Glen Velez



album in pagina:

- Internal Combustion
- Masters Of Frame Drums

collabora in:

- Nafas
  (Rabin Abou-Khalil)

- Gilet
  (Nicola Alesini)


- Madman Of God
- Shy Angels

  (Sussan Deyhim)

- Bestial Cluster
  (Mick Karn)


- Terranova
  (Megadrums)

- Music For 18 Musicians
- Octet/Music For A Large Ensamble/Violin Phase
- Six Marimbas
- Tehillim

  (Steve Reich)

Glen Velez (nato a Dallas, laureato in composizione classica) è un pirotecnico percussionista che si mise in vista collaborando con il compositore minimalista Steve Reich (dal 1972) e il Consort di Paul Winter (dal 1983). La sua specialità è il tamburello e in generale tutte le percussioni della sua famiglia che si suonano con le mani.

Nei suoi dischi solisti impiega tamburi arabi, indiani, africani e caraibici. In realtà ben poco rimane delle culture che hanno inventato quegli strumenti: Velez si impossessa delle loro sonorità e le plasma in lunghe suite che sono l'analogo delle jam improvvisate del jazz.

Le composizioni soliste di
Internal Combustion, in particolare Bodhram (per l'omonimo strumento irlandese) e Rain (per un tamburello mediorientale), sono soltanto esplorazioni degli universi sonori resi possibili da quegli strumenti. La title-track, ispirandosi alle musiche indiane e arabe (nonchè a Reich), consente di improvvisare attorno a uno scheletro predefinito (con la differenza però che l'improvvisazione non è guidata da una parte melodica).

I duetti con Layne Redmont, invece, si spingono oltre: la title-track presenta geometria e forza che ne fanno qualcosa di più di un semplice esercizio teorico, e
Bedir, che mescola un canto per sovratoni (tempo lentissimo) a un tribalismo delle percussioni africane (tempo frenetico), trova un ispirato equilibrio di timbri e poliritmi.

Seven Heaven aumenta il duo con i flauti di Steve Gorn. Sono prominenti gli accenti mediorientali, in particolare nelle spirali arabe di Amulet Of Bes. I basuri (flauti di bamboo) rubano un po' la scena alle percussioni, che talvolta rimangono nulla più che un fitto trapestio di sottofondo. C'è indubbiamente molta più vita nella danza festosa di Ramana e nella lunga processione "hare Krishna" del brano eponimo. C'è anche più profondità di significato: l'impasto di timbri afoni, sopratutto in Sweet Season, favorisce immersioni psico-etniche alla Jon Hassell.

Proseguendo nella progressione verso una musica sempre meno ardua, su
Assyrian Rose i suoi vertiginosi assoli sono al servizio di intricate armonie per piccolo ensamble (bansuri, corno francese, armonica). L'altra novità è rappresentata dalla riabilitazione della melodia: i motivi sono per lo più malinconici e dimessi, ma, a differenza del bansuri di Seven Heaven, sono sviluppati fino in fondo. Il nuovo formato si presta per suggestive escursioni "primitive" come Assyrian Rose, contrassegnate da una stralunata polifonia in cui collidono non solo molteplici ritmi ma anche molteplici linee melodici ( i cui tempi, lenti, non sono quelli, rapidissimi, delle percussioni).


Il quintetto perviene forse alla sintesi più suggestiva con quel surreale incrocio fra fanfara caraibica, tema swing e blues di piantagione che è Blue Castle. La sognante Drala e l'esuberante Amazonas sopsingono decisamente Velez nell'agone della world music.

Dopo la prova rigorosamente solista di
Ramana, con la magica polifonia di Elemental Triad fra tre tamburelli accordati, Velez ha registrato il più vario Doctrine Of Signatures, la cui title-track è un pezzo di quarantacinque minuti per cinque percussionisti da suonarsi camminando in tondo (per facilitarne il sincronismo) ed è una delle sue opere più sperimentali. L'altra composizione del disco, White-Throated Sparrow è orchestrata per due percussioni e un flauto di di bamboo bansuri ed è simile alle cose precedenti di Velez.


Border States, con Howard Levy all'armonica e Randy Crafton alle percussioni, sperimenta con una cornucopia di stili, dal pop etnico alle stasi minimaliste.

Al cospetto di queste opere austere
Pan Eros è una parentesi leggera: ammiccando al jazz-rock più atmosferico (Madrepora) e alla world music più colorita (A Different World), Velez ha modo di dimostrare che le sue percussioni non sono fini soltanto al virtuosismo.


Insegnante musicale a New York, Velez è un personaggio semplice e modesto che ha prodotto alcuni dei dischi per percussioni più geniali di sempre.

Piero Scaruffi da:
Enciclopedia della Musica New Age, Elettronica, etc
ed. Arcana (1996)












- Glen Velez al Feelin' Blue di Chiavari nel giugno 2017 mentre firma Internal Conbustion



- Internal Combustion
(1985) CMP Records 23 ST - vinile

1. Pyramid 1.51 - 2. Bodhran 6.37 - 3. Internal Combustion 11.59 - 4. Rain 9.33 - 5. Bendir 10.40

Musicians:
Glen Velez, Layne Redmond

Produced by Kurt Reaker
Recorded May 1985 at The Studio, Zerkall
Engineering by Walter Quintus
Cover photo by Ulf Von Kanitz


- Masters Of Frame Drums

(2018) Pianissimo pm0942 -cd

1. Penance Creek 7.29 - 2. Shecharchoret 4.45 - 3. Solo Zohar Fresco 6.10 - 4. Paam Maim 6.55 - 5. The Hunter 4.22 - 6. Conversazione Per Due Tarburelli 4.54 - 7. Reflections 4.18 - 8. Jingle Jungle 6.55 - 9. Mandala 4.33 - 10. Grounded 6.17 - 11. Symbiosis 5.14

Musicians:
Glen Velez, Murat Coskun, Zohar Fresco, Andrea Piccioni

Recorded on 2017  at AMPS Factory Studios, Freiburg, Germany
Engineering by Ingo Rau and Roland Schoeider
Cover photo by Yoshi Toscani