Ryuichi Sakamoto
album in
pagina
-
Esperanto
- Merry
Christmas Mr. Lawrence
- The
Handmaid's Tale
- Left
Handed Dream
- Coda
- Beauty
- B2
Unit
- Thousand
Knifes Of Ryuichi
Sakamoto
- Neo
Geo
- The
End Of Asia
- Gohatto
-
Chasm
-
Sala Santa Cecilia
(with Christian Fennesz)
collabora
in:
- Hope In A Darkened Heart
(Virginia Astley)
- Broadcasting From Home
(Penguin Cafè
Orchestra)
- Brilliant Tree
- Dead Bees On A Cake
-
Secrets Of Behhive
(David Sylvian)
- Neuromantic
(Yukihiro Takahashi)
- Rice Music
(Masami Tsuchiya)
- After Service
- BGM
- Technodelic
- Yellow Magic Orchestra
(Yellow Magic Orch.)
-
Lights In The Dark
- Quadr
+ Chromies
- Sahara Blue
-
Strong Current
- The Arch
(Hector Zazou)
Tastierista-prodigio della
Yellow Magic Orchestra, quindi compositore di ambiziose opere
multimediali e di colonne sonore da Oscar. Tutto questo (e molto altro
ancora) è Ryuichi Sakamoto, pioniere delle contaminazioni tra musica
tradizionale d'Oriente e avanguardie elettroniche occidentali
Ryuichi Sakamoto è uno dei grandi pionieri delle
contaminazioni tra musica tradizionale d'Oriente e avanguardie
elettroniche occidentali. Pochi come lui sono riusciti a spaziare tra
generi diversi senza perdere la propria bussola artistica: dal pop alla
dance, dall'ambient alla bossa nova, dall'etnica alla classica. "In
testa, ho una specie di mappa culturale, che mi permette di trovare
analogie tra mondi diversi - racconta - Per me, ad esempio, la musica
pop giapponese suona come quella araba. E Bali è vicina a New York".
La sua forza creativa, scevra da compromessi, non ha mai cavalcato
altresì le pulsioni intellettuali dei suoi contemporanei, conservando
originalità e coerenza senza trasformarsi in cliché.
Tutto ciò è sintetizzato in una lunga serie di rimarchevoli melodie che
sono diventate familiari perché appartenevano al nostro immaginario e
riposavano nell’attesa che qualcuno le suonasse, la sua musica, a
volte, ha lambito anche la superficialità e la inconsistenza ma solo
perché questo era parte del progetto stesso.
Il fulcro centrale della sua opera resta il concetto (assimilato da
Wayne Shorter) di fare della Duty Free Music, in altre parole una musica
libera da doveri.
Ryuichi Sakamoto nasce a Nakano (Tokyo), in un Giappone ancora
profondamente legato alle tradizioni e poco disposto ad aprirsi, anche
nella musica, alle tendenze occidentali.
A tre anni, impara a suonare il piano e durante il liceo fa parte già di
una band. Proprio in questo periodo i suoi principali interessi musicali
si orientano verso i
Beatles,
Beethoven e John Cage, nonché verso l'avanguardia più eterodossa, grazie
anche agli studi compiuti presso l'Università d'Arte di Tokio. Dopo la
laurea, il musicista di Tokyo fonda la Yellow Magic Orchestra,
formazione dedita a sperimentazioni elettro-pop nel solco
dell'iconografia futurista dei . Insieme a Sakamoto (tastiere) la
formazione annovera Haruomi Hosono (già bassista degli Happy End),
Yukihiro Takahashi (già batterista della Sadistic Mika Band).
Dopo l'omonimo album d'esordio, la band conquista un buon successo anche
all'estero con
Solid State
Survivor,
con un sound in bilico tra synth-pop e techno-rock. Ma i dischi
successivi non tengono fede alle promesse, virando verso un pop
elettronico dai risvolti smaccatamente commerciali.
Nel frattempo il musicista giapponese realizza nel '78 il suo primo
album solista,
Thousand
Knives Of Asia,
cui fa seguire due anni dopo
B2 Unit
(a cui collabora anche Andy Partridge degli
XTC),
due opere completamente diverse tra loro e che dimostrano subito il
grande eclettismo di Sakamoto. Quando nel 1983 gli YMO si sciolgono, per
il loro leader prosegue una brillante carriera solista, a partire dalle
musiche del film di Nagisa Oshima
Merry
Christmas Mr. Lawrence,
di cui Sakamoto è anche uno dei protagonisti insieme a
David Bowie.
