  (Dave Holland)

- Always Let Me Go
- Bye Bye Blackbird
- Changeless
- Inside Out
- Ruta And Daitya
- Standards Live
- Standards vol. 1
- Standards vol. 2
- Still Live
- The Cure
- The Out Of Towners
- Tokyo '96
- Tribute
- Up For It
- Whisper Not

  (Keith Jarrett)

- Review
  (Michael Mantler)

- 80/81
  (Pat Metheny)


- Electric Guitarists
  (John McLaughlin)

- Tales Of Another
- Voice From The Past/Paradigm

  (Gary Peacock)

- Pupa O Crisalide
  (Enrico Rava)

- Falling In Love With Jazz
  (Sonny Rollins)

- Supertrios
  (McCoy Tyner)

- Batik
  (Ralph Towner)


- Cloud Dance
  (Collin Walcott)



- The Elephant Sleeps But Still Remembers
(2006) Golden Beams gbp 1116 - cd

1. The Elephant Sleeps But Still Remembers 11.26 - 2. Cat And Mouse 2.22 - 3. Entranced Androids 7.24 - 4. The Garden Of Chew-Man-Chew 4.06 - 5. Otherwordly Dervishes 8.36 - 6. Through The Warphole 2.25 - 7. Storm Clouds And Mist 5.04 - 8. Cartune Riots 1.21 - 9. Ode To South Africa 10.18 - 10. One Tooth Shuffle 1.18 - 11. After The Rain 7.13

Musicians:
Jack DeJonette, Bill Frisell, Ben Surman

Produced by Jack DeJonette and Ben Surman
Recorded live at The Earshort Jazz Festival, 2001, Seattle, WA
Cover photo by Ben Surman

Jack DeJonette, è considerato uno dei più grandi batteristi viventi e il suo stile originale è stato definito "oltre il jazz". De Jonette già trent'anni ani descriveva la sua musica come "multidirezionale" nel senso che non si rifaceva a un solo genere e non pretendeva di uniformarsi a nessun stile predefinito. Questa apertura mentale ha aiutato il batterista di Chicago a collaborare con grandi figure del jazz (fra i tanti ricordiamo Bill Evans, John Coltrane, Thelonius Monk, Stan Getz, Miles Davis, Chet Baker e Keith Jarrett) e a fondare la Golden Beam Productions, la sua etichetta, all'interno della quale prendono forma le sue creature musicali, multistilistiche e multidirezionali, appunto.
The Elephant Sleeps But Still Remembers è il primo di una serie di grandi album di Jack DeJonette, prodotto su licenza europea dall'inglese Sam Production, che lo vedono protagonista di indimenticabili momenti insieme a quegli special guest o gregari, che per lui non sono altro che amici fraterni, compagni di musica da sempre. DeJonette rivela la sua smodata passione per Bill Frisell e il suo minimal country, un genere musicale ossimoro che riesce bene solo al timido chitarrista yankee con gli occhialini. Nessun altro più di Frisell sarebbe stato in grado di sintetizzare i suoni solari del country e gli algidi tessuti dell'avanguardia e di convogliarli argutamente nella tinteggiata estetica musicale di DeJonette.
La loro lunga esperienza di improvvisatori, unitamente alla grandissima tecnica, hanno permesso il concepimento di questo viaggio visionario e psichedelico, dove gli improvvisi cambi di registro e i suoni al confine tra il vecchio e nuovo, portano l'ascoltatore nella dimensione più moderna del presente musicale.
Undici brani, quasi tutti scritti dai due amici, mai banali, dove anche l'esecuzione di un brano di John Coltrane, After The Rain, assume una veste insospettabilmente moderna e audace. Nessuna esagerazione, nessun azzardo fuori luogo, difficile non restare ammaliati e incuriositi a fronte di tanta originale creatività.
DeJonette e Frisell diostrano che è possibile usare nello stesso prodotto tutte le diverse tecniche dei loro rispettivi strumenti (DeJonette nel disco suona anche il pianoforte, strumento con il quale si è diplomato al Conservatorio), dal jazz al pop, dall'elettronica al country, per inventare un suono inedito.