Peter Blegvad
album
in pagina:
- King
Strut And Other Stories
- Downtime
- Just Woke Up
collabora in:
- Hopes And Fear
(Art
Bears)
- Blast Of Silence
(Golden Palominos)
- Desperate Straights
- In Praise Of Learning
(Henry
Cow/Slapp Happy)
- Of Queues And Cures
(National
Health)
- Acnalbasac Noon
- Sort Off
(Slapp Happy)
- Happy Come Home
(Victoria Williams)
Dopo un'infanzia passata a New York, nel 1965 Peter
Blegvad si trasferisce con la famiglia a Londra, dove piano piano di
inserisce nell'ambiente musicale. Del 1971 è l'inizio del progetto Slapp
Happy insieme con Anthony Moore e Dagmar Krause: fra il 1972 e il 1980
vengono pubblicate tre opere di grande valore, alternando la partnership
con gli Henry Cow.
La prima esperienza di Blegvad al di fuori del gruppo, dopo
avercollaborato anche con i Faust, è un'oscuro album del 1977,
Kew Rhone, dopo il quale l'arista ritorna negli USA fino al 1983,
quando si trasferisce a Londra e firma con la Virgin. In
Naked Shakespeare e Knight Like This emerge pienamente la vena iconoclasta del personaggio.
Downtime è frutto di uno scambio musicale con i Golden Palomisos
di Anton Fier e, pur registrato con pochi mezzi, si rivela fra le sue
opere più riuscite, come dimostrano brani quali
Model Of Kindness e Not Weak Enough. Dopo King Strut And Other Stories si trova di nuovo senza contratto, quindi ripiega su un
progetto televisivo che lo vede riunito agli Slapp Happy: Camera viene
trasmesso dalla BBC nel 1993 e il relativo album pubblicato solo nel
2000. In contemporanea Blegvad trova una discreta fama grazie alla
passione quale disegnatore di fumetti (lavoro già intrappreso negli anni
'60), che raggiunge livelli di culto grazie alla striscia Leviathan,
commissionata dal quotidiano inglese Indipendent On Sunday. Il ritorno
discografico è Unhearthed, disco spoken word condiviso assieme all'ex Henry Cow
John Greaves cui segue lo splendido
Just Woke Up, album cantautorale e sperimentale vicino alla poetica
di Richard Thompson, dove oltre a Greaves (basso e tastiere) appare
anche un altro reduce degli Henry Cow, Chris Cutler (batteria).
Orpheus-The Lowdown, frutto di una gestazione lunga ben tredici anni, vede
il debutto della coppia Blegvad/Partridge degli XTC, ed è un piccolo
pasticcio dalle connotazioni più letterarie che strettamente musicali.
da Enciclopedia del Rock ed. Arcana
|
- King Strut And Other Stories
(1990) Silvestone zd 74731 - cd
1. King Strut 5.06 - 2. Gold 4.50 - 3. Meantime 3.40 - 4. On Obsession 3.12 - 5. Not Weak Enough 3.05 - 6. Swim 4.59 - 7. Northen Light 4.06 - 8. Chicken 3.35 - 9. Real Slap In The Face 3.55 - 10. Shirt And Comb 4.20 - 11. Stranger To Myself 3.38 - 12. King Strut (reprise) 5.25
Musicians:
Peter Blegvad, Kristoff Blegvad, Peter Holsapple, Neil
Wilkinson, Chris Stamey, Phil Shaw, Danny Thompson, B.J.