Una colonna sonora realizzata in collaborazione con
David Sylvian
dei
Japan
e impreziosita dallo splendido singolo
Forbidden Colours.
Illustrated
Musical Encyclopedia,
in cui il compositore di Tokyo fissa con chiarezza l'obiettivo di fondo
della sua opera: la fusione fra musica occidentale e sensibilità
orientale, realizzata attraverso brani raffinati, come
Etude
e
Tibetan
Dance,
all'insegna di un jazz orchestrale, o in suite minimaliste, come
Paradise Lost.
Il successivo
Neo Geo
è uno dei suoi lavori più riusciti, grazie anche al contributo di Bill
Laswell e di uno stuolo di collaboratori. Le sue radici etniche si
compenetrano alla perfezione con la musica pop occidentale e i ritmi
funky, fino ad accarezzare la world-music elettronica di Holger Czukay e
Peter Gabriel.
La
title track
mescola battiti funky e laceranti vocalizzi femminili in giapponese,
Shogunade
combina ritmi tribali ed effetti elettronici. Ottimi anche i brani
strumentali, da
Before Long ad
After All, che lambiscono la new age,
mentre la struggente melodia di
Free Trading e la giocosa sinfonia di
Parata sono ulteriori saggi (d'autore) di come sia possibile coniugare
musica etnica d'avanguardia e pop elettronico.
Sakamoto viaggia attraverso i ritmi e le melodie, senza rinunciare al
suo pianoforte raffinato e alle sue atmosfere estatiche, profumate
d'Oriente. Negli anni, emerge come un compositore moderno, in grado di
sfruttare al meglio le apparecchiature dello studio elettronico e di
progettare scenari multimediali. La sua sterminata discografia spazia
indifferentemente tra tentazioni di raffinato pop elettronico,
classicheggianti colonne sonore e dischi di piano solo. I suoi album
possono vantare una serie di collaborazioni prestigiose con artisti del
valore di David Sylvian,
Iggy Pop,
David Bowie, Youssou N'Dour, Thomas Dolby,
David Byrne,
Hector Zazou.
Ma non sempre i risultati sono stati all'altezza delle ambizioni.
Beauty
(1990), ad esempio, è un disco tanto raffinato quanto velleitario.
Heartbeat
sembra un goffo tentativo di adeguarsi alla moda house del momento. Più
efficace, semmai, l'incursione nell'hip-hop tentata nel 1994 con
Sweet
Revenge
("dolce vendetta"). Sakamoto spiegava così quel progetto: "Ha
un'atmosfera sentimentale e malinconica. Ho voluto riportare nella
musica pop la forma canzone, da troppo tempo dimenticata. Questa è la
mia dolce vendetta". E aggiungeva: "L'hip-hop usa campionature prese dai
pezzi degli anni '60 e '70 che non erano incisi bene rispetto alle
registrazioni odierne. E lo stesso timbro hanno le colonne sonore dei
vecchi film francesi. Io lo chiamo low-fi, bassa fedeltà. Oggi tutti
cercano l'hi-fi. Ma io e i ragazzi dell'hip-hop preferiamo il low-fi ".
Anticipava, così, un'attitudine retrò, oggi piuttosto in voga, come
riprodurre in cd il fruscio tipico del vecchio vinile.
Negli anni, Sakamoto si specializza in colonne sonore. Quella per
L'ultimo
Imperatore
di Bernardo Bertolucci gli vale l'Oscar, ma sono da ricordare anche
Il
tè nel deserto (The Sheltering Sky)
e
Il piccolo Buddha
(sempre per Bertolucci), oltre alle musiche per balletto di
Esperanto
(School).
"Scrivere musiche per film, su commissione, è una cosa diversa - spiega
- ma in realtà quando sei dentro il lavoro compositivo non sei più in
grado di distinguere il motivo che c'è sotto. Devi riuscire, e questo è
l'importante. Amo scrivere, e per questo forse scrivo molto. E' una
sfida, ma piacevole, perché incorpora al suo interno anche la
possibilità di studiare. E poi fortunatamente scrivo musica molto
diversa, e questo mi aiuta a progredire". Un lavoro che Sakamoto svolge
con certosina meticolosità, ispirandosi ai suoi compositori preferiti di
musica per film: Ennio Morricone, Bernard Hammer e Antoine Duhamel,
autore di diverse colonne sonore per le opere di Jean-Luc Godard.
Dopo la divagazione più "leggera" di
Smoochy,
Sakamoto ripropone tutte le sue ambizioni di compositore in bilico tra
classica e pop in
Discord
(1998), un'opera multimediale, che comprende anche un video e una
connessione internet. L'ouverture di
Grief
mescola tradizione nipponica e musica sinfonica occidentale, e si snoda
in un crescendo drammatico, tra rintocchi di campane, dissonanze e
brezze elettroniche.
Prayer
è una soffice melodia per clarinetto, violini e pianoforte.
Salvation
è una suite orchestrale costruita sugli d'archi e su un sottofondo di
melodie giapponesi. Ancora una volta Sakamoto riesce a intessere una
tela di delicate cartilagini sonore che lega l'antico Giappone alle
moderne avanguardie occidentali.
Un discorso proseguito nel 2000 con
Intimate.
Nello stesso anno escono anche
Cinemage
(raccolta di temi di colonne sonore) e
Back To The
Basics,
che contiene una serie di composizioni per solo piano. Il singolo
Energy Flow, estratto dall'album, vende oltre un milione e mezzo di
copie in patria, rimanendo al numero uno in classifica per diverse
settimane e stabilendo un record per un brano di solo pianoforte. In
questa fase, il compositore nipponico è affascinato dai suoni acustici,
ma le nuove "release" di software musicali lo stanno già tentando verso
un ritorno all'elettronica. Il suo "sogno nel cassetto", tuttavia,
conduce ancora più lontano: "Farò la mia prima opera lirica - ha
annunciato - Sarà molto poco convenzionale, multimediale, con cantanti e
ballerini di scuole diverse".
Nel 2002 Sakamoto divorzia dalla moglie Akiko Yano, pianista e cantante
giapponese con la quale ha avuto anche un lungo sodalizio artistico.
Sono anni di uscite a getto continuo, prevalentemente antologie, live e
colonne sonore per cinema e tv. Degna di nota la raccolta Moto.Tronic
(2003), che cerca di riassumere il meglio della sua lunga carriera, così
come
Piano Pieces
(2004) che raccoglie le sue migliori partiture per piano.
La collaborazione con l'elettronica di
Alva Noto frutta
due buoni dischi, Vrioon
(2003) e
Insen
(2005).
Con il successivo
Chasm,
Sakamoto si concede la prima uscita solista in chiave pop in sette anni,
tornando a composizioni originali dopo i due album-tributo al maestro
della bossa nova Antonio Carlos Jobim, pubblicati con Jacque e Paula
Morelebaum a nome Morelenbaum2-Sakamoto.
Per l'occasione, attorno all'"Imperatore" di Tokyo si è costituito un
cast stellare di ospiti: David Sylvian, MC Sniper, Sketch Show (membro
degli YMO), Keigo Oyamada (aka Cornelius), Arto Lindsay, Carsten Nicolai
(Noto), Amedeo Pace (Blonde
Redhead),
solo per citarne alcuni. Manca però un'idea di sintesi capace di
armonizzare efficacemente gli innumerevoli spunti musicali abbozzati. Lo
spettro musicale, infatti, è vastissimo. E l'annunciata svolta "pop" è
in realtà molto virtuale. Se ne possono cogliere i frutti soprattutto
nella melodia iniziale di
Undercooled (che è anche l'unica efficace
del disco), un hip-hop impregnato d'essenze orientali affidato al rapper
coreano MC. Sniper, e in quella
World Citizen che rinnova lo storico
sodalizio con David Sylvian in una fioca ballata piano/voce manipolata
digitalmente (graziosa, ma lontana anni luce dalle vette celestiali di
Forbidden Colours). La matrice etnica si fa più astratta, quasi
stilizzata, affiorando nelle dozzine di voci dai differenti accenti che
declamano frasi come "Is war as old as gravity?" in
War & Peace (con
testo di Lindsay) o nella bossa nova sintetica di
Ngo/Bitmix,
interpretata in brasiliano da Maucha Adnet.