Cole, Pino Palladino, Anton Fier, Tony Conniff, Larry
Saltzman, Michael Bleir, Guy Baker, Richard Lee, James
Mac Millan, Alan Bebozi, Andy Partridge
Produced by Chris Stamey and Peter Blegvad
Recorded at Water Music, Turbot Sound and Liquidator
Studios, London
Cover photo by James Hamilton
Abbiamo
sempre avuto un occhio di riguardo per questo musicista
geniale ed introverso, snobbato dal grande pubblico e
spesso anche dalla critica. Quando nel 1983 uscì The
Naked Shakespeare, Peter Blegvad
sembrava già pronto per il grande salto: il disco
infatti era splendido, ricco di idee innovative, aperto
alla sperimentazione ma sempre molto godibile. Il grande
salto, tuttavia, non c'è mai stato, nonostante Blegvad,
disco dopo disco, si adoperasse a smussare gli spigoli, a
raddrizzare certe obliquità melodiche. in una parola a
"normalizzare" le proprie proposte musicali.
Alla luce di King Strut And Ohter
Stories sembra che questo processo sia
andato troppo oltre: del Blegvad intento ad un recupero
delicatissimo di atmosfere beatkesiane, del creatore di
inquietanti frammenti melodici in sospensione onirica,
dell'irrequieto architetto sonoro capace di ardite
commistioni stilistiche, di tutto ciò, è rimasto ben
poco.
Blegvad ha fortemente americanozzato il suono,
l'ispirazione e addirittura la voce, che, più nasale e
impastata, ha assunto sfumature quasi dylaniane. La
predilizione per i tempi medio-lenti della ballata è
rimasta intatta ma francamente la scelta di farsi
circondare da armoniche, mandolini, accordion, slide
guitar, ci pare forzata, così come la produzione di
Chris Stamey incapace di donare all'opera una ben
definita personalità.
Anche i numerosi ospiti illustri non vanno al di là di
un onesto lavoro di routine, con un'unica eccezione: Andy
Partridge. Il leader dei XTC mette mano solo in due brani
che risultano peraltro le cose migliori del disco,
facendoci ancor più rimpiangere i tempi di The
Naked Sheakspeare, da lui prodotto. Per
andare avanti, almeno questa volta, sembra davvero
necessario tornare indietro.
Alberto
Rossini da Buscadero n° 107 ottobre 1990
- Downtime
(1988) Rer pbcd 1 - cd
1. Model Of Kindness - 2. Not Weak Enough - 3. Card To Bernard - 4. White - 5. Strong, Simple Silences - 6. When The World Was New - 7. Animated Doll - 8. I Don't Belive You've Meet
My Baby -
9. Bared
Bard - 10. Lying Again - 11. Crumb De La Crumb - 12. Actual Frenzy - 13. The Green Boy - 14. Say No Now - 15. The Wife Of Uscher's Well - 16. Live Crumb
Musicians:
Peter Blegvad, Kristoff Blegvad, John Greaves, Chris
Cutler, Jakkad Jakszyk, Toni Maimone, Phil Shaw, Mick
Hobbs
Produced by Chris Cutler and Tim Hodgkinson
Recorded at Cold Storage, Brixton on 1986-89
Engineering by Tim Hodgkinson
Cover by Peter Blegvad
- Just Woke Up
(1995) Rer pb 2 - cd
1. Special Delivery 3.06 - 2. That'll Be Him Now 3.57 - 3. Daughter 3.17 - 4. Something Else 4.19 - 5. Meet The Rain 4.41 - 6. Waste Of Time 3.40 - 7. Bee Dream 3.12 - 8. Just Woke Up 3.02 - 9. In Hell's Despite 4.22 - 10. Best Thing - 11. Mad Love Vanishes 3.44 - 12. Driver's Seat 3.14 - 13. You And Me 3.02 - 14. Incinerator 3.55 - 15. Stink 1.57
Musicians:
Peter Blegvad, Kristoff Blegvad, John Greaves, Chris
Cutler, B.J. Cole, Jakko Jakszyk, Garaint Watkins, Tim
Hodgkinson, Phil Shaw
Produced by Chris Cutler and Peter Blegvad
Recorded at Wolf Studios, Brixton
Engineered by Domique Brethes
Cover photo by Peter Blegvad
|