Il resto è soprattutto un'esplorazione degli avamposti dell'elettronica
contemporanea, dal
glitch
all'ambient-music, filtrata dalla sensibilità "tradizionalista" e quasi
mistica del compositore giapponese. Sakamoto sfida gli
Autechre
più rumorosi nei quattro minuti di distorsioni elettriche al calor
bianco di
Coro, gioca con
loop
e
glitcherie
in "20 msec", campiona versi degli uccelli catturati dal vivo al lago
Trukana in Only Love Can Conquer Hate. Saggi di sperimentalismo
minimalista che però sconfinano nell'autoindulgenza. Suonano perciò
liberatori quegli strumentali "classici" che riportano per un attimo al
cuore più puro della
Sakamoto-music,
che siano la sonata per piano della
title track
o lo struggente tema per il videogame dei "Sette Samurai", quasi una
piece
di Satie trasfigurata in un
gagaku.
I nuovi vestiti dell'Imperatore sono - al solito - scintillanti, ma
stavolta non si abbinano al meglio. Inseguendo schizofrenicamente suoni
e timbri, Sakamoto rischia di smarrire la chiave di quel sincretismo
musicale che aveva sempre reso speciali le sue opere.
Dal sodalizio con l'altro guru dell'elettronica internazionale,
Christian Fennesz, nata dopo un'esibizione insieme a Roma, presso la
Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica, scaturisce un
disco interessante come
Cendre
(2007). La musica del compositore viennese, sì emozionale, ma nascosta,
fornisce una scenografia sullo sfondo per l’intera durata, senza mai
cedere a tentazioni di protagonismo. E allora salta all’orecchio il fare
quasi invasivo di Sakamoto, abile ad inserirsi nel paesaggio con linee
melodiche algide, o con brevi ma reiterati haiku
dall’intensa visionarietà Satie-ana.
Un contrasto che arriva a mediazione naturalmente, nonostante il
processo di composizione abbia preso forma a distanza. Pare, infatti,
fosse basato sullo scambio vicendevole di idee, bozze, spunti, poi
sviluppati e rifiniti dall’uno o dall’altro, a seconda dei casi.
L'album sconta una certa monotematicità di fondo, resta però da
apprezzare il sincretismo spinto dell’operazione, che trova proprio nel
dettaglio la sua manifestazione più compiuta, in attimi fissati in fermo
immagine, rubati allo scorrere dello spazio tempo. E’ l’estetica del
digitale che trionfa nel
blue neon
urbano, nella solitudine dell’animo, nell’essere alla ricerca di un
qualcosa-indefinito. Un disco per sognare ad occhi aperti, ancora una
volta.
Progettato, per esser poi soggetto di una serie di esibizioni
live
acquistabili solo attraverso I-Tunes,
Out Of Noise (2009)
propone dodici pezzi strumentali che alternano minimalismo (Hibari),
frammenti sperimentali (Tama),
musica cinematica (Disko),
realizzando un insieme sonoro di spettrale avvenenza. Il concetto di
bellezza permea da sempre la musica di Sakamoto, che dopo averne
decantato il lato più vigoroso in
Beauty,
ora sembra celebrarne il volto più scarno e poetico.
Hibari apre la sequenza con una struttura minimale non lascia tregua,
la stessa rigidità sopraggiungerà solo nel finale
Composition 0919,
che ripresenta l’atonalità pianistica che caratterizzava le pagine più
ostiche di
Dischord
Incantevole
In The Red, una sognante e fluida edificazione di
atmosfere elettroniche, tra voci e suoni ripetitivi che avvolgono la
minimale struttura pianistica. Sakamoto realizza una serie di fantasiosi
landscape
sonori tra Budd e
Bryars,
con notevoli risultati in Disko
e Ice, ma è
Firewater la vera
perla dell'album: suoni elettronici che si dileguano nell’angoscia
dell’infinito.
Hwit e
Still Life suggeriscono la malinconica scrittura delle sue
migliori colonne sonore, ma lo fanno con suoni elettronici acri che
regalano contorni inediti, Tama incrocia con gusto sonorità
più sperimentali e Nostalgia accenna frammenti romantici che sono
sublimati nella deliziosa To Stanford, dove il piano trascina la
composizione verso un classicismo mai stucchevole.
Playing The Piano (2009) riconcilia il pubblico con l’immagine del Sakamoto più classico,
ovvero l’abile e intenso pianista innamorato di Debussy, nonché il
creatore di alcuni dei temi più suggestivi ed evocativi di musica per il
cinema. Il compositore nipponico rilegge alcune delle pagine più note
del suo repertorio senza fare un’operazione calligrafica, le note sono
prosciugate dagli eccessi di lirismo per mostrare un’energia strutturale
che resiste alla rilettura.
Merry Christmas Mr Lawrence,
The Last Emperor
e The Sheltering Sky amoreggiano con gli spazi della memoria dell’ascoltatore, ma senza
esasperare il tono emotivo, il romanticismo si tramuta in carnalità e
contemplazione, ogni piccola nota sembra sottolineare un tormento che
non era percepibile nelle versioni originali. Sakamoto strappa le
armonie per poi ricucirle, ridando luce a vecchie pagine ingiallite come
Tibetan Dance
e Thousand Knives.
Altrove il colore lascio spazio al bianco e nero ricco di sfumature, con
risultati deliziosi in “Amore” e Riot In Lagos.
Non c’è incertezza tra le trame sonore di
Playing The
Piano,
ma è una perfezione ricca di estro e imprevisti.
Claudio Fabretti
|
- Esperanto
(1985) Midi MIL 1007 - vinile
1. A Wongga Dance Song - 2. The "Dreaming" - 3. A Rain Song - 4. Dolphins - 5. A Human Tube - 6. Adelic Penguins - 7. A Carved Stone - 8. Ulu Watu
Musicians:
Ryuichi Sakamoto, Arto Lindsay, Yas-Kaz
Produced by Ryuichi Sakamoto
Recorded and mixed at Onkio Haus
Engineering by Shigeru Takise
- Merry Christmas Mr. Lawrence
(1983) VirginV 2276 - vinile
original
motion picture soundtrack
1. Merry Christmas, Mr.
Lawrence 4.34
- 2.
Batavia 1.18
- 3.
Germination 1.47
- 4. A
Heary Breakfast 1.21 - 5. Before The War 2.14 - 6. The Seed And The Sower 5.00 - 7. A Brief Encounter 2.23 - 8. Ride Ride Ride (Celliers' Brother's Song)
1.03 - 9.
The Flight 1.
29 - 10.
Father Christmas 2.00 - 11. Dismissed! '10 - 12. Assembly 2.16 - 13. Beyond Reason 2.01 - 14. Sowing The Seed 1.53 - 15. 23rd Psalm 2.00 - 16. Last Regrets 2.40 - 17. Ride Ride Ride (Reprise) 1.04 - 18. The Seed 1.02 - 19. Forbitten Colours 4.42
Musicians:
Ryuichi Sakamoto, David Sylvian
Produced by Ryuichi Sakamoto
Recorded and mixed at Onkio Haus, Tokio
Engineering by Shinichi Tanaka, Seigen Ono, Ryuichi
Sakamoto
(...)La dimensione
della colonna sonora, familiare ad altri eminenti
tastieristi elettronici come Brian Eno, Giorgio Moroder e
quel romanticone di Vangelis, pare appositamente creata
per mettere alla prova la fantasia e la padronanza di
Riuichi Sakamoto. Cè inoltre,
lindimenticabile Forbitten Colours
cantata da David Sylvian.
La quasi totalità del materiale presente su questo disco
consiste di rapide pennellate elettroniche dalle
piacevoli sfumature orientaleggianti e raffinatissime
miniature di grande potenza evocativa e romantica.
Con una soundtracks di questo calibro, Marry
Christman, Mr, Lawrence non può che
essere un capolavoro. Si consuglia caldamente
lacquisto del disco a tutti coloro che pensano di
andare a vedere il film: sono infatte rare le occasioni
in cui si può gustare una pellicola preziosa
conoscendone già lo stupefacente complemento sonoro. Marry
Christman, Mr. Lawrence si impone come
una delle opere più convincenti del 1983 di Riuichi
Sakamoto, insieme a Ralph Hutter e Florian Schneider,
può certamente essere considerato come il musicista più
poliedrico e creativo degli anni 80.
Alessandro
Colavolo da Rockerilla n° 36 luglio/agosto 1983
- The Handmaid's Tale
original
motion picture soundtrack
(1990) Cinecom
GNPS 8020 - vinile
1. Overture/Snow - 2. Prison Camp - 3. On The Bus - 4. Old Hundredth (Praise God From Whom All
Blessing Flow) - 5. Nocturno - 6. Moira's Hand - 7. Red Veil - 8. Kate - 9. Rape And Rage - 10. The Kiss - 11. Pollution In City - 12. Moira Escape - 13. Rape - 14. Shall We Gather By The
River -
15. Love
In Nick's Room -
16.
Amazing Grace -
17. My
Daughter Is Alive - 18. Car Bomb - 19. Travesty - 20. Kate And Moira - 21. Hanging - 22. Particicution - 23. Finding The Knife - 24. Waiting For Murder - 25. Killing Commander - 26. Mayday - 27. Old Hundredth (Reprise)
Ryuichi Sakamoto solo
Produced by Ryuichi Sakamoto
Recorded and mixed at Larrabee Sound Studios, Sigma Sound
Studios and Mayfair Studios
Engineering by Fernando Kral
Molto
semplicisticamente si possono suddividere le colonne
sonore, limitatamente alla parte musicale vera e propria,
in due grandi categorie: quelle che
funzionano anche su disco, staccate quindi da
quel complesso insieme audiovisivo del quale
costituiscono una delle tante dimensioni interne, e
quelle che invece risultano indissolubilmente legate
allimmagine, incapaci di una vita propria.
Nella distinzione non è implicito alcun giudizio di
valore: una colonna sonora che appare scialba ed
insignificante allascolto, può infatti rivelarsi
perfettamente funzionale in seno al film per il quale è
stata concepita. Ne risulta che nella categoria rientrano
più spesso le colonne sonore composte con materiali
presistenti, ma anche qualche opera originale.
The Handmaids Tale
appartiene al secondo gruppo e deluderà chi, scordandosi
di avere a che fare con musica per films, pretenderebbe
da Riuichi Sakamoto qualcosa di vicino alle sue opere
normali.
Frustante per lascoltatore potrebbe risultare
lestrema frammentazione del lavoro, composto da ben
trenta episodi, la cui brevissima durata è di ostacolo
ad uno sviluppo compiuto e soddisfacente delle idee
compositive dellautore. Sakamoto, sulla base di
esigenze filmiche, opta per una serie di soluzioni
espressive eterogenee,sopratutto a livello strumentale:
si passa da un uso dellorchestra abbastanza
tradizionale a composizioni per solo pianoforte, ad
intermezzi esclusivamente percussivi.
Un disco di Riuichi Sakamoto esclusivamente solo per
collezionisti vista anche la sua rara reperibilità.
Alberto
Rossini da
Buscadero n° 106 1990
- Left Handed Dream
(1981) Plexus kmh 709226 - vinile
1. titolo in giapponese 4.01 - 2. titolo in giapponese 5.08 - 3. titolo in giapponese 4.20 - 4. The Garden Of Possies 5.36 - 5. Relachè 3.58 - 6. Tell'm To Me 4.30 - 7. Living In The Dark 5.17 - 8. Slat Dance 2.49 - 9. Venezia 4.43 - 10. titolo in giapponese 2.18 - 11. The Left Bank 4.22 - 12. The Arrangement 4.49 - 13. Just About Enough 4.35 - 14. Once A Lifetime 4.53
Musicians:
Ryuichi Sakamoto, Adrian Belew, Kiyohiko Semba, Robin
Thompson, Yukihiro Takahashi, Haruomi Hosono, Kaoru Sato, Satoshi
Nakamura, Kenji Nakawara, Hedeki Marsutake
Produced by Ryuichi Sakamoto
Recorded at Studio A, Tokyo on July-August 1981
Cover photo by Masayoshi Sukita
- Coda
(1988) Midi 32 md - 1037 - cd
1. Merry Christmas Mr.
Lawrence -
2. Batavia
- 3. Germination - 4. A Heary Breakfast - 5. Before The War - 6. The Seed And The Sewer - 7. A Brief Encounter - 8. Ride Ride Ride - 9. The Fight - 10. Dismissed/Assembly - 11. Beyond Reason - 12. Sowing The Seed - 13. Last Regrets - 14. The Seed - 15. Japan - 16. Coda
Ryuichi Sakamoto solo
Produced by Ryuichi Sakamoto
Recorded at Onkio Haus and Studio A Tokio
Engineering by Shimichi Tanaka and Matsuo Koike
Cover photo by Tsuguya Inoue
- Beauty
(1989) Virgin vus 14 - vinile
1. You Do Me (R. Sakamoto/L. White/K.
Crumpler) 5.02 - 2. Calling From Tokyo (R. Sakamoto/A. Lindsay)
4.25 - 3.
A Rose (R.
Sakamoto/A. Lindsay) 5.02 - 4. Asadoya Yunta (C. Miyaka/K. Hoschi) 4.31 -
5. We Love
You (M.
Jagger/K. Richards) 5.02 - 6. Diabaram (Y. N'Dour/R. Sakamoto) 4.12
- 7. Amore
(R.
Sakamoto/A. Lindsay) 4.50 - 8. Chinsagu No Hana (Traditional) 7.23
Musicians:
Ryuichi Sakamoto, Arto Lindsay, Larry White, Kirk
Crumpler, Jill Jones, Yoriko Ganeko, Kazemo Tawaki,
Misako Koja, Alex Brown, Angel Rogers, Anita Sherman,
Jeff Bova, Sly Dumbar, Pandit Dinesh, Brian Wilson,
Youssou N'Dour, Nicky Holland, Nana Vasconcelos, Pino Palladino, Carlos
Lomas, Dali Kimokond'Dala, Paco Ye, Sibiri Outtara,
Seidou Outtara, Milton Cordona, Robert Wyatt, Mark Johnson, Mgatie Fall, Eddie
Martinez
Produced by Ryuichi Sakamoto
Engineering by Jason Corsaro, Roger Moutenot, Mark
Lynette, Kinji Yoshimo, Jinichi Yamazaki, John Herman,
Gary Salomon, Michel White, Douglas Rose, Dan Gellert
Cover photo by. Albert Watson
- B-2 Unit
(1980) Alpha f 668.825 - vinile
1. Differencia 2.04 - 2. Thatness And Thereness 3.27 - 3. Participation Mystique 6.41 - 4. E-3A 4.45 - 5. Iconic Storage 4.43 - 6. Riot In Lagos 5.40 - 7. Not The 6 O'Clock News 5.02 - 8. The End Of Europa 4.57
Musicians:
Ryuichi Sakamoto, Andy Patridge, Tadashi Kumihara, Kenji
Omura, Hidechi Matsutake
Produced by Ryuichi Sakamoto
Recorded at Studio A in Tokyo and Studio 80 and Air
Studio, London
Engineering by Dennis Bovell, Steve Nye, Steve
Chirchyard, Mitsuo Koike, Yasuhiko Terada, Rick Isbell,
Renate Blavel and Ryuichi Sakamoto
Cover art by Tsuguya Inoue
- Thousand Knifes Of Ryuichi Sakamoto
(?) Plexus vr 22208 - vinile
1. Thousand Knifes - 2. Island Woods - 3. Grasshoppers - 4. Das Neue Japanische
Elektronische Volkslied - 5. Plastic Bamboo - 6. The End Of Asia
Musicians:
Ryuichi Sakamoto, Harry Hosono, Motoya Hamaguchi, Kazumi
Watanabe, Yuji Takahashi, Tatsuro Yamashita
Produced by Ryuichi Sakamoto
Recorded at Columbia Studio, Tokyo from Aprile 10 to 27
July 1978
Cover photo by Makoto Iida
- Neo Geo
(1987) CBS 460095 - vinile
1. Before Long (R. Sakamoto) 1.20 - 2. Neo Geo (R. Sakamoto/B.
Laswell/Traditional) 5.05 - 3. Risky (R. Sakamoto/Bill Laswell)
5.25 - 4. Free
Trading (Y.
Nomi) 5.25 - 5.
Shogunade (R.
Sakamoto/B. Laswell) 4.33 - 6. Parata (R. Sakamoto) 4.18 - 7. Okinawa Song- Chin Nuku
Juushii (S.
Mita/Hiroshi) 5.15 - 8. After All (R. Sakamoto) 3.08
Musicians:
Ryuichi Sakamoto, Bill Laswell, William Collins, Tony
Williams, Sly Dumbar, David Van Tieghem, Harry Kubota,
Emmett Chapman, Eddie Martinez, Jeff Bova, Clive Smith,
Hiro Sugawara, Licia Hwong, Masa Sekijima, Iggy Pop,
Yukio Tsuji, Yoriko Ganeko, Misako Koja, Kazumi Tamaki,
Junemei Wu
Produced by Ryuichi Sakamoto and Bill Laswell
Recorded and mixed at The Power Station
Engineering by Robert Musso, Jason Corsaro, Tamotsu
Yoshida, Kinji Yoshino, Howie Weinberg, Greg Calbi
Cover photo by Sachiko Kuru
- The End Of Asia
(1982) Better Days yf 7045 nd - vinile
1. Dance (R. Sakamoto) 2.34 - 2. Rondes (T. Susato) 3.05 - 3. Fa La La La (Anonimo) 1.56 - 4. Boku No Kalera (R. Sakamoto) 3.53 - 5. Instrumental Motet (Anonimo) 2.25 - 6. Grasshoppers (R. Sakamoto) 3.20 - 7. Pour Ce Se D'Amer (T. De Navarre) 5.56 - 8. The End Of Asia (R. Sakamoto) 4.36 - 9. A L'Entrada Del Ten Clar,
Eya (Anonimo)
1.33 - 10.
Istampitta: Isabella (Anonimo) 3.51 - 11. River (R. Sakamoto) 1.43
Musicians:
Ryuichi Sakamoto, Pak Kwan-Su, Tadahiko Nakamura, Keiko
Morimoto, Kenjii Asami, Mamiko Hirai, Chie Matsui, Masako
Hirao, Kodo Uesugi
Produced by Ryuichi Sakamoto
Recorded at Vega Hall, Takarazuka and Studio 2, Nippon
Columbia, Tokyo
Engineering by Maso Hayashi
- Gohatto
original motion picture
soundtrack
(1999) Milan 76688 - cd
1. Gohatto: Opening Theme 2.01
- 2. Souzaburoh 2.04
- 3. Taboos 2.09
- 4. In Bed 2.08
- 5. Execution 2.48
- 6. Match 3.56
- 7. Gate 2.09
- 8. Temple '49
- 9. Suggestion 2.07
- 10. Affair 2.48
- 11. Murder 6.17
- 12. Supper 7.14
- 13. Funeral 2.13
- 14. Persuasion 3.46
- 15. Prostitute 2.44
- 16. Assassination 1.22
- 17. Duty 1.38
- 18. Ugetsu 3.54
- 19. Killing 3.06
- 20. Gohatto: End Theme 5.00
- 21. Gohatto: Piano Version 4.32
Musicians:
Ryuichi Sakamoto, Atsushi Ichinohe, Keiko Narita, Izumi
Iijima, Masayuki Okamoto, Tamami Tuomo
Produced by Ryuichi Sakamoto
Recorded at Kab Studio, Victor Aoyama Studio, Bunkamura Studio, Tokyo
Engineering by Fernando Aponte
- Chasm
(2004) KA+B 02 - cd
1. Undercooled 4.32
- 2. Coro 4.05
- 3. War And Piece 5.31
- 4. Chasm 3.30
- 5. World Citizen-I Won't Be Disappointed/Looped
Piano 6.03 - 6. Only Love Can Conquer Hate 9.46
- 7. Ngo/bitmix 5.10
- 8. Break With 4.35
- 9. +Pantonal 3.58
- 10. 20 MSEC. 5.32
- 11. Lamento 3.43
- 12. World Citizen/re-cycled 4.57
- 13. Song 4.29
- 14. Word 5.02
- 15. Seven Samurai-Ending Theme 5.40
Musicians:
Ryuichi Sakamoto, David Sylvian
Produced by Ryuichi Sakamoto
- Sala Santa Cecilia
with Christian Fennesz
(2004) Touch Tone 22 - cd
1. Untitled 19.00
Musicians:
Ryuichi Sakamoto, Christian Fennesz
Produced by Ryuichi Sakamoto
Recorded at Auditorium Parco della Musica, Romaeuropa Festival, Rome on
28th November 2004
Engineering by Claudia Engelhart
Cover photo by Jon Wozencroft
